C’è la possibilità per gli enti territoriali di fermare i pagamenti per mancato gettito coperto da anticipazioni della Cdp (Cassa depositi e prestiti) con garanzia statale. È infatti allo studio, un decreto che permetta un rinvio dei tributi locali per il 2020. Comuni province e città potranno prorogare con una delibera di giunta, le scadenze di pagamento delle imposte di loro competenza, con il termine massimo sino al 30 novembre prossimo. Comunque resta una decisione che i Comuni potranno autonomamente scegliere di adottare. Le cifre sono notevoli, solo per l’acconto dell’IMU di giugno, si calcola una perdita di oltre 5 miliardi e per la TARI circa 2 miliardi. Per fare fronte al mancato incasso gli enti potranno usufruire delle anticipazioni di liquidità previste dalla legge, facendo regolare domanda entro il 31 maggio. Inoltre ci sono i cosiddetti tributi minori, occupazioni di suolo pubblico e le imposte di pubblicità.
Resta poi da capire per i 2 miliardi di IMU che le imprese dovrebbero pagare a giugno allo Stato per la quota erariale .Coprire ex ante un blocco generalizzato non sarebbe semplice, in un decreto che tra mille difficoltà prova a superare i 30 miliardi e andrà finanziato in larga parte addebito, come ribadito ieri dal ministro dell’Economia Gualtieri. E che vedrà almeno 11 miliardi assorbiti dalle misure di sostegno al reddito e dagli ammortizzatori sociali il cui costo è esploso (Sole 24 Ore di qualche giorno fa). Anche per questo il governo sta scegliendo di lasciare le decisioni agli enti locali. Purtroppo in questo paese bloccato dal distanziamento sociale è facile immaginare che saranno molti amministratori a scegliere lo stop fiscale. Anzi, in tanti casi si sta già verificando una sospensione di fatto, complici gli uffici svuotati dall’emergenza che in tanti Comuni hanno smesso di lavorare per esempio nella preparazione delle cartelle Tari. Anche perché non è semplice bussare alla porta di imprese e attività commerciali chiuse per il blocco sanitario. Ora sarà una Autority chiamata a gestire il nuovo metodo tariffario quest’anno per la prima volta in una delibera appena approvata la (102/2020), l’Autority chiederà ai Comuni di segnalare le difficoltà per poter utilizzare i metodi correttivi sui costi extra e problemi di riscossione necessari a creare una TARI per l’emergenza.