La Juventus riprende la corsa scudetto, Roma e Milan tengono, appaiate al terzo posto Lazio, Atalanta e Napoli, si ferma il Torino, lotta salvezza ristretta a quattro squadre
Chi si era illuso che la Juventus rallentasse la sua corsa verso il sesto scudetto consecutivo è stato smentito. La squadra di Allegri ha reagito con determinazione alla sconfitta di Genova e ha battuto l’Atalanta, sorpresa del campionato, in un’inedita sfida al vertice. La capolista risponde sul campo spazzando via i dubbi e le critiche su un’imminente crisi con una prestazione esaltante, con un pressing a tutto campo, sacrificio e anche di bel gioco. La forza della Juventus sta nel ricompattarsi quando è sull’orlo del baratro e se ritrova l’equilibrio fra i reparti, dimostra di essere ancora la più forte in Italia. In difesa Rugani è affidabile, Sturaro garantisce copertura e Pjanic quando gioca ai suoi livelli è l’uomo che collega i reparti, in attacco impressiona Mandzukic, mentre Higuain non punge e a Zagabria sarà di nuovo a disposizione Dybala. Si ferma a sei vittorie di fila l’Atalanta di Gasperini che ha incassato una lezione di calcio, vendendo sopraffatta con le sue stesse armi. Sconfitta indolore; i bergamaschi possono continuare a sognare l’Europa se torneranno a giocare sui loro livelli.
Il derby di Roma riserva sempre tensione, polemiche e nervosismo e poco spettacolo con la paura di perdere o prendere gol. La Lazio alla vigilia era data più forma e ha confermato le previsioni iniziando meglio della Roma. Spalletti senza Salah, pedina indispensabile dell’attacco, ha impostato la gara rinforzando la difesa e quando la Roma si è rianimata, dopo lo sfogo della Lazio, nell’equilibrio del match ha fatto valere la sua esperienza. Nella ripresa la Roma prende il sopravvento e sfrutta le insicurezze dei laziali, forse incapaci di tenere a livello mentale. Strootmann sfrutta un errore di Wallace e provoca la panchina laziale. Ne esce una rissa che innervosisce la Lazio alla quale non riesce la reazione e il raddoppio di Naingollan (errore di Marchetti) arriva con i laziali sbilanciati in avanti. La squadra di Inzaghi perde l’occasione di scavalcare la Roma, che resta in scia della Juventus e a pari punti con il Milan, squadre che affronterà nei prossimi turni per dove troverà risposte in chiave scudetto.
Un gol quasi allo scadere di Lapadula, il centravanti venuto dalla B, piega un buon Crotone e permette al Milan di difendere il secondo posto. La gara è stata più complicata del previsto con il Milan, privo del suo regista Bonaventura, incapace di scardinare con il gioco le linee difensive del Crotone. Il sostituto Sosa, ha sprecato l’occasione di candidarsi a titolare e non ha convinto con un gioco troppo prevedibile. Venuti a mancare anche il gioco sulla fasce, il Milan ha sfruttato calci piazzati, per avere ragione dei calabresi, che andati in vantaggio, non sono stati bravi a difenderlo con la tattica attendista. Il disagio del Milan si è notato quando deve fare gioco: poche idee nella manovra. Quando invece è attaccata è una squadra che non si lascia facilmente sorprendere ed esprime il meglio di sé. Le prossime gare contro Roma e Atalanta saranno lo spartiacque per le ambizioni del Milan. Rinasce il Napoli che demolisce l’Inter di Pioli, sulla quale si acuisce la crisi di gioco, risultati e personalità. Il divario è stato netto, con il Napoli che domina per tutta la gara, travolge l’Inter dopo solo 5’ con Zielinski e Hamsik e ritrova quella compattezza, rendimento e avvolgente manovra che caratterizza il credo calcistico di Sarri. Il Napoli si lascia alle spalle un momento difficile aggancia Lazio e Atalanta e con il morale alle stelle affronterà il Benfica per la qualificazione agli ottavi di
finale di Champions League, dove basterà non perdere. L’Inter vanifica quei pochi progressi visti contro la Fiorentina e non ha saputo reagire all’uno-due del Napoli, arrendendosi impotente davanti alla supremazia dell’avversario. La società prova a rianimare il gruppo con allenamenti puntivi, ma la stagione dell’Inter appare già compromessa.
Si ferma la corsa del Torino (che ha festeggiato i suoi 110 anni di storia) in proiezione Europa. La squadra di Mihajlovic perde a Marassi contro la Sampdoria che allunga così il suo momento positivo e incomincia a pensare all’Europa. La Sampdoria è in crescita e l’ha dimostrato in questa gara interpretando al meglio i meccanismi chiesti dal suo allenatore Gianpaolo: pressing asfissiante e forza fisica e una manovra efficace. Il Torino ne esce ridimensionato, incapace di contromisure e di tessere il proprio gioco, perché apparsa senza carattere e personalità, non proprio le prerogative giuste per affrontare il derby nel prossimo turno. Avvicina la zona Europa anche la Fiorentina che supera all’ultimo respiro il Palermo del neo-allenatore Corini. I viola giocano meglio dei siciliani, ma non ha incantato nel gioco e ha corso parecchi pericoli in difesa. Immeritata la sconfitta del Palermo, che almeno ha dato risposte positive sul piano della determinazione e della tattica, che lasciano ben sperare per il futuro. Torna alla vittoria il Sassuolo che batte l’Empoli, allontana la zona retrocessione a +9. La vittoria ridà morale e tranquillità alla squadra di Di Francesco, mentre l’Empoli continua a non tramutare in punti le buone prestazioni, costellate però dalle ripetute disattenzioni errori che costano cari. I toscani sono tra le quattro squadre che lotteranno fino alla fine per la salvezza. Tra queste anche il Pescara, unica ad andare a punti in questa giornata. Il pari contro il Cagliari (in dieci per 65’) arriva però in extremis, ma è pesante ai fini di classifica. Il Cagliari ha tenuto a lungo la gara in pugno, poi l’espulsione di Di Gennaro, ha reso il compito più arduo nella difesa del vantaggio di Boriello. Nel recupero Caprari fa svanire per l’ennesima volta il successo esterno del Cagliari.
Nelle gare del lunedì giusto pareggio 0-0 tra Chievo e Genoa, dopo una partita dalla tante emozioni, ma poca concretezza nelle conclusioni. Birsa del Chievo sbaglia anche un rigore. Vittoria importantissima e meritata per l’Udinese contro il Bologna. I friulani hanno dominato per tutta la gara, creando molte occasioni senza concretizzarle. Nella ripresa l’Udinese sfrutta la superiorità numerica e schiaccia il Bologna nella propria metà campo, trovando il gol della vittoria nell’ultima azione con il capitano Danilo. L’Udinese respira in classifica, mentre per la squadra di Donadoni la situazione incomincia a preoccupare.
G.S.
foto: Ansa