Il Consiglio federale rafforza la promozione del potenziale di manodopera residente, ecco le nuove misure
Nei prossimi anni la domanda di manodopera qualificata aumenterà ulteriormente. Nel contempo l’evoluzione demografica intensificherà la concorrenza per accaparrarsi questa forza lavoro. La libera circolazione con l’UE contribuisce a coprire tale fabbisogno senza lungaggini burocratiche. Tuttavia, il Consiglio federale intende garantire che le imprese svizzere reclutino in Svizzera il più possibile la manodopera di cui hanno bisogno. Di conseguenza, nella seduta del 15 maggio 2019 ha disposto una serie di misure per promuovere il potenziale della manodopera già presente nel nostro Paese. Obiettivo di detti provvedimenti è garantire la competitività dei lavoratori più anziani, agevolare l’accesso al mercato del lavoro dei lavoratori che faticano a trovare un impiego e migliorare l’inserimento in tale mercato degli stranieri residenti in Svizzera. Inoltre, l’Esecutivo intende garantire agli ultra sessantenni che hanno esaurito il diritto all’indennità e, nonostante grandi sforzi, non trovano più alcun impiego prestazioni transitorie che garantiscano il fabbisogno vitale fino al raggiungimento del pensionamento ordinario.
In Svizzera l’evoluzione demografica comporta che la fascia di popolazione in età pensionabile aumenti rispetto alla popolazione attiva: secondo le attuali stime, dal 2035 a 100 lavoratori corrisponderanno 50 pensionati. Di conseguenza la manodopera qualificata presente nel nostro Paese sarà sempre più scarsa. Poiché anche in molti altri Paesi la struttura demografica si evolve in modo analogo, la concorrenza per accaparrarsi lavoratori qualificati si sta inasprendo a livello internazionale. La libera circolazione delle persone è fondamentale per la Svizzera al fine di reclutare manodopera anche all’estero senza lungaggini burocratiche, ma deve generare soltanto l’immigrazione necessaria. Confederazione e Cantoni hanno già reagito varando una serie di misure di politica della formazione e del mercato del lavoro. L’obiettivo è sfruttare meglio il potenziale indigeno di forza lavoro mediante l’obbligo di annunciare i posti vacanti o mediante una migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia. Con le misure supplementari disposte la scorsa settimana, il Consiglio federale intende promuovere ulteriormente il potenziale di forza lavoro residente e quindi garantire che le imprese svizzere reclutino il più possibile in Svizzera la manodopera di cui hanno bisogno. Questo approccio corrisponde anche al mandato dell’articolo costituzionale 121a sull’immigrazione, accolto dal Popolo con la votazione del 2014.
Garantire la concorrenzialità dei lavoratori più anziani
Gli ultracinquantenni che perdono il lavoro hanno spesso difficoltà a trovare un nuovo impiego. Con quattro misure mirate nell’ambito del collocamento nonché della formazione e della formazione continua, il Consiglio federale intende aumentare la competitività di questi lavoratori nel mercato del lavoro, facilitandone così il reinserimento professionale. Oltre a offrire una valutazione della situazione, un’analisi del potenziale e una consulenza professionale gratuite per i lavoratori ultraquarantenni, la formazione e la formazione continua dovrebbero poter essere computate in modo più coerente rispetto a oggi.
Inoltre, il Consiglio federale mira ad agevolare, mediante una serie di programmi d’incentivazione, il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati anziani difficilmente collocabili. In questo modo verrebbe ampliata e migliorata l’offerta di consulenza degli uffici regionali di collocamento. Infine andrebbe agevolato l’accesso alle misure di formazione e occupazione per i lavoratori ultrasessantenni che hanno esaurito il diritto all’indennità.
Prestazione transitoria per i disoccupati più anziani
Le persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità di disoccupazione pochi anni prima della pensione hanno grosse difficoltà a trovare un nuovo lavoro, soprattutto se hanno anche problemi di salute. Tra il momento in cui non ricevono più l’indennità di disoccupazione e il percepimento della rendita AVS ordinaria, tali persone sono confrontate con una lacuna del sistema delle assicurazioni sociali in quando al momento dipendono spesso dalle prestazioni dell’aiuto sociale. Ma lo scopo di tale aiuto è quello di accelerare il più possibile il reinserimento dell’interessato nella vita lavorativa e nel caso di lavoratori più anziani difficilmente si può centrare tale obiettivo.
Per questa ragione il Consiglio federale intende garantire a coloro che, al compimento del sessantesimo anno, hanno esaurito il diritto all’indennità di disoccupazione e adempiono una serie di requisiti, il fabbisogno vitale mediante una prestazione transitoria nell’ambito del sistema delle assicurazioni sociali.
Migliore integrazione degli stranieri sul mercato del lavoro
Con il pretirocinio d’integrazione, introdotto nel 2018, più di 700 giovani rifugiati e persone ammesse provvisoriamente sono opportunamente preparati per assolvere un apprendistato. Poiché il programma ha avuto un avvio molto promettente, il Consiglio federale ha deciso di estenderlo ai ragazzi e ai giovani adulti al di fuori del settore dell’asilo. L’accento è posto soprattutto su giovani immigrati dall’UE/AELS e da Stati terzi. Nel contempo si vogliono includere nel pretirocinio il campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e quello delle cure sanitarie. Inoltre il Consiglio federale intende facilitare la rapida integrazione di rifugiati e persone ammesse provvisoriamente, per cui è difficile trovare un impiego, mediante assegni che dovrebbero permettere, nell’ambito di un progetto pilota, un’integrazione “on the job”.
DFGP/DFI/DEFR