Il Pdl e il Pd propongono di eliminare l’imposta municipale unica sulla prima casa o di alleggerirla già dal 2013
Forse perché si era alla vigilia delle elezioni amministrative parziali, forse perché – ma l’argomento ha evidenti connessioni con quanto detto poc’anzi – anche i politici, solitamente sordi quando si tratta di fare loro stessi sacrifici anche parziali, si rendono conto che si sta tirando troppo la corda con le tasse, fatto sta che il tema del giorno è l’Imu (l’imposta municipale unica), l’ex Ici abolita nel 2008 ed ora introdotta da Monti, si dice, triplicata rispetto alla vecchia Ici. Da una parte è necessaria per reperire risorse, dall’altra ci si rende conto che è uno dei tanti e più odiosi balzelli che rendono la vita difficile agli italiani. Aveva cominciato Alfano (Pdl) già da qualche tempo ad accettarla obtorto collo per necessità di bilancio, ma proponendo un ordine del giorno, accolto dal governo, secondo cui si raccomandava di considerarla una tassa una tantum, valida solo per il 2012. Col passare del tempo, la posizione di Alfano si è maggiormente precisata. Chiede l’abolizione della tassa sulla prima casa, perché “l’abitazione è un bene sacro”. Il possesso di una casa è un bene di prima necessità e non dà reddito, per cui è una “tassa ingiusta”. Dunque, per Alfano bisogna abolirla (sempre per la prima casa) già dall’anno prossimo. In una lettera inviata ai sindaci del Pdl, Alfano scrive: “E’ necessario che anche tu, caro sindaco, t’impegni direttamente in questa battaglia contro questa tassa profondamente ingiusta” o mantenendo l’aliquota invariata o addirittura abbassandola rispetto alla soglia standard fissata dal governo. Insomma, i sindaci dovrebbero rinunciare ad alzarla secondo quanto previsto anche dalla legge.
Bersani (Pd) propone non di abolirla dall’anno prossimo, ma di alleggerirla, affiancandola con “un’imposta patrimoniale sui grandi patrimoni immobiliari”. Il Pd, in fondo, vuole compensare l’alleggerimento a chi possiede una sola casa con una tassa maggiorata a chi, singolo o società, possiede più case o un patrimonio, appunto, immobiliare. Il Pd aggiunge: “Lasciare l’Imu ai sindaci, semmai diminuendo i trasferimenti dello Stato così da costituire una base di autonomia impositiva dei Comuni”. Che poi, come vedremo, in parte è la proposta istitutiva dell’Imu di Berlusconi. Il responsabile lavoro del Pd, Stefano Fassina, propone di innalzare la deduzione sulla prima casa da 200 a 300 euro. La Lega ne vuole tout court l’abolizione sulla prima casa in quanto non produttrice di reddito. L’Udc preferisce polemizzare: “Si aggirano in Padania sosia di persone che hanno governato 9 anni e che ci spiegano che la pressione fiscale è insopportabile. Si sono dimenticati che sono stati loro a fare scelte demagogiche come l’abolizione dell’Ici che ha costretto tutti gli italiani a pagare l’Imu”. L’Idv spara alzo zero contro Monti, a cui chiede “di smetterla di favorire sempre e solo le lobby economico-finanziarie, distruggendo le famiglie e le piccole e medie imprese”. Infine, il Sel di Nichi Vendola, che sceglie una via di mezzo e accetta per metà la proposta di Alfano e per l’altra metà quella del Pd: “Abbiano il coraggio di abolire la tassa per la prima casa e di mettere un’imposta sulle grandi ricchezze”. Queste sono le posizioni dei partiti, vogliamo sperare non limitate al periodo elettorale. E cosa dice il governo che ha introdotto l’Imu sulla prima casa e con una tassazione ancora più pesante sulle seconde e le altre case? Secondo il Sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani qualcosa si può fare. In particolare, si sta studiando la possibilità di cambiare la legge già dall’anno 2013, come chiede Alfano, e di riproporre il testo scritto dal governo Berlusconi, che escludeva dall’Imu la prima casa. L’idea – per ora non definitiva ma solo presa in considerazione – del governo potrebbe essere di aggiungere al testo Berlusconi di concedere la facoltà ai sindaci di tassare l’abitazione principale. E’ chiaro che in questo modo pochi saranno i sindaci che tasseranno, per ragioni elettorali, la prima casa, per cui ci sarebbe una perdita di introito per lo Stato.
L’ipotesi è quella di non trasferire ai Comuni la parte che dell’Imu i Comuni dovrebbero allo Stato, in modo che lo Stato non ci rimetterebbe. In questo modo, però, a rimetterci sarebbero i Comuni, a meno che questi non introdurranno la tassazione anche per la prima casa, cosa difficile da credere conoscendo l’andazzo. Un bel pasticcio. Morale della favola: per il 2012 toccherà pagare, dal 2013 toccherà anche pagare, ma con possibilità di sconti o con esclusione della prima casa e mazzate per chi ne possiede più di una.