Ci racconti di lei…
Mi chiamo Franco Riccardi e sono nato il 31 ottobre del 1939 da genitori contadini a Pellegrino Parmense, in provincia di Parma. Terminata la scuola, all’età di 17 anni, dato che non volevo fare il contadino, mi ero deciso ad andare a lavorare in fabbrica. Ma prima ho fatto il militare, ed è così che ho avuto l’idea di spostarmi in Svizzera.
Com’è stato l’arrivo in Svizzera?
Ho trovato subito un lavoro all’Hotel Engel, a Engelberg, nel Cantone Obvaldo: lavoravo come aiuto cucina presso la famiglia Cattani. Dopo circa sei mesi, il signor Cattani mi ha trovato un posto di lavoro a Lucerna, all’Hotel Flora, e nel frattempo mi ha iscritto alla scuola alberghiera dell’Hotel Montano: così ho potuto fare l’apprendistato. Dopo i tre anni di apprendistato, il direttore dell’Hotel Flora mi ha aiutato a trovare lavoro come cuoco a Basilea, al ristorante Ceresio. Dopo sei anni sono riuscito ad affittare il locale, e lì sono rimasto per 45 anni.
Devo dire ancora grazie alla famiglia Cattani e al direttore dell’Hotel Flora a Lucerna, il signor Fischer. Ho conosciuto tanta brava gente, dappertutto sono stato trattato come un figlio. Il signor Cattani e il signor Fischer mi hanno aiutato davvero tanto.
Lei ha diverse passioni, una riguarda la musica…
Sì, nato a Parma, il paese verdiano, sono sempre stato appassionato di musica. Ho conosciuto il soprano Paola Sanguinetti, con cui ho realizzato più di 20 concerti a Basilea, a Lucerna e in Austria. Tramite lei ho conosciuto anche il padre e la madre di Pavarotti e poi la moglie Nicoletta.
Ho già fatto due concerti, uno al KKL di Lucerna e uno allo Stadt Casino di Basilea con allievi del Maestro Pavarotti, tutti eventi di beneficienza. Un’altra mia passione è il calcio: a Basilea sono entrato nella squadra di calcio e sono stato accompagnatore a Bologna, Varese, Verona per la Coppa delle Alpi e lì ho conosciuto Facchetti, una grande persona. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i giocatori del Basilea, da Benthaus, Odermatt, Ramseier, a Frigirio, che consideravo come fratelli. Nel 1975 ho sposato la sorella di Roland Paolucci, anche lui giocatore del Basilea, e Bruno Rahmen ha sposato la sorella di mia moglie.
Purtroppo il 28 gennaio del 2009 è venuta a mancare per un brutto male.
E ora di cosa si occupa?
Ora sono pensionato, però lavoro ancora e affitto il ristorante dello Sport Club di Dornach da ben dieci anni.
Il 27 agosto organizzo un concerto a Brienz, per il treno a vapore che arriva su in montagna, ancora una volta con Paola e i suoi amici cantanti. Anche in questo caso è un evento di beneficienza, come le tante feste che ho organizzato in passato, soprattutto per bambini malati di cancro.
Cos’altro ci vuole raccontare?
Io devo dire grazie alla Svizzera, sono stato accolto da tante brave persone e non mi sono mai sentito trattato da straniero.
Credo che in nessun altro paese al mondo gli stranieri siano trattati bene come in Svizzera.
Però io sono sempre italiano e sono sempre fiero, sono nato in Italia e rimango italiano. Adesso c’è troppa confusione, la gente dovrebbe rimanere nel paese in cui è nato: ognuno ha tre o quattro passaporti. E anche le votazioni: si dovrebbe votare in un solo stato, non in tre o quattro stati diversi.