La donna ideale per gli italiani è una taglia 44, seguita dalla 46; solo al terzo posto la 40-42
Diete rigorosissime e sfiancanti sedute in palestra per tornare ad indossare i tanto amati jeans taglia 40 che da un po’ rimangono chiusi nell’armadio in attesa di ritrovare la linea perfetta…quante donne sono accomunate da questa spesso utopistica speranza che ha il solo risultato di far scoppiare gli armadi (pieni di capi ‘quando dimagrisco me lo metto’) e creare frustrazioni perenni?
Ebbene forse è il caso di iniziare a far pace con se stesse e con il proprio corpo, abbandonando il mito della magrezza che farebbe rima con bellezza ed iniziando ad amarsi un po’ di più a tutto tondo…Basta inseguire la taglia 38 italiana, insomma, anche perché, da quanto emerge dalla ricerca condotta da GfK Italia per Fiorella Rubino, a piacere non è più la donna eccessivamente magra, anzi: come spiega Anne van Merkensteijn, brand director Fiorella Rubino, la donna ideale è una taglia 44, seguita dalla 46, mentre l’agognata 40-42 si piazza solo al terzo posto.
Lo studio in esame è stato condotto su un campione di 1.000 donne e 200 uomini e indaga il rapporto delle donne con il loro fisico, con il loro ideale di bellezza e, soprattutto, con il mondo della moda.
Insomma, se l’obiettivo della magrezza a tutti i costi soddisfa il personale ego delle donne, sempre che non sia il frutto dei condizionamenti esterni imposti dalla società, benvenga, pur sempre senza esagerazioni; se invece esser magre a tutti i costi significa soprattutto sacrificarsi per piacere agli altri, niente di più sbagliato: sono le donne curvy, insomma, secondo lo studio, a piacere di più, soprattutto agli uomini. Lo stesso termine curvy ormai è ampiamente conosciuto, accettato e associato a caratteristiche positive.
Da un lato, le donne sembrano anelare al superamento di certi stereotipi, e infatti il 77% dichiara che la bellezza per una donna non è solo essere magre, ma dall’altro la magrezza continua ad essere un canone estetico importante. “Per me una donna perfetta è magra” è un’affermazione con cui concordano il 41% delle donne e appena il 33% degli uomini. Il 73% delle donne, infatti, percepisce (e probabilmente patisce) l’esistenza nell’immaginario collettivo dell’assunto ‘donna fisicamente perfetta uguale donna magra’. Uno stereotipo che tra gli uomini è diffuso solo per il 60%.
Questo perché per gli uomini essere belle non significa essere magre. Se il giudizio degli altri sul proprio aspetto fisico è importante per entrambi i sessi, tuttavia sono le donne a sentirsi maggiormente giudicate per la loro forma fisica (51% contro 43%). I risultati dello studio sono stati presentati e commentati da vari specialisti del settore tra i quali il sociologo Francesco Morace, la modella e presentatrice Elisa D’Ospina, la filosofa Laura Campanello, la brand director Fiorella Rubino Anne van Merkensteijn e la giornalista esperta di moda Cinzia Malvini. Quello che emerge, secondo i vari esperti, sarebbe “la figura di una donna che sta imparando a vivere liberamente le proprie forme e a riscoprire la propria ‘joie de vivre’ al di là di stereotipi ancora presenti”.
Il tutto sta avvenendo in un momento di cambiamento sociale, dove certi luoghi comuni sono ancora molto sentiti, ma al tempo stesso sono sempre più evidenti e concreti i segnali di evoluzione provenienti per esempio dalle sfilate e dalle campagne di comunicazione di importanti stilisti. Fiorella Rubino si fa interprete ed espressione di un percorso che punta ad affermare una reale ‘shape diversity’ convinta che con il maggiore impegno delle case di moda e dei media, molto possa cambiare fino a riscoprire la bellezza di ogni forma fisica e quella legata alla personalità unica di ogni donna. L’obiettivo è quello di accompagnare le donne verso la libertà dagli stereotipi estetici e dal giudizio degli altri, favorendo la libertà di esprimersi attraverso la moda, qualunque sia l’aspetto fisico.