Lo scorso 23 marzo, nell’Aula magna dell’Ecole de Culture Generale (ECG), un festoso e folto pubblico ha accolto la Compagnia teatrale di Basilea La Nuova Generazione, per il 25esimo anno consecutivo sulla piazza ginevrina. Anche quest’anno, malgrado molti esordienti, gli amici di Basilea non hanno tradito le aspettative mettendo in mostra, ancora una volta, l’abilità teatrale che contraddistingue la storia della Compagnia. Tra i presenti, il Console Generale d’Italia a Ginevra, Andrea Bertozzi, che ha incontrato il gruppo teatrale per la prima volta e assistito alla loro performance.
Quest’anno il gruppo teatrale ha messo in scena la commedia in tre atti di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi (1957) “Caviale e lenticchie”, una delle pièces più rappresentate nei circuiti professionali e amatoriali. Una storia ambientata nell’Italia degli anni ’50 che mette in luce, con le tinte tipiche della commedia dell’arte, gli espedienti che una famiglia di modesta condizione sociale mette in atto per poter far fronte alle difficoltà quotidiane.
In una indigente soffitta illuminata dai tetti assolati della città sottostante, le fantasie del finto “Commendatore” Salvatore La Manna (Enzo Cinque) trascinano in un unico vortice i sogni un po’ repressi della sua donna Valeria (Filomena Rotundo) e quelli ancora luminosi della figlia Fiorella (Jennifer Carrieri), le fantasie teatrali della sorella Matilde (Dolores Giambonini) e le concilianti furbizie del vicino di casa Antonio (Lucio Croce).
A questi personaggi si affiancano un emotivo giovinetto dell’alta società (Alex Risoli) con una mamma Contessa (Valeria Wenger) apprensiva, alla scoperta delle sofferenze altrui, un barone tirchio (Carmelo Laganà) ed un ipocrita e falso tutore (Gerardo Risoli). Tutti si ritrovano immersi in un’entusiasmante imbroglio a tinte gialle, con una cornice di sussulti, apparizioni e misteri.
La commedia esplode festosamente sfiorando i confini della farsa, in un crescendo di comicità ed emozioni in cui si mescolano teatro e vita, finzione e realtà. Il sipario si chiude su un lieto fine che, tutto sommato, lascia tutto come prima con i personaggi rassegnati a rincorrere e coltivare i propri sogni. Sulla scena, oltre agli artisti citati, altri attori quali Giuseppe Magro, Nicola Tudisco, Monika Cicchillitti e Alessia Giambonini, per la regia dell’impareggiabile Maurizio Ciaramella. Il pubblico ginevrino ha potuto gustare, ancora una volta, una serata indimenticabile grazie all’organizzazione congiunta della SAIG, del CAS, del CAE, dell’AGSI e di molte altre associazioni italiane di Ginevra.