Come funziona il condono totale del mancato pagamento di Imu, Tasi e Tari sui rifiuti e per chi vale: cosa c’è da sapere, come funziona la sanatoria
È stato confermato come provvedimento rientrante nella nuova Legge di Bilancio 2019 il condono delle cartelle esattoriali fino a mille euro per il mancato pagamento delle imposte locali sugli immobili, da Imu e Tasi a Tari sui rifiuti. Condono Imu, Tasi e Tari sui rifiuti: le novità.
È previsto, per coloro che tra il 2000 e il 2010 hanno accumulato debiti per il mancato pagamento delle imposte sulla casa, Imu, Tasi e Tari sui rifiuti, se di valore fino a mille euro, non dovranno pagare nulla al fisco per effetto del condono totale rientrante nella Manovra 2019. Niente più, dunque, pagamenti in ritardo con ravvedimento operoso o altro. La misura è contenuta nella pace fiscale che prevede saldo e stralcio dei propri debiti con il fisco, attraverso pagamenti in base alle proprie situazioni familiari con percentuali comprese tra il 6%, il 10% e il 25% del debito.
La soglia massima dei mille euro per cui è previsto il condono di Imu, Tasi e Tari non pagate comprende gli importi iscritti a ruolo per il mancato pagamento di Imu, Tasi e Tari sui rifiuti sommati agli interessi per ritardata iscrizione e le sanzioni. Per accertarsi di rientrare nel condono totale, basta semplicemente controllare la cartella ricevuta spedita da Equitalia, Agenzia Entrate Riscossione o dall’esattore locale.
Condono imposte: come funziona e da quando
Il condono del pagamento delle cartelle esattoriali nuovo piano rottamazione ter della nuova Legge di Bilancio 2019, interessa debiti fino a mille euro per cartelle iscritte a ruolo dal 2000 al 2010 e interessa non solo le cartelle relative a tributi locali non pagati, come Tari, Imu e Tasi, ma anche le multe per violazione del codice della strada. Il condono di tutti i debiti fino a mille euro accumulati tra il 2000 e il 2010 è scattato in automatico il 31 dicembre 2018.
Il Decreto Fiscale che contiene il condono totale dei mancati pagamenti delle imposte di Imu, Tasi e Tari sui rifiuti, prevede anche la pace fiscale per la chiusura delle liti fiscali pendenti con l’Agenzia delle Entrate che, stando alle ultime notizie, interesserà le liti in cui il ricorso di primo grado è stato notificato entro il 30 settembre 2018 e per le quali, alla data di presentazione della domanda di pace fiscale, il processo non sia concluso. Il contribuente ha la possibilità di chiudere la controversia pagando l’importo contestato scontato fino a metà valore della controversia in caso di soccombenza in primo grado e di un terzo del valore della lite in caso di soccombenza in secondo grado.
Pochi giorni fa è stato introdotto un emendamento per la riapertura dei termini sino ad oggi con scadenza al 30 aprile prorogandola sino al 31 luglio 2019.
Rottamazione ter-quater
La rottamazione ter, lo ricordiamo consente di sanare le cartelle esattoriali affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2017, pagando per intero la somma originariamente dovuta ma senza applicare interessi e sanzioni. Bisognerà pagare la prima o unica rata entro il 30 novembre 2019, resta la dilazione in 17 rate.
Saldo e stralcio
Il saldo e stralcio, invece, che riguarda lo stesso periodo di tempo ma è destinato a contribuenti con reddito fino a 20mila euro, prevede anche uno sconto fiscale, parametrato all’ISEE (ci sono tre scaglioni con aliquote al 16, 20 e 35%).
Adesioni
E veniamo ai numeri, presentati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, in commissione Finanze al Senato. In base alle adesioni, il Fisco attende incassi per 21 miliardi di euro dalla rottamazione ter, mentre con il saldo e stralcio vengono sanati debiti pari a 6,5 miliardi (gli incassi però vanno calcolati diversamente, perché come detto in questo caso la sanatoria prevede uno sconto).