Allarme del Centro europeo. Ma la cannabis è la più diffusa
In Europa si assiste a un “ritorno” della cocaina, anche a causa dell’aumento della produzione di questa droga in America Latina e quindi della disponibilità sul mercato. Lo ha rivelato il Centro europeo di monitoraggio per le droghe e le dipendenze nel suo report annuale, in cui lancia l’allarme su decine di migliaia di persone che hanno fatto ricorso a trattamenti per dipendenze per la prima volta l’anno scorso. Circa 2,34 milioni di persone tra i 15 e i 34 anni hanno fatto uso di cocaina nel territorio dell’Ue nell’ultimo anno. “I risultati del nostro nuovo report indicano che l’Europa sta sperimentando adesso le conseguenze dell’aumento della produzione di cocaina in America Latina”, ha sottolineato il direttore Alexis Goosdeel.
Secondo l’analisi si tratta di una cocaina più pura e più disponibile in tutta l’Europa. È stato registrato un aumento dei residui di questa sostanza nelle acque reflue municipali in 26 delle 31 città europee analizzate negli ultimi tre anni. La percentuale più alta in città del Belgio, dell’Olanda, della Spagna e della Gran Bretagna. La più bassa nelle città dell’Est Europa.
Il prezzo della cocaina è rimasto sostanzialmente costante nonostante l’aumento della purezza. Le autorità hanno effettuato 98mila sequestri per un totale di 70,9 milioni di tonnellate nel 2016, in aumento dai 90mila sequestri del 2015. Il Centro ha lanciato anche un altro allarme: nel 2016, 30mila persone sono state trattate per la prima volta in centri specializzati, +20% rispetto al 2014. “Dobbiamo preoccuparci delle implicazioni sanitarie della cocaina”. In Europa la cocaina è reperibile soprattutto sotto forma di polvere bianca, ma anche nella sua versione da fumare, crack. I trafficanti inviano la sostanza attraverso voli passeggeri, voli cargo, servizi postali, voli p
rivati, yacht e container navali. Secondo le stime del report il mercato della cocaina nell’Ue ammonta a 5,7 miliardi di euro. A differenza del passato la cocaina arriva principalmente nei porti del nord, in particolare in Belgio, invece che in quelli della Spagna, tradizionale punto di ingresso in passato. Nel 2016 le autorità del Belgio hanno sequestrato 30 tonnellate di cocaina, il 43% del totale sequestrato nel blocco. In Spagna i sequestri sono stati pari a 15,6 tonnellate.
Nonostante la recrudescenza della cocaina, la cannabis resta la droga più diffusa in Europa, con 17,2 milioni di giovani tra 15 e 34 anni che ne hanno fatto uso nel 2017. Il 77% di reati per uso o possesso ha riguardato la cannabis.
Onu: produzione mondiale di oppio e cocaina ai massimi storici
La produzione mondiale di cocaina, proveniente in larga parte dalla Colombia, e di oppio, coltivato soprattutto in Afghanistan, è esplosa e ha raggiunto il suo massimo storico nel 2016-17. È l’allarme lanciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc) nel suo rapporto annuale. Dal 2016 al 2017, la produzione mondiale di oppio è aumentata al 65% raggiungendo 10.500 tonnellate, la quantità “più elevata” dalle prime stime dell’Unodc negli anni Duemila.
La produzione mondiale di cocaina nel 2016 “ha raggiunto il suo livello più elevato”: 1.410 tonnellate, il 25% in più rispetto al 2015.
Droghe tra i giovani in Italia
Uno studente su tre fra i 15 e i 19 anni, il 32,9%, poco più di 800mila, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita (maschi 37,7%; femmine 28%), mentre uno su quattro (il 25,9%, circa 650mila ragazzi: maschi 30,9%; femmine 20,7%) riferisce di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno. La cannabis si conferma al primo posto, seguita dalla “spice” (la cannabis sintetica) e dalle nuove sostanze psicoattive (Nps). L’eroina è la sostanza meno diffusa. In crescita l’uso di droga tra le ragazze, seppur con livelli di consumo inferiori ai coetanei maschi. È quanto emerge dallo studio “Espad Italia” (dati 2016) dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), che descrive gli scenari e le tendenze presenti fra i giovani nel nostro paese riguardo all’uso delle sostanze stupefacenti e i comportamenti a rischio correlati.
Sostanze psicoattive diffuse in Svizzera
L’Ufficio federale della sanità pubblica sottolinea come la dipendenza si presenta sotto svariate forme: oltre al consumo di sostanze psicoattive come tabacco, alcol, droghe o medicamenti, il concetto di dipendenza si applica anche a comportamenti eccessivi quali l’abuso di Internet e il gioco d’azzardo. La dipendenza e il comportamento ad alto rischio provocano la morte precoce e costi elevati per l’economia nazionale.
In Svizzera il consumo di sostanze psicoattive è molto diffuso. Nove persone su dieci bevono alcol, una su quattro fuma e mezzo milione ha consumato almeno una volta canapa lo scorso anno.
Si stima che in Svizzera circa 250’000 persone sono dipendenti dall’alcol. Non si dispone di dati più precisi poiché molto persone si vergognano di chiedere aiuto.
Afp