Il colore della carota arancione come la conosciamo è la modifica degli olandesi, la carota “originale” è viola, ecco alcuni ortaggi che conoscete benissimo, ma di cui non immaginate la forma originale
L’anno scorso la Coop ha lanciato l’assortimento “Ünique” con cui ha promosso la vendita di frutta e verdura fuori norma . Carote con tre ramificazioni, cetrioli curvi, cavolfiori giganti o albicocche con piccole macchie: la natura fa di testa sua. Finora, frutta e verdura fuori norma a causa delle direttive commerciali e delle esigenze estetiche dei clienti si vedevano preclusa la possibilità di accedere ai negozi. A parte il loro aspetto inusuale, da un punto di vista qualitativo sono ineccepibili e ricche di sapore quanto le loro “sorelle uniformi”. Sotto il nome di «Ünique», Coop ha attivato tutta una serie di misure per fare in modo che questa frutta e verdura in futuro possa trovare il suo posto nei supermercati. E mentre noi siamo ancora abituati alla frutta e la verdura “normale”, la natura ci dimostra che il “normale” non è sempre più buono e più bello. Vogliamo farvi conoscere alcuni ortaggi semplicemente bellissimi che non vengono coltivati in Italia o nel resto del mondo, ma sono ortaggi che crescono in maniera naturale in questo modo così particolare. Conoscerete già la batata, conosciuta anche come patata americana o patata dolce. Questa patata viene originariamente dall’America del Sud, si coltiva però ormai anche in Europa. Con la forma più conosciuta questa batata non ha molto in comune, il sapore è piuttosto dolce e simile al sapore della zucca. Anche il cavolfiore viola non vi sorprenderà tanto, anche perché è una verdura coltivata soprattutto in Sicilia.
È curioso, invece, che la carota arancione come la conosciamo e usiamo solitamente non è l’originale previsto dalla natura, ma una creazione degli olandesi che hanno modificato l’originale carota viola durante il periodo in cui regnava la nobile casata degli Orange (arancione). L’altra curiosità è che le carote viola hanno un contenuto di antociani ben 28 volte superiore a quelle arancioni. Avete mai fatto un purè di patate blu? Questo ortaggio viene coltivato soprattutto in Trentino, fanno però parte di una varietà antica proveniente dalle Ande peruviane. Un altro ortaggio di colori meravigliosi sono le biete a coste colorate che si possono benissimo coltivare nel proprio orto. Ancora sono poco note le bieta a coste colorate che prendono diverse sfumature di diversi colori come l’arancione, il giallo o il fucsia. Il peperone nero è un altro di questi ortaggi particolari, si distingue dal peperone tradizionale non solo per il colore ma anche per la forma che è più squadrata. Questa forma di peperone è più ricca di vitamine e antiossidanti.
La melanzana bianca già è più diffusa in confronto agli altri ortaggi particolari, la polpa delle melanzane bianche hanno pochi semi e sono ricche di calcio e fosforo, ma il sapore assomiglia molto alla melanzana tradizionale viola. Tutta la sua bellezza la natura sembra che l’abbia messa da parte per il mais multicolore che assomiglia un po’ ad un gioiello di perle colorate. Coltivato in America questo ortaggio è la prova più evidente che gli stereotipi sono così tanto noiosi. “Questo è importantissimo nell’ottica della sopravvivenza: se una varietà si ammalava e quell’anno non produceva cibo, altre varietà resistevano al problema assicurando cibo fino all’annata successiva. Il fatto di scegliere una sola varietà, magari perché migliore di sapore o più produttiva, è un passo miope che già storicamente ha causato migliaia di morti: la Grande Carestia irlandese tra il 1845 e il 1849 è un esempio (una patologia delle patate causata da un fungo, distrusse un terzo circa del raccolto di una stagione e l’intero raccolto del 1846 e del 1948). Si sarebbe potuto evitare coltivando varietà differenti di patate. Lo stesso per il mais, un’elevata variabilità genetica assicura la sopravvivenza delle specie vegetali, e di conseguenza la nostra”, si legge su www.greenme.it un sito online che si occupa di argomenti che riguardano l’ambiente. Che gli ortaggi non siano assolutamente noiosi, ma che invece esistono perfino leggende che raccontano della provenienza o dell’effetto di diversi ortaggi lo dimostra ad esempio il botanico Castore Durante, secondo cui il carciofo serviva per stabilire lo stato di gravidanza di una donna, in un suo studio ha spiegato: “Per conoscere se una donna è gravida basta darle da bere quattro once del succo di queste foglie, se lo vomiterà è gravida. Al che si fa ancora la prova tenendo l’urina della donna per tre dì in vetro, poi si cola con una pezza di lino bianca, nella quale rimarranno (s’è la donna gravida) certi animaletti, che rossi denotano il maschio e i bianchi la femmina”.
Del pomodoro, originario dall’America Centrale, ad esempio, tanti pensano che sia un ortaggio che si utilizza da secoli, invece venne utilizzato come alimento solo molti secoli dopo la sua importazione in Europa, infatti intorno al Settecento il pomodoro non veniva usato molto nella gastronomia, il primo ad offrire una ricetta per cuocere i pomodori è stato Francesco Gaudentio, fondatore di una mensa per gesuiti a Roma, nel 1705.