“Arriveremo a Roma” è l’ultima chiara minaccia al nostro Paese
È da tempo che si vocifera sull’Italia come prossimo obiettivo degli attentati terroristici, ma dopo l’attentato di Barcellona, le minacce all’Italia via web da parte di presunti jihadisti sostenitori dell’Isis si sono intensificate.
Le minacce sono rivolte anche in maniera particolare al Papa. In un filmato di 6 minuti pubblicato dal network dell’Isis al Hayat Media Center un jihadista strappa l’immagine del Pontefice, distrugge le statue di Cristo, della Madonna e spezza le croci all’interno di quello che sembra essere un centro di preghiera cattolico e nel frattempo la sua minaccia è chiara: “Arriveremo a Roma”.
Dal canale Telegram, vicino al gruppo, alcuni jihadisti sostenitori dell’Isis hanno indicato il paese come “il prossimo obiettivo” dopo il massacro di Barcellona. Inoltre viene suggerito ai propri sostenitori “un obiettivo da colpire con un veicolo” incitando i ‘lupi solitari’ ad attaccare usando come arma anche i veicoli. Un’altra minaccia diffusa è quella che ritrae un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena sullo sfondo di una città scovata in rete dal Site, il sito Usa di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web diretto da Rita Katz, con la scritta in italiano ‘Devi combatterli (o muwahhid)’.
Il premier Paolo Gentiloni, nei giorni scorsi, aveva sottolineato di non credere “alla propaganda di alcuni siti islamici”, pur dicendosi “consapevole che nessun paese, neanche l’Italia, possa sentirsi al riparo dalla minaccia”. Dopo gli attacchi in Spagna la sicurezza è stata ulteriormente rafforzata in tutti i luoghi ritenuti sensibili. La propaganda jihadista da oltre un anno lancia appelli a presunti lupi solitari e li invita ad attaccare in ogni parte del mondo e con qualsiasi mezzo a disposizione. Tra gli obiettivi di grande risalto e a maggior rischio di attentato, vi è San Pietro, dove la guardia svizzera si dice pronta ad affrontare qualsiasi minaccia anche terroristica. “Forse è solo una questione di tempo prima che un attacco del genere si verifichi a Roma. Ma siamo pronti anche a questo”, ha assicurato il comandante Christoph Graf, capo del contingente che difende il papa nel corso del raduno delle guardie che si è tenuto in Svizzera “non ci sono evidenze” ma l’attività di prevenzione è strettissima.
Le minacce del passato
Non è la prima volta che l’Italia è oggetto di pesanti e dirette minacce da parte dell’Isis. Già nel 2014, per esempio, nel mese di ottobre lo Stato Islamico diffuse il quarto numero della rivista Dabiq con in copertina un fotomontaggio che mostrava la bandiera dell’ISIS in cima all’Obelisco di Piazza San Pietro, a Roma. Nel febbraio 2015, invece, è la volta di un video che mostrava l’uccisione di diversi ostaggi su una spiaggia libica. Il video terminava con un uomo che puntava un coltello verso l’Italia, minacciando Roma. Infine nel 2016 l’ISIS diffuse due video in cui l’Italia veniva citata e minacciata direttamente. Nei video comparivano anche Paolo Gentiloni, allora ministro degli Esteri, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La Nato a Napoli rafforza la difesa del territorio
A partire dal 5 settembre prossimo, sarà attivo a Napoli un centro operativo Nato per una maggiore difesa del territorio. Tra i compiti dell’Hub ci sarà quello di un maggiore controllo del territorio e soprattutto quel che riguarda radicalizzazione e diffusione del terrorismo. Spiega l’ammiraglio Michelle Howard, Comandante del ‘JFC Naples’ (Comando Interforze Nato di Napoli), che “L’Hub si prefigge di mettere a disposizione della Nato un centro di raccolta e condivisione di informazioni che facilitino la comprensione dell’ambiente e permettano di prendere decisioni fondate su informazioni circostanziate in tempi rapidi. Analizzare una serie di questioni per includere la destabilizzazione, il potenziale terrorismo, la radicalizzazione, la migrazione e le preoccupazioni ambientali. Il nuovo centro si concentrerà sulle regioni meridionali per includere il Medio Oriente, il Nord Africa e il Sahel, l’Africa subsahariana e le aree adiacenti le acque e lo spazio aereo”.
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