Alessandra, parlaci di te…
Sono nata e cresciuta nel Canton Zurigo, ma le mie origini sono salentine: come tanti altri italiani, i miei genitori sono venuti in Svizzera negli anni ‘60. Ho frequentato le scuole svizzere. Dopo le medie ho fatto l’apprendistato come ragioniera e in seguito sono entrata nel campo della musica, in cui opero da più di vent’anni. Nel comune in cui sono cresciuta non c’erano molti italiani.
Questo ha in qualche modo influenzato la tua infanzia?
No, non mi sono mai sentita esclusa o discriminata. Tuttavia in alcuni momenti non mi sono sentita pienamente facente parte della cultura svizzera. Questo non ha mai rappresentato un problema, in quanto ho sempre avuto amici di diverse origini.
Qual è il legame che hai con la tua patria?
A casa, i miei genitori hanno sempre parlato in italiano e ci hanno tenuto a trasmettere a me e a mio fratello i valori e la loro cultura d’origine. Essendo però nata e cresciuta in Svizzera personalmente mi sento di doppia cultura.
Nel conoscere una persona non pongo frontiere nazionali o culturali. Per me non ha importanza la provenienza: ogni incontro ha qualcosa di arricchente.
Il mio legame con l’Italia risale ai miei ricordi di infanzia. Come molti italiani, i miei genitori ci facevano trascorrere lunghe vacanze estive in Salento.
A partire dalla mia adolescenza ho sviluppato un forte interesse per culture e lingue diverse. Pertanto da allora viaggio anche in altri paesi. Tuttavia l’affetto per i miei famigliari e la passione per la musica reagge, molto sviluppata nelle mie zone d’origine, mi riportano sempre in Italia.
Ma ti senti anche svizzera?
Ho la doppia cittadinanza, ma devo ammettere che a volte noto in me alcuni tratti della tipica “svizzerotta”: ad esempio la mia inflessibile puntualità. Con questo non vorrei che si pensasse che tutti gli italiani siano dei “ritardatari” o che prendano la vita alla leggera.
Parliamo della tua carriera…
Ho preso il diploma di ragioneria, tuttavia ho deciso di seguire la mia passione per la musica con la quale sono entrata in stretto contatto sin da ragazzina. Mio fratello suonava il basso in una band e mi ha fatto scoprire la musica dal vivo. Ho così mosso i miei primi passi alla SUISA (cooperativa svizzera degli autori e editori di musica). In seguito sono entrata in case discografiche, quali la Universal Music e la EMI Music. Negli ultimi 20 anni ho lavorato con artisti di calibro internazionale.
Nel 2010 ho conseguito un Master in Marketing Management al WWZ dell’Università di Basilea.
Poi hai deciso di metterti in proprio…
Durante il Master ho iniziato la mia carriera di libera professionista organizzando tra l’altro progetti e eventi legati alla musica. Successivamente ho cominciato a seguire anche progetti in ambiti diversi. Ad esempio ho partecipato a tutta la comunicazione legata all’evento benefico “Round the World for Children” (www.rtw2012.com).
Qual è il vantaggio di essere indipendenti?
Il maggiore vantaggio è l’indipendenza professionale che ho nella scelta dei progetti e degli artisti con cui lavorare. Ad esempio, attualmente sono il manager di una promessa della musica soul, Alina Amuri. Inoltre ho l’opportunità di sperimentare ogni aspetto del business, occupandomi di Marketing, pubbliche relazioni, oltre che della realizzazione di nuove produzioni discografiche. Riesco inoltre a vivere e sviluppare la mia creatività nel fare incontrare diverse forme d’arte, come quando ho realizzato la collaborazione tra ballerini di breakdance e il gruppo americano Naturally 7.
Tuttavia il vantaggio più grande resta la libertà di applicare la mia esperienza e il mio network in progetti relativi a settori completamente diversi dall’industria musicale e dell’intrattenimento.
Cosa deve avere un artista per piacerti..
Mi deve colpire all’istante! Indipendemente dal genere musicale – quando un cantante vive profondamente la sua musica riesce davvero a conquistarmi. Oltre che ad un talento innato deve però dimostrare di avere grinta ed enorme dedizione: questi sono gli elementi fondamentali per il successo. Quello che comunque ho imparato nel corso della mia carriera è che ogni artista va rispettato allo stesso modo, questo per me è importante.
Hai conosciuto numerosi artisti, c’è qualcuno che stimi particolarmente?
Per quanto riguarda la musica italiana, ho seguito Tiziano Ferro sin dai suoi primi passi nell’industria musicale. Durante il mio periodo alla EMI ho partecipato al lancio dei suoi primi album in Svizzera. Tiziano, oltre che un grande artista è una persona con un cuore incredibile.
Hai anche altre passioni a parte la musica?
Mi sta particolarmente a cuore la protezione degli animali. Faccio volontariato per “Tier im Recht” (www.tierimrecht.org), un’organizzazione non governativa di avvocati che lotta per i diritti degli animali. Questa organizzazione è stata in grado di fare riconoscere in Svizzera a tutti gli animali lo stato legale di “essere vivente”s e non più di semplice oggetto. Tier im Recht riesce a sopravvivere solo grazie a donazioni, pertanto cerco di promuoverli anche attraverso i miei network professionali.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho tante idee che coinvolgono diversi artisti con cui sto lavorando attualmente. Tuttavia non voglio pormi limiti. In futuro mi piacerebbe promuovere anche altri generi di arte: dalla fotografia ad altre arti figurative.
AManfredi Entertainment
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