Uno studio dell’Università britannica Oxford pronostica che le macchine renderanno inutile la metà dei posti di lavoro, vediamo quali sono i settori più colpiti secondo questo studio
Pensando a macchine e robot che sostituiscono compiti e lavori svolti oggi da persone non si può non pensare al famoso cartone animato “The Jetsons”, uscito negli anni ‘60. La famiglia Jetson non ha automobili, ma ufo, la mattina un robot prepara la colazione e il papà Jetson per lavarsi e vestirsi sale su una specie di scala mobile che lo dirige vero l’ufo mentre i robot gli fanno la barba e lo vestono. Dagli anni ‘60 a oggi è cambiato molto, per non dire il mondo, nel campo della tecnologia e questi cambiamenti non riguardano certamente solo certe comodità nella vita quotidiana che macchine e robot ci offrono, riguardano anche il campo lavorativo. Così due economi dell’Università britannica di Oxford pronosticano che nei prossimi vent’anni computer, robot e algoritmi sostituiranno milioni di posti di lavoro.
I due esperti del mercato di lavoro Benedikt Frey e Michael Osborne hanno analizzato 702 mestieri al nord dell’America e sono arrivati alla seguente conclusione: fino al 2035 ben il 47% dei posti di lavoro negli Stati Uniti sono minacciati da computer sempre più veloci e potenti. Non sarebbe inoltre colpita solo una gran parte del settore industriale, ma anche il settore dei servizi. Anche se da sempre lo sviluppo tecnologico ha portato all’eliminazione di posti di lavoro e alla svalorizzazione di qualifiche, finora i nuovi campi di lavoro che si aprivano hanno potuto compensare questi buchi.
Infatti, l’economo americano Roberto Gordon vede il futuro in maniera meno oscura, sostenendo che dalla rivoluzione industriale la preoccupazione dell’eliminazione di posti di lavoro per colpa di macchine, sarebbe stata sempre onnipresente, ma finora infondata. Gordon però pronostica che il mondo entrerà in un’era di crescita economica talmente debole che la tecnologia avrà solo poco effetto.
Il progresso tecnologico oggi però, secondo Frey e Osborne, aumenta con una velocità tale che l’eliminazione di posti di lavoro non potrà più essere evitata. In generale Frey e Osborne sostengono che il rischio dell’automatizzazione di un mestiere aumenta per posti di lavoro con paga minore. Al contrario i posti di lavoro più sicuri sarebbero quelli dove l’attività richiede una grande quantità di empatia, originalità, creatività, precisione e talento di trattare, i posti, quindi, con paga più elevata.
Tra i mestieri più colpiti secondo lo studio ci sarebbero:
Venditori al telefono
Agenti assicuratori (sarà il computer ad analizzare una richiesta di assicurazione)
Impiegati in banca (come per i precedenti la richiesta di un credito, ad esempio, potrà essere fatta ad un computer)
Lavoratori nel campo del controllo del registro fondiario per l’acquisto di un’immobile
Impiegati nel campo della canalizzazione di scarico
Impiegati nel campo del traffico merci
Alcuni mestieri più sicuri secondo lo studio:
Supervisore di meccanici, installatori e officine
Dirigenti di pronti soccorsi
Assistenti sociali nel campo della sanità, della sanità psichica e abuso di droga
Tecnici nel campo dell’ortopedia e produttori di protesi
Specialisti nel campo della chirurgia mascella e viso
Pompieri