Con un pacchetto di misure gli enti pubblici vogliono finalmente mettere fine al tifo violento
Delusi dai risultati delle ultime tavole rotonde contro la violenza nello sport, la Conferenza dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP), i rappresentanti dell’Ufficio federale di polizia (fedpol) e le FFS hanno preso in mano la situazione. La Conferenza ha elaborato concrete proposte su come combattere gli eccessi degli hooligans intorno agli eventi sportivi. Gli enti pubblici hanno presentato a Zugo un pacchetto di misure, che sarà sottoposto alla prossima riunione, che avrà luogo il primo settembre, dove all’incontro parteciperanno anche rappresentanti delle associazioni sportive e del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).Fra le modifiche da apportare al concordato figura come priorità l’idea del biglietto combinato (treno ed entrata stadio). Questa misura abbasserebbe il potenziale di conflitto e faciliterebbe il compito della polizia, evitando l’incontro tra tifoserie avversarie, ha spiegato Roger Schneeberger, segretario della CDDGP. Tra le misure ci sono anche l’inserimento dell’obbligo di approvazione per assistere alle partite a rischio di calcio e hockey delle massime divisioni e, se necessario, anche delle categorie inferiori. Altri punti chiave che sono appoggiati dai rappresentanti degli enti pubblici sono l’esigenza di treni charter, i controlli d’identità per i tifosi che vanno in trasferta, la standardizzazione delle tattiche di polizia, una revisione del concordato sugli hooligan dei cantoni e l’obiettivo di evitare esplosioni di petardi negli stadi. Anche se la scorsa stagione, la polizia è stata meno impiegata, stando a un’analisi del fedpol i casi di violenza sono aumentati. In molte circostanze le forze dell’ordine, nonostante siano in massima allerta, restano impotenti davanti a cortei di tifosi pronti alla violenza, perché intervenendo, si rischierebbe di far precipitare la situazione, provocando un’escalazione. “E incomprensibile che in Svizzera non si è capaci di adottare misure adeguate come in altri Paesi europei. L’Associazione Svizzera di Football non si assume le proprie responsabilità”, critica il Consigliere di Stato Jean Studer. Il presidente dell’Associazione, Peter Gilliéron, risponde alle critiche, affermando di concordare lì dove le misure sono praticabili, come nei controlli d’identità, mentre su altre misure si ha paura che non siano abbastanza efficienti.
Le spese annue per l’impiego della polizia durante le partite a rischio in Svizzera ammontano a 30 milioni di franchi. Una cifra enorme, peraltro pagata dai contribuenti. Per questo entrambi le parti, enti pubblici e associazioni sportive, dovranno strettamente collaborare, poiché l’hooliganismo è un fenomeno che si combatte, come insegna l’Inghilterra, attuando drastiche misure. Le proposte andranno tre mesi in consultazione e saranno già discusse l’anno prossimo nei parlamenti cantonali. Karin Keller-Sutter, presidente della CDDGP, è ottimista che già dalla stagione 2012/13 in alcuni cantoni possano entrare in vigore le disposizioni, poiché è possibile che il quorum necessario per farle approvare dai cantoni sarà basso.
Gaetano Scopelliti