Grande impressione dopo la morte di una piccola di 10 anni
I ministri del governo di Shinzo Abe si sono incontrati per una riunione di gabinetto su un tema inedito e doloroso: il forte aumento di violenze e abusi sui minori in Giappone che è diventato oggetto di forte allarme dopo una serie di casi raccapriccianti, ultimo dei quali quello della piccola Mia Kurihara, 10 anni, trovata morta nel bagno di casa sua dopo una storia di violenze da parte del padre.
La storia di Mia ha colpito fortemente l’opinione pubblica, anche perché la bambina aveva chiesto esplicitamente aiuto nei confronti del padre in un questionario scolastico due anni prima, che fu incredibilmente mostrato al padre. In quella denuncia la piccola scriveva che il padre la svegliava “nel mezzo della notte” per “prendermi a pugni e picchiarmi”.
Mia era stata a quel punto messa in un ambiente protetto, ma solo per un mese. Poi era stata riportata nella famiglia d’origine. Nell’ultimo mese era mancata da scuola. Poi è stata trovata morta. Entrambi i genitori sono stati arrestati.
Il caso di Mia ha suscitato un forte allarme. Una commissione dell’Onu ha chiesto di alzare l’attenzione rispetto all’“alto livello di violenza, abusi sessuali e sfruttamento dei bambini” nel paese.
L’Agenzia nazionale di polizia nipponica, in settimana, ha riferito che ci sono stati nel 2018 qualcosa come 80.104 casi di violenze denunciate su bambini e minori, con un aumento del 22,4%. Nell’anno che va da marzo 2017 a marzo 2018, secondo le autorità nipponiche, 250 bambini si sono suicidati, in una fase in cui il numero dei suicidi complessivi è in calo nel paese.
Abe, a questo punto, ha deciso di convocare una riunione di gabinetto dedicata appunto a trovare degli strumenti per favorire la protezione dell’infanzia rispetto alle violenze. “Non siamo riusciti – ha dichiarato parlando alla Dieta – a rispondere alle richieste di aiuto che la ragazza (Mia, ndr.) aveva coraggiosamente mandato. Noi, come governo, prendiamo la cosa seriamente”.
Askanews
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