“Fra un anno saremo al livello della Francia”. Roberto Mancini detta i tempi della ricostruzione della Nazionale italiana, che però appaiono più lunghi. Prestazioni con luci e (più)ombre della Nazionale all’esordio del c.t. Bisogna avere pazienza. Sarà un “calvario” la ricostruzione azzurra che riparte da zero. Il c.t. ha iniziato con una vittoria contro la modesta Arabia Saudita (2-1), ha pagato dazio contro la Francia (1-3), nazionale di spessore, che al Mondiale sarà protagonista e darà fastidio alle favorite Brasile, Germania e Spagna e ha trovato alcune indicazioni buone contro l’Olanda (1-1), assente anch’essa in Russia come l’Italia, e con simili problemi sulla via della ricostruzione. Tre nomi per Mancini all’altezza, Perin, Bonucci e Balotelli, che potrebbe diventare il perno dell’attacco, reparto che offre più varianti. Giocatori di buon livello, niente più. La squadra ora è approssimativa, il metodo e l’intero piano di ricostruzione di Mancini è solo all’inizio e in mancanza di tempo per gli esperimenti, il c.t. avrà osservato tra esordienti (Caldara, Mandragora e Berardi), ritorni (Criscito e Balotelli) ed esperti quali siano le qualità da considerare e dopo l’estate tirerà le prime somme su quali giocatori puntare. Per l’Italia il periodo è di scarse risorse e Mancini non si è preoccupato delle esperienze dei singoli, ma ha provato tutti per scoprirne le loro doti e qualità che lo illumineranno nel dare un gioco e uno spirito alla sua Nazionale.
Solo a sprazzi ha avuto risposte concrete. Contro la Francia gli azzurri hanno avuto il merito di mollare e di rientrare in partita dopo un primo tempo di inferiorità, creando nei primi minuti del secondo tempo, grazie a qualche lampo con manovre fluide, tre occasioni da gol, giocando da squadra vera con un pressing alto. Pochi momenti di brillantezza, ma che danno un segnale di cosa sia possibile la Nazionale. Molte invece le incertezze coadiuviate a inesperienza e mancanza di talento. Mancini in difesa dovrà trovare due difensori esterni affidabili che sappiano spingere, mentre in porta nessuno dei tre portieri ha dato garanzie. La difesa in generale ha mostrato molte lacune, leggerezze e insicurezze: sul gol dell’Arabia Saudita scoperta e presa in contropiede, contro la Francia molta ingenuità e contro l’Olanda il rosso a Criscito (distratto) dopo il vantaggio di Zaza, poi pareggiato con la difesa azzurra immobile. Nel centrocampo il c.t. deve individuare l’uomo capace di dettare il gioco e i ritmi. Jorginho è un buon giocatore, ma ha girato spesso a vuoto. Anche in fase difensiva è tutto da vedere, chi sarà all’altezza di dare equilibrio tra i tre reparti. Solo in attacco c’è molta scelta con Balotelli, Belotti, Insigne, Chiesa, Zaza, Berardi e Immobile, quando rientrerà. Mancini ha provato diverse varianti di tridenti sui quali costruire il 4-3-3, modulo al quale il c.t. sembra puntare all’inizio, con gli esterni che dovranno sapere saltare decisamente l’avversario. Bene Chiesa nell’azione del gol contro l’Olanda. Mancini dovrà essere bravo a individuare i tre meglio affiatati.
L’Italia è una squadra molto giovane e non si può pretendere di trovare un’identità in dieci giorni, ma non tutto è negativo: una vittoria, una sconfitta contro la fortissima Francia e il buon pari con l’Olanda è ossigeno per il morale. Il lavoro e imprimere una mentalità vincente al gruppo che sceglierà saranno i compiti principali di Mancini per tornare sulla via del successo. Il ct avrà tutta l’estate per analizzare le prime tre prestazioni della sua gestione e fare le sue scelte, anche se non ha lasciato un’idea chiara della Nazionale del futuro. Non sino visti punti fissi e non è un segno Tra qualche mese lo scenario sarà diverso, quando inizierà la UEFA Nations League, la nuova competizione che mira a far crescere le squadre nazionali sostituendo gran parte delle amichevoli con partite ufficiali. Portogallo e Polonia le avversarie dell’Italia per la qualificazione alla fase finale ad inizio giugno 2019 per il primo trofeo. Poi le qualificazioni all’Europeo 2020 che costringerà Mancini a proporre una squadra stabile capace di competere per la qualificazione. Fino a settembre bisogna accontentarsi e avere tanta fiducia in Mancini che dovrà inventarsi qualcosa di straordinario per uscire da questa situazione di stallo. Magari appoggiato dall’affetto, dal sostegno e dall’entusiasmo dei tifosi.
G.S.
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