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21 November 2024
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Italiani in Svizzera

Italiani in Svizzera: Eleonora Zweifel

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49059044 - Arbeitskopie 3Abbiamo incontrato in un piccolo bar a Zurigo la famosa e simpatica ballerina Eleonora Zweifel. Non c’è un sorriso più bello di quello di questa giovane ragazza piena di passione e voglia di raccontare quanto sia importante il ballo per lei…

Raccontaci di te…

Mi chiamo Eleonora Zweifel Pazzi, sono nata in Italia vicino Guastalla in Emilia Romagna. Ho vissuto in Italia fino a tre anni e mezzo e poi insieme a mia madre siamo tornate in Svizzera. Mia mamma lavorava come giornalista; una volta siamo andati ad un saggio di danza, era la prima volta che vedevo ballare dei bambini e la danza classica sul palco. Mi è piaciuto così tanto che ho stressato mia mamma perché lo volevo fare pure io, già durante lo show non la smettevo di dirle che volevo ballare. Allora mia mamma, sapendo che ero molto timida e ancora non parlavo bene il tedesco, mi disse di andare dalla maestra di ballo e dirle che volevo far parte anche io del gruppo, pensando che non lo avrei mai fatto, invece dopo lo show mi sono alzata e sono andata sul palco dalla maestra. Quello è stato il momento in cui ho capito che ballare era quello che volevo fare e oggi vivo di questo.

Che legame hai con l’Italia?706110_10151185796976888_2029332698_o

Posso dire di aver fatto l’esperienza di due vite diverse. Qui in Svizzera sono cresciuta in città a Zurigo, mentre in Italia i miei nonni hanno una fattoria – dove vive anche mio padre – loro facevano i contadini e mio padre, dopo il lavoro in ospedale come radiologo li aiutava nei campi. Mio padre mi ha spesso fatto lavorare quando ero con lui, ho aiutato e imparato le cose della natura. I miei nonni hanno fatto il vino per anni, ho imparato anche quello. Ho imparato che la vita è dura, ad avere quello che c’è e di lavorare per quello che si vuole.

Quando ero in Svizzera con mia mamma e mangiavamo la pasta, mia madre diceva sempre: guarda questo potrebbe essere il parmiggiano del nonno! Con mio nonno portavo il latte al caseificio per fare il formaggio. Per me era una parte molto bella della mia vita, poi quando ero adolescente e andavo al liceo sono andata meno da mio padre, ma non ho mai perso il legame perché comunque al liceo avevo le lezioni di italiano e sono andata in Italia un paio di volte per viaggi di studio. Per il futuro vorrei andare in diverse città italiane per prendere lezioni di ballo – so che ultimamente in Italia c’è un grande sviluppo negli stili urbani come lo House, Waacking e Vogueing, perciò vorrei scoprire un pò anche il mondo della danza in Italia.

Cosa vuol dire vivi del ballo?

Insegno vari stili di danza, faccio coreografie, dirigo una compagnia di ballo insieme a Lea Fuhrer e certamente mi esibisco ballando. Do lezioni a Zurigo e dintorni, faccio dei workshop quando mi chiamano oppure li organizziamo insieme alla mia
compagnia che si
chiama „TeKi TeKua“.
Faccio tantissimi
progetti per i ragazzi, ad esempio dei
Dance-Camp oppure
delle gite di danza,
ho insegnato parecchie
volte nel cantone
Giura per un camp
di teatro e ballo e
un altro è stato per
degli apprendisti
dell’ ETH Zurigo
che hanno fatto
un camp sportivo.

Faccio anche dei
coaching, ho allenato qualcuno ad esempio che ha fatto la scuola di musical, era bravissimo a cantare ma meno bravo nel ballo, allora io l’ho aiutato con il ballo. Insegno soprattutto gli stili di danza urbana ma anche contemporanea. Gli stili urbani vuol dire Hip Hop, Ragga Dancehall, House….etc. dipende cosa mi interessa, cosa mi chiede la gente e cosa sto insegnando da altre parti. Altrimenti anche danza coeva moderna oppure Jazz e tengo delle lezioni fisse.

Tu invece personalmente dove balli?

Io ballo insieme a TeKi TeKua poi certamente anche dove vengo ingaggiata, lavoro con agenzie oppure altri coreografi, anche i posti variano molto, da concerti a show, awards, da aperture, anche show di collezioni di vestiti oppure di parrucchieri, mi ingaggiano dove c’è il desiderio di presentare al pubblico o agli invitati uno show danzante.

582199_10150933613826888_1975513841_nTu sei venuta qua da piccola, hai iniziato a ballare il balletto, ma poi come hai fatto a diventare famosa?

Ho ballato per otto anni solo la danza classica, dopo ci siamo trasferiti in città e ho iniziato ad allenarmi anche per altro. Mio padre era atleta leggero, ha corso tante maratone quindi ogni volta che io ero in Italia da lui, mi allenava e mi aiutava, per questo ho ballato e fatto l’atleta leggera per un lungo periodo.

Mi sono resa conto, però, che tutte due le cose non le potevo fare, era uno stress, allora il mio allenatore mi ha detto che dovevo decidere. Nello stesso momento avevo passato gli esami per poter frequentare il Liceo Artistico a Zurigo, per me era chiaro che volessi fare questa scuola e non diventare una sportiva professionale. Durante il Liceo ho continuato a ballare. Ho provato tantissimi stili di ballo capire cosa mi piace e in cosa sono brava. Il mio stile preferito lo chiamo il „contemporary urban“ stile, mi piace mettere le tecniche urbane insieme a quelli coevi, questo è quello che facciamo anche con TeKi TeKua, la nostra compagnia di danza.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

Penso di aver raggiunto tutto quello che volevo, sopratutto con TeKi TeKua. Ora tutto quello che posso fare e che segue per me è un bonus, certo ho ancora degli obiettivi, ma tutto ciò che era veramente importante per me l’ho fatto. Ora si tratta per lo più di migliorare il management, rinnovare i siti internet… cercare di ottimare quello che faccio.

Allora non sogni di una carriera sui grandi palchi del mondo?

No, assolutamente. Mi sono allenata un po’ di volte all’estero, sono stata a Los Angeles, a New York, in Inghilterra, a Parigi etc., ma non volevo mai avere una carriera da Broadway. Non volevo neanche diventare una ballerina, volevo sempre ballare, ma non volevo solo ballare e stare sul palco. Il mio sogno era ballare ma poter realizzare qualcosa con il ballo, creare delle cose nuove, delle cose in gruppi etc. Volevo creare un mondo di ballo, io ci sono riuscita con TeKi TeKua.

Ci vuoi dire altro?905260_10151438248121888_1744044110_o

Sì, sosteneteci di più, ad esempio una serata che non sapete cosa fare o dove andare, non andate al cinema, venite a vedere uno show di ballo, di canto, di teatro, di quello che vi piace, ma andate! Il prezzo del biglietto spesso è lo stesso, ma darete un contributo importante per la cultura di questo paese.

Eleonora Zweifel

www.teki-tekua.ch

www.tanzstation.com

[email protected]

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