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21 November 2024
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Italiani in Svizzera

Italiani in Svizzera: Elisa Chiarelli

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Raccontaci di te…
Mi chiamo Elisa Chiarelli, ho 28 anni, sono nata e cresciuta in Germania, vicino al confine con l’Argovia, dove ho vissuto con i miei genitori che sono emigrati cinquant’anni fa. Sei anni fa mi sono trasferita a Zurigo per lavoro.
In Germania ho fatto l’apprendistato come manager industriale, ora invece lavoro nell’ambito dell’informatica. In Svizzera ho incominciato a lavorare come product manager per un sito di confronti, per tutto l’ambito immobiliare, per le tasse e anche un po’ per le macchine. Ho imparato tante cose, è stata una bella esperienza. Alla fine ho deciso di venire a Zurigo perché ho trovato il lavoro che mi piaceva. Devo dire che mi trovo molto bene qui e non ho intenzione di andarmene.

Da italiana cresciuta in Germania vieni in Svizzera, è stato un gran cambiamento?
Non è stato un grande cambiamento. Neanche con la lingua, avendo parlato sempre tedesco come seconda madre lingua è stato abbastanza facile. Essendo cresciuta inoltre al confine dove si sente meglio la radio svizzera di quella tedesca, anche il dialetto e il cosiddetto “alemannisch” è molto simile allo svizzero tedesco, perciò non è stata una grande difficoltà con la lingua. Forse un po’ più con la cultura perché è leggermente diversa, i tedeschi sono molto più aperti, dicono subito quello che pensano. Gli svizzeri hanno bisogno di più tempo per darti confidenza, ma non vorrei neanche generalizzare perché ho fatto tante amicizie con svizzeri e non sono tutti uguali.

Parlaci delle tue origini italiane…
Mio padre viene da un paesino sperduto in provincia di Palermo, mia madre invece è della provincia di Napoli. Ma io conosco meglio la Toscana, perché tutti i parenti di mia madre sono andati a vivere in Toscana e ogni estate trascorrevo le vacanze lì e ho un forte legame con quella regione. Ancora oggi sono molto legata alla Toscana e all’Italia.
Ho un ragazzo tedesco e, per la prima volta, ho un ragazzo che non parla la mia lingua. Adesso lui sta imparando, perché per me è importante che lui capisca i miei modi di dire le cose in italiano, la cultura, etc. perché ci sono molte differenze tra l’essere tedesco e l’essere italiano. Già per esempio per quanto riguarda la mentalità sulla famiglia, i tedeschi sono un po’ più distanti tra di loro.

Ti senti tedesca?
Per me è difficile dire che sono italiana al 100%, sono come divisa in due parti. Sono cresciuta lì ho un sacco di particolarità tedesche, tipo essere precisa, dare molto peso alle regole etc. Di italiano invece ho forse il temperamento: quando parlo italiano dicono che lo faccio sempre con voce molto alta, in tedesco invece con voce bassa.

Hai conosciuto un po’ la comunità italiana in Svizzera?  
Grazie ad una mia amica, originaria di Torino da genitori italiani e turchi ho conosciuto molte persone italiane.

Raccontami del tuo progetto, parla di un tema molto attuale…
Nel 2014 ho ricevuto la diagnosi di una malattia abbastanza rara (Esofagite Eosinofila), è una malattia che causa il restringimento dell’esofago, si ha problemi di inghiottire e può essere causato da allergeni che sono nell’aria, tipo polline ma anche da cibo. Questa malattia si scopre facendo una gastroscopia e così provando abbiamo scoperto che il più grande problema per me era mangiare il glutine, dal 2014 non mangio glutine.
Ho visto in questi anni che specialmente mangiare fuori è un problema, andare in un ristorante, spiegare il tuo problema e sperare che loro capiscano. Spesso vai e chiedi ma non capiscono nemmeno di cosa stai parlando, alla fine devi fidarti, e se ti va male te ne penti. Una volta sono andata a Vienna e prima di andarci mi sono preparata molto a casa, ho cercato tutti i ristoranti e ho scoperto una funzione di google maps dove puoi aggiungere tutti i posti su una mappa, così a Vienna con questa mappa potevo cercare tutti posti in cui potevo andare a mangiare e mi sono trovata bene, senza quel pensiero stressante del mangiare. Dato che questa cosa ha funzionato così bene, ho pensato di voler fare una pagina per Zurigo e ho iniziato a fare una mappa di tutti i luoghi che offrano cibo senza glutine che conoscevo.

L’altro problema poi è la lista degli ingredienti…
In Europa, è stata stabilita una legge secondo la quale tutti gli allergeni devono essere dichiarati, una cosa che in Svizzera ancora non si fa per tutti i prodotti: se vai in un negozio che vende kebab o cibo asiatico spesso non capiscono bene cosa vuoi. Attraverso questa pagina ricevo anche informazioni da altre persone affette da allergia al frumento e sensibiltà al glutine non celiaca, la maggiorparte celiaci.
È interessante il paragone con l’Italia che è il paradiso dei celiaci, perché in qualunque posto vai sanno cosa è la celiachia, sanno che è importane evitare il glutine e fanno attenzione. Anche la gamma di prodotti è molto vasta in Italia, forse perché per l’italiano è importante mangiare pasta, pane, pasticcini etc..

Il tuo sito è un po’ stile blog?
Sì, solo con informazione ridotte. Mi limito a una breve descrizione sulla pagina Facebook. Al momento lo faccio in inglese, perché credo che sia molto importante per chi viene dall’estero a visitare la città. Ho tradotto il sito in tedesco e penso di aggiungere anche l’italiano.
Sono contenta anche delle risposte che ricevo. È molto importante parlare con altri che hanno lo stesso problema perché si scoprono tante cose che non si sapevano.

Qual è l’obiettivo di questo progetto?
Per me la cosa importante è avere questa piattaforma per aiutare gli altri e non per guadagnarci qualcosa. La mappa è un aiuto anche per me stessa, ma sono contenta se posso aiutare gli altri, voglio poter informare.

Informazioni:
www.glutenfreeinzurich.ch
www.facebook.com/
glutenfreeinzurich

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