È vero che ognuno di noi ha un sosia? Secondo la scienza c’è una buona possibilità, grazie al numero limitato di geni che influiscono sulle caratteristiche del viso
“Se mischi quel mazzo di carte così tante volte, arriva il punto in cui avrai la stessa mano due volte” è così che Michael Sheehan dell’Università di Cornell, spiega che “c’è solo tanta diversità genetica quanto ce n’è in giro.” Ovviamente quel “mazzo di carte” è incredibilmente voluminoso, infatti, al momento gli scienziati non sanno quanti geni hanno un ruolo, ad esempio, nella creazione della forma di una faccia o lo spazio tra gli occhi delle persone. “C’è un alto numero di geni che contribuisce a cose come la struttura del viso e, certamente, capelli, occhi e carnagione che sono altamente variabili”, spiega anche Arthur Beaudet, professore del Baylor College di
Medicina a Houston.
Sheehan inoltre dice che “i visi umani variano più di quanto ci si aspetta considerando quanto siano variabili altre parti del corpo”.
Una ragione plausibile per la varietà dei visi umani, secondo Sheehan, è l’essere capaci di distinguere gli individuali, così che ricordiamo chi è simpatico e chi non lo è.
Inoltre sembra chiaro che persone della stessa etnia hanno più geni in comune, infatti, gli asiatici del sud solitamente hanno capelli scuri e una pelle un po’ più scura, mentre scandinavi solitamente hanno capelli biondi e la pelle chiara. Nonostante ciò, quel che riguarda le etnie è complicato perché coinvolge anche aspetti non-genetici come la cultura. Per logica, se si fa parte di un gruppo d’etnia grande, la probabilità di avere un sosia dovrebbe essere più alta, come per esempio nell’etnia dei cinesi Han, uno dei gruppi più grandi di etnie con 1,3 miliardi di persone.
Sheehan inoltre fa riferimento al fatto che oggi le popolazioni si mischiano per motivi della moderna, globale migrazione, e questo significa che l’effetto sui geni e sui sosia potrebbe essere quello che o aumentano i sosia oppure diminuisce la probabilità di averne uno o più.
Con oltre 7 miliardi di persone al mondo, comunque, la probabilità di assomigliare a qualcun altro, non della stessa famiglia evidentemente, potrebbe rilevarsi sorprendente. “Se ci sono abbastanza persone – conclude Sheehan – finirai col ritrovarti qualcuno che non ha un aspetto poi così diverso”.