Raccontaci di te…
Mi chiamo Raffaele Logiurato, sono originario di Marsico Nuovo, in Basilicata. Sono arrivato in Svizzera nel 1988, insieme a mia madre e ai miei fratelli, raggiungendo mia sorella sposata e mio padre che lavorava già qui. In Svizzera ho fatto l’apprendistato come termoidraulico, poi ho continuato a formarmi fino alla specializzazione nel campo da dirigente e ho lavorato presso una ditta per 16 anni, come dirigente.
Lo scorso anno mi sono messo in proprio, con la mia ditta “Logiurato Raffy” – l’ho chiamata così perché sin da piccolo mia madre mi ha sempre chiamato Raffy e anche qui in Svizzera mi chiamano tutti così.
Che impressione hai avuto della Svizzera quando sei venuto?
Freddo, molto freddo, sono venuto qui a novembre e a quei tempi era diverso, d’inverno faceva davvero freddo. La neve però mi piaceva tanto, giù non la vedevo.
Qual è il legame che hai con l’Italia?
Sono nato in Italia, in casa, e fino all’età di 14 anni sono rimasto giù. Ma lì dove sono nato, sfortunatamente, per me non c’era futuro.
Le cose più belle dell’Italia sono l’amicizia, l’accoglienza e lo stare insieme, ma purtroppo, per riuscire a crearmi un futuro, mi sono trasferito qui. In Italia puoi formarti e specializzarti, ma non è come qui in Svizzera: lì non hai la possibilità di svolgere il tuo lavoro. Però, per quanto riguarda il modo di vivere, secondo me, si sta meglio in Italia.
Hai una grande passione per l’organetto, dove nasce?
Cinque anni fa ero in vacanza ad Alba Adriatica, in Abruzzo, e sul palco sentivo suonare l’organetto. Sinceramente, a me l’organetto non era mai piaciuto, perché veniva sempre utilizzato per suonare solo musica tradizionale. Ma quella sera ho sentito suonare della musica da discoteca; così sono andato a vedere e ho riconosciuto la persona che suonava: il campione del mondo d’organetto, Francesco Tassoni.
Gli ho chiesto se potevo imparare a suonare musica moderna con l’organetto e mi ha risposto di sì, anzi, è stato proprio lui ad insegnarmelo, tramite Skype, perché certamente vivendo a Zurigo il tutto era un po’ più difficile. Così mi sono allenato, e dopo tre anni ho suonato per la prima volta sul palco con gli Amici di Balera, a Oberengstringen.
Hai partecipato al talent svizzero “Die grössten Schweizer Talente”, raccontaci di questa esperienza…
Vi devo raccontare come è successo. Lo scorso novembre mia moglie Daniela, durante il mercatino di Uster, ha compilato la domanda di partecipazione e l’ha inviata.
Dopo non molto tempo mi hanno invitato ai provini, a Zurigo, a cui hanno partecipato oltre 780 persone, e li ho superati.
Volevo dimostrare che con l’organetto non si può solo fare musica tradizionale e così ho suonato “L’amour toujours” di Gigi D’Agostino, poi sono andato avanti e sono arrivato in semifinale. Tramite questo talent show ho conosciuto molta gente, anche ballerini, musicisti e si sono create molte nuove amicizie. Devo dire che mia moglie ha avuto proprio una buona idea!
Come hai reagito quando tua moglie ti ha detto che ti aveva iscritto al talent?
Mia moglie mi ha detto “guarda che ti ho iscritto!”, io lì per lì le ho detto che era matta, ma ero contento.
Ora insegni perfino a suonare l’organetto…
Ho aperto due scuole, una a Dübendorf e una a Oetwil am See, se necessario insegno anche a domicilio. Di solito inizio insegno utilizzando le note, ma per gli anziani ho un metodo speciale, per cui non è necessario imparare le note.
È bello, perché insegno a suonare a persone di tutte le età: il mio allievo più piccolo ha 8 anni, quello più grande ne ha 75. Prossimamente aprirò un’altra scuola a Lenzburg.
Inoltre tra poco uscirà il tuo primo album…
Sì, a maggio uscirà il mio cd e Tassoni, che ringrazio davvero di cuore, mi farà da contro-voce. L’album sarà composto da brani tradizionali in versione “discoteca”, ma ce ne saranno anche altri. Si potrà acquistare rivolgendosi direttamente a me ma lo troverete anche su internet.
Una cosa a cui ci tengo molto è ricordare che 14 anni fa ho perso mio nipote a causa del cancro, e per questo donerò il ricavato alla Lega svizzera contro il cancro. Spesso, quando mi esibisco sul palco, non accetto offerte, ma chiedo di fare una donazione alla Lega svizzera contro il cancro. Se avessi vinto al talent, avrei donato anche quel denaro.
Però l’organetto è “solo” il tuo hobby, del tuo lavoro cosa ci racconti?
Mi occupo di tutto ciò che riguarda il campo termoidraulico. La cosa che mi ha spinto a mettermi in proprio è il fatto che qui in Svizzera non si usi il bidet. E allora ho pensato di specializzarmi con la Geberit nella realizzazione del “WC bidet”: una soluzione utile che offro a prezzi molto modesti.
L’esperienza più bella di questi anni?
Per me è molto bello vedere il pubblico ballare e divertirsi quando suono, mi rende orgoglioso e felice, è uno svago. Mi fa sentire bene suonare, ma accetto anche le critiche, perché imparo ancora di più.
Poi mi rende orgoglioso che anche i miei figli suonino: mio figlio Entoni suona il pianoforte e la batteria, mia figlia Chiara ha iniziato da poco a suonare l’organetto, il suo è rosa. Ci tengo anche a dire che ho un’altra passione, quella per il calcio: tifo per la Juve. Infine vorrei ringraziare De Angelis Bruno, che ha fatto per me un organetto personalizzato (vedi foto in alto).
La prossima esibizione di Raffy sarà l’8 maggio per il pranzo della Festa della mamma presso il Ristorante Rössli ad Ermenswil
Per maggiori informazioni
Organetto Raffy
Tel.: 079 548 77 77
E-Mail: [email protected]