Disoccupazione e previdenza per la vecchiaia: secondo le rispettive statistiche sono queste le preoccupazioni al primo posto dei giovani in Italia e in Svizzera, se poi andiamo alla ricerca più ampia di ciò che fa spaventare la società di oggi quando si pensa al futuro, troveremo parole chiave come povertà, ambiente o sviluppo. Anche durante il World economic forum WEF di quest’anno è stato il futuro l’argomento principale, infatti, i grandi di questo mondo hanno discusso sul tema “Creare un futuro condiviso in un mondo fratturato”. Entra in questo contesto il discorso interessante e molto attuale di Jack Ma, presidente del consiglio d’amministrazione della Alibaba Group, multinazionale cinese nel campo dell’e-commerce in Cina. “L’educazione è una vera sfida adesso, se non cambiamo il modo in cui insegniamo tra 30 anni avremo grandi problemi – ha detto Jack Ma – Il modo in cui insegniamo e le cose che insegniamo ai nostri bambini provengono dagli ultimi 200 anni. Si basano sul sapere”. Jack Ma si riferisce alla digitalizzazione, allo sviluppo tecnologico e dice “Non possiamo insegnare ai nostri bambini di competere con le macchine. Le macchine sono più intelligenti”. Non è solo accusa o valutazione del presente quella che durante il WEF ha fatto Jack Ma, ma ha anche detto che “gli insegnanti dovrebbero smettere di insegnare solo sapere” e cosa, secondo lui, dovremmo insegnare quindi ai nostri bambini? “Dobbiamo insegnargli le cose uniche, ciò in cui le macchine non hanno modo di superarci”. Secondo Jack Ma queste cose sono i valori, l’indipendenza del pensiero, la convinzione, il lavoro d’equipe e la comprensione. “Tutto questo non può essere sostituito dal sapere. In materia concreta sport, musica, dipinto, arte, per far sì che ci sia una distinzione tra persona e macchina – dice Jack Ma e conclude – Se le macchine possono fare meglio, dobbiamo ripensarci”.
Pensiamo spesso che per il futuro abbiamo bisogno di più tecnologia, di dover essere addirittura quasi bionici, e invece, se si segue il pensiero di Ma, il futuro dell’umanità si potrebbe salvare con capacità molto più basilari.
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