La solidità e l’organizzazione della Francia contro il talento e il carattere della Croazia. Francia-Croazia è la finale inaspettata del Mondiale 2018, ma visto le prestazioni delle nazionali di Deschamps
e Dalic è l’atto conclusivo più logico. Nelle semifinali due vittorie di misura: la Francia ha tenuto in scacco l’altra squadra di talento, il Belgio, sconfitto nei tempi regolamentari da un gol di testa di Umtuti. La Croazia ha sofferto per un’ora l’Inghilterra, poi ha trovato il pari con Perisic ed è cambiato l’aspetto psicologico della gara che i croati hanno deciso nei supplementari con il gol di Mandzukic, ribaltando il risultato ed evitando la terza sfida ai calci di rigore. La finale allo Stadio Luschniki di Mosca sarà per la Croazia anche una rivincita della semifinale persa nel 1998. Favorita sarà la Francia, ma non avrà vita facile contro gli instancabili croati, che giocheranno con 90 minuti e due serie di calci di rigori in più nelle gambe.
La squadra di Deschamps gioca un calcio economico, basato su collettivo coeso e una buona organizzazione che i francesi hanno attuato per tutto il torneo, anche nella semifinale contro il forte Belgio, che si è fatto ingabbiare. Certo si può discutere sul gioco poco spettacolare della Francia, ma sotto la gestione di Deschamps è tornata la serenità e la calma e il c.t. è da lodare per avere dato equilibrio alla rosa di svariati talenti. In confronto alla finale persa contro il Portogallo, due anni dopo, la Francia sembra più matura nel gestire la pressione, soprattutto con i giocatori più esperti. Le qualità della Francia sono enormi, dalla velocità, alla determinazione e al carattere alla possibilità di fare possesso palla con un’altissima quota di efficienza. Un calcio razionale che sprigiona un modo noioso di giocare, ma che sono le prerogative per raggiungere il successo. Deschamps, al suo terzo torneo, è a un passo dal coronare il suo eccezionale lavoro.
Per il giovane paese (1991) di 4 milioni di abitanti è la prima finale mondiale della storia. La Croazia l’ha conquistata con carattere e grande personalità supportata dal talento di alcuni suoi giocatori, Modric su tutti, Rakitic e gli attaccanti Perisic e Mandzukic. La Croazia è arrivata in finale giocando le tre gare ad eliminazione diretta fino ai supplementari, rimontando sempre lo svantaggio. Tanto talento e volontà sono state le qualità della nazionale di Dalic, il c.t. subentrato prima dello spareggio nelle qualificazioni contro la Grecia e ha dato un’identità assemblando le diverse qualità della rosa, che ha subito sposato le sue idee. L’euforia potrà essere una spinta domenica a Mosca e far sparire dalla testa dei croati gli approcci deboli alle gare dei giocatori. Non sempre le rimonte riescono, tanto meno contro la solida Francia, ma l’alto livello dei suoi giocatori non è stato messo ancora tutto in mostra. Se recupererà bene le energie, la Croazia con i suoi giocatori di grande carattere e molto esperti, avrà tutte le credenziali di giocarsela alla pari e sfruttare l’effetto sorpresa contro la Francia favorita.