Da 5 anni Fabrizio Fortunato organizza la sua festa „ La sagra della salsiccia“, lo fa perché ci tiene tanto alle tradizioni e alla cultura lucana, ecco la sua storia…
Raccontami di te…
Mi chiamo Fabrizio Fortunato sono nato e cresciuto qua a Schlieren il 6 maggio del 1987, ma i miei sono della provincia di Potenza di Paterno. Io lavoro come postino e all’età di 18 anni ho cominciato a fare il DJ e a 20 anni ho iniziato ad organizzare le feste con il scopo di non perdere le radici e i tradizioni del nostro paese.
Come vivi la tua italianità?
Ho sempre organizzato feste lucane, perché ci tengo molto al posto da dove provengo e ci tengo molto alla cultura e alle tradizioni del nostro Paese. Scendo anche molto spesso in Italia, sicuramente due volte l’anno.
A parte l’organizzazione delle tue feste fai anche musica…
Sì, faccio tuttora il DJ, offro un repertorio molto ampio e di tutti gli stili di musica, inoltre canto, mi esibisco in feste grandi, ma anche a feste private come compleanni o matrimoni. Questa passione nasce in famiglia, tutti i miei parenti cantano o suonano uno strumento.
Perché hai deciso di organizzare tu stesso le feste?
Perché io lo volevo fare sempre meglio degli altri. Gli italiani sono molto caotici, io ci tengo molto alla precisione e sono pignolo. Quando andavo alle feste degli altri c’era sempre qualcosa che non andava, certo anche da me può capitare, però ho notato che le persone apprezzano molto un’organizzazione per bene. Ho avuto tanto successo con le mie esibizioni, poi mi hanno detto, “Fabrizio, ma perché non fai una festa?”, e quindi ho cominciato pure ad organizzare feste. Sono venute sempre più persone, e volevo per fare sempre meglio degli altri e qualcosa di particolare, ho introdotto la sagra della salsiccia proprio perché la fanno pure al mio paese. La serata della sagra ci sarà musica di una band lucana che vengono da giù. La band si chiama “I Sarracini”. Io ci tengo tanto che la musica arrivi dal paese, se alla festa non c’è il folclore non è una festa italiana. Faccio folclore, ma non deve mancare la musica più moderna. L’altra festa, invece, è la festa della porchetta. Ma certamente alla sagra ci tengo di più, mi sta particolarmente al cuore. Per ogni festa che organizzo sono nervoso, il giorno prima della festa tremo, non è facile neanche per me, ci si sente una responsabilità enorme. Anche se so che tutto è organizzato alla perfezione, sono sempre nervoso!
Ti sei integrato a livello anche linguistico?
Mia mamma parla molto bene il tedesco e lo svizzero, mio padre un po’ meno, ma sempre bene. Quindi non ho mai avuto difficoltà. Mia mamma è giovane, ha solo 47 anni e secondo me è sempre un volere e potere. Non ho neanche la cittadinanza svizzera, non l’ho mai voluta perché io non sento questo bisogno, mi sento italiano.
Le tue feste attirano molto i giovani, perché?
Tante volte alle feste si incontrano soprattutto persone di una certa età, ma io ho voluto organizzare una festa che vada bene sia per i grandi che per i giovani. Su 500 persone ho quasi 200 giovani alle mie feste, è più bello anche per me certamente. Tante volte i giovani si annoiano perché dicono: “Che facciamo, andiamo a vedere i vecchi che ballano?”, quindi ho voluto organizzare musica folcloristica ma anche musica attuale, moderna, da poter offrire un servizio sia per i grandi che per i giovani. Tutto l’anno vado a suonare a matrimoni e compleanni, quindi conosco tante persone, poi quelli vengono a sapere che io faccio le feste e vengono. Alle mie feste vengono anche della Germania. Però secondo me non è solo la musica che attira i giovani. Alle mie feste devi riservare altrimenti non puoi venire. È come al cinema hai un posto tuo, forse è l’organizzazione che attira i giovani. Il mio forte poi è intrattenere la gente e poi secondo me la gente nota quanto ci tengo, conosco quasi tutte le persone per nome, per me non sono clienti, sono amici, anzi sono famiglia e questo penso che si noti anche in sala dall’atmosfera che c’è.
Sono stati i tuoi a trasmetterti questo sentimento delle tradizioni e delle radici?
Non solo i genitori, tutta la famiglia. Tutta la famiglia è molto unita, siamo molto stretti.