Renzi: come promesso. I dati dell’Inps indicano a quota 706mila il saldo tra attivazioni e cessazioni
Bilancio positivo, nei primi sette mesi del 2015, per i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato: aumentano nel settore privato (+286’126) e crescono, anche se di poco, i contratti a termine (+1’925), mentre si riducono le assunzioni in apprendistato (-11’521). In aumento anche le cessazioni (+41’006). Lo ha comunicato l’Inps che ha diffuso i dati dell’Osservatorio sul precariato. E il premier Matteo Renzi, usando il consueto hashtag #italiariparte, ha subito twittato: “Il Jobs act ha prodotto 286mila stabilizzazioni dall’inizio del 2015. Più diritti e meno precariato, come promesso”. La variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 3’298’361 e 2’592’233, è di 706’128; nello stesso periodo dell’anno precedente era invece stata di 470’604.
Le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato stipulate in Italia, rilevate da Inps, sono state 1’093’584, il 35,4% in più rispetto all’analogo periodo del 2014. Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, sono state 388’194 (l’incremento rispetto al 2014 è del 41,6%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati è passata dal 32,8% dei primi sette mesi del 2014 al 40,2% dello stesso periodo del 2015.
Le regioni
L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale (+35,4%) in Friuli-Venezia Giulia (+85,3%), in Umbria (+66,5%), nelle Marche (+55,4%), nel Trentino-Alto-Adige (+53,3%), in Piemonte (+53,1%), in Emilia-Romagna (+51,1%), in Liguria (+48,3%), in Veneto (+47,4%), nel Lazio (+41,9%), in Lombardia (+40,6%), in Toscana (+37,4%) e in Sardegna (+36,4%). I risultati peggiori si registrano nelle regioni del Sud: Sicilia (+11,2%), Puglia (+17,3%) e Calabria (+18,6%).
In aumento il full time
In leggero aumento anche il lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 63,1% del totale delle nuove assunzioni nei primi sette mesi del 2015, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Rispetto al 2014, il peso dei nuovi rapporti di lavoro con retribuzioni mensili inferiori a 1.000 euro diminuisce di 1 punto percentuale, passando dal 6,3% al 5,3%; una diminuzione si riscontra anche nella fascia retributiva immediatamente superiore (1’001-1’250 euro), la cui incidenza passa dall’8,8% del 2014 all’8,1% del 2015. Risulta stabile (22,7%) il peso dei nuovi rapporti di lavoro con retribuzioni comprese nella fascia tra 1’251 e 1’500 euro, mentre aumenta dello 0,9% il numero dei rapporti che si collocano nella fascia retributiva da 1’501 a 1’750 euro; per le fasce superiori gli aumenti oscillano tra +0,3% e +0,1%, mentre si registra una lieve diminuzione soltanto per le fasce da 3’001 euro in su.
Askanews