Beppe Dettori, nuova voce del popolare gruppo sardo, ci racconta il suo ingresso nel gruppo e le sue speranze per il futuro musicale dei Tazenda, prepotentemente tornati al successo con l’album “Vida”, da cui è stato estratto il singolo “Domo Mia”, duetto con Eros Ramazzotti che sta spopolando in tutte le radio
Raccontaci il tuo ingresso nel gruppo: come è avvenuto?
Io e i Tazenda ci conosciamo già da parecchi anni, da quando c’era Andrea (Parodi, il cantante dei Tazenda scomparso di recante a causa di una grave malattia, ndr); già lui aveva insistito per chè entrassi a far parte del gruppo, forse perché ci teneva a che questa tradizione musicale non si esaurisse. In due altre occasioni, nel ’98 e nel 2003, ci eravamo incrociati, ma io ero impegnato in altri lavori e non riuscii a cogliere l’occasione, che si ripresentò nuovamente a causa, purtroppo, della malattia di Andrea; in quell’occasione io e molti altri colleghi andammo ad aiutarlo nei concerti che i Tazenda stavano realizzando dopo che il gruppo, nel 2005, si era ricostituito.Fu Andrea che, confrontando le nostre esperienze solistiche, mi propose di giocare la carta pop entrando nel gruppo che allora, quindi, si prospettava a 4: Gigi, Gino, Andrea ed io.
Come è nata l’idea del duetto virtuale con Andrea?
“Non photo reposare” era una delle canzoni preferite di Andrea e fu anche una canzone di successo dei Tazenda; è talmente bella che l’hanno cantata un po’ tutti in Sardegna; dopo la morte di Andrea abbiamo chiesto alla moglie una versione live del pezzo e su quella abbiamo costruito il duetto, il nostro omaggio ad Andrea.
Tutti speravamo nel miracolo, ma purtroppo Andrea non ce l’ha fatta…abbiamo cercato di realizzare questo nostro desiderio e da qui è nato il duetto virtuale con Andrea; per me è stata un’esperienza indimenticabile, ho sentito e provato una grande vibrazione e allo stesso tempo una gran pace ed armonia mentre in sala di registrazione realizzavamo il pezzo.
Senti la responsabilità o l’ansia del confronto nel ricoprire il posto che fu di Andrea, cantante storico dei Tazenda?
Forse all’inizio un po’ si, perchè io ha sempre sponsorizzato la rientrata di Andrea nel gruppo; anche per questo le prime volte non ho accettatato di farne parte, ho sempre sperato che loro si “rimettessero insieme”; quando Andrea stesso mi propose di prendere il suo posto, anche se non lo disse esplicitamente, capii che era giunto il momento; non sento di averlo sostituito, ma di stare continuando un percorso musicale che già ci univa…
E’ come se Andrea mi avesse passato il testimone, mi ha molto tranquillizzato il fatto che fosse lui a volerlo e quindi il senso della sfida o l’ansia dell’approvazione degli altri si è come dissolta.
La collaborazione con Eros invece come è nata?
Eros è il nostro produttore e io ho spesso collaborato con lui in passato; quando seppe la notizia della mia entrata nei Tazenda ci sentimmo e in quell’occasione mi offrì il suo aiuto; da lì nacque la produzione dell’album da parte di Eros, ma la sua parteciapazione si esauriva lì, non comprendeva ancora il duetto; quando Eros sentì il lavoro finito fu cosi entusiasta di Domo mia che la volle cantare anche lui
Quindi il duetto è stato un’idea dello stesso Eros?
Si, è stata una sua iniziativa perché voleva partecipare all’omaggio per Andrea, che lui stimava molto. Domo mia è infatti il dialogo di due amici che parlano di un loro caro amico che non c’è più.
Neanche voi vi aspettavate così presto la realizzazione di un disco: si è creata subito una buona sinergia tra te, Gino e Gigi…
Sì, la cosa è stata assolutamente inaspettata; ci siamo trovati noi tre e il feeling è stato quasi immediato, sia sul palco che in studio…forse è la presenza di Andrea che ci accompagna e quasi ci consiglia…più o meno siamo in 4 lo stesso!
Musicalmente parlando,Vida, pur rispettando la tradizione musicale del gruppo, contiene nuove sonorità…
Credo fosse obbligatorio cambiare direzione, anche in seguito ai tempi che viviamo; ovviamente le sonorità dei Tazenda della “prima repubblica”, erano più adatte alle vocalità di Andrea; io ho un tipo di vocalità che non riesce a sostenere le sonorità di prima; e poi ci piace cambiare, fare nuove sperimentazioni, anche se in questo periodo in realtà stiamo sperimentado un “ritorno” più al pop che all’etnico.
Il cambiamento è, quindi, sia voglia di nuove sperimentazioni che conseguenza dello scrivere e del modo di cantare.
A quale canzone di questo album sei maggiormente legato?
Tutte…se proprio devo citarne una direi Desperada e laudada, che rappresenta proprio una sperimentazione un po’ rock su una base dance o quasi house; un bel modo di giocare con la musica e divertirsi…è l’esempio di un nuovo sound, una pennellata di colore quasi…
Con una nuova voce, non facendo sound strumentale, è ovvio che si cambiasse un po’ direzione e Desperada e laudada ne è l’esempio.
I Tazenda sono da anni una realtà musicale importante: avere una così forte cultura e connotazione regionale rappresenta un valore aggiunto o è un limite da superare per farsi apprezzare dal grande pubblico?
Noi cerchiamo di uscire dalla nostra regionalità, perché crediamo che la nostra musica sia molto bella, orecchiabile e fruibile; cerchiamo di inserire a piccole dosi nella canzone classica la tradizione culturale e musicale sarda; è un nostro clichè e siamo fieri ed orgogliosi di contribuire a far conoscere anche fuori le nostre peculiarità e la musicalità della nostra lingua.
Un sogno per il futuro di Beppe e dei Tazenda?
Il sogno si è già realizzato, perchè nessuno di noi sperava in un consenso così amorevole e positivo; la diffusione anche all’estero del nostro lavoro è un’assoluta novità, i Tazenda non avevano mai fatto distribuzione fuori dall’Italia. Credo non potessimo sperare di meglio; l’unica cosa che mi auguro per il futuro è di riuscire a continuare a portare la nostra musica il più lontano possibile, sia in Sardegna che in tutto il mondo… non essere più solo un gruppo regionale ma un gruppo e basta.
L’album “Vida”, distribuito dalla Sounds of Life Records,contenente 8 nuovi brani più 5 hit del passato, in vendita in tutti i negozi: non perdertelo!
1 commento
mi piace molto la voce di Andrea Parodi ,bellissima,ma veramente posso dire che quella di Beppe Dettori mi piace anche di piu’