Dall’inizio 2014, ben 36000 rifugiati hanno raggiunto l’Italia attraverso le coste siciliane. La Nazione spera in soluzioni e più sostegno da parte dell’Ue
Continua il dramma davanti alle coste siciliane di centinaia di rifugiati, la maggior parte proveniente da Somalia, Eritrea, Etiopia e Siria. Solo la settimana scorsa abbiamo assistito alla tragedia di altri due barconi affondati, l’ultimo, il più vicino alle coste siciliane, affondato lo scorso 12 maggio nel Canale di Sicilia a sud di Lampedusa trasportava circa 400 persone partite dalle coste libiche ha causato decine di vittime e centinaia di dispersi che si sommano a quelli del barcone affondato solo qualche giorno prima.Adesso si discute soprattutto su due possibili soluzioni per far fronte alla tragedia dei rifugiati: un’azione di aiuto non più solamente italiana ma internazionale nel mare, come anche la possibilità che i rifugiati possano richiedere asilo negli Stati dell’Ue prima della traversata rischiosa.
L’ultima tragedia che si è verificata nelle coste siciliane ha fatto riaprire la discussione a livello europeo. Il commissario responsabile della sicurezza della Ue, Cecilia Malmstrom, ha detto di essere “arrabbiata per questa nuova tragedia. È responsabilità degli Stati membri dell’Ue quella di mostrare solidarietà e di agire per ridurre il rischio che tali drammi si ripetano. È tempo di tradurre le parole in atti”, ha aggiunto la Malmstrom. Anche il presidente del Parlamento europeo e candidato socialista alla presidenza della Commissione, Martin Schulz, si è detto “scioccato” dall’ennesima strage di immigrati e insieme alla Malmstrom ha sollecitato un dibattito sulle sfide poste dall’immigrazione nel Mediterraneo nel corso della prossima riunione dei Ministri dell’Interno della Ue, prevista per il 5 e 6 giugno in Lussemburgo.
Non è di sicuro però la prima volta che si discute a livello europeo di possibili soluzioni, intanto continuano a morire centinaia di rifugiati e lo Stato italiano continua a sentirsi lasciato solo dagli altri Stati membri dell’Unione europea.
“O l’Unione europea presidia con noi la frontiera del Mediterraneo, o manderemo i richiedenti asilo in altri Paesi”. Lo ha dichiarato il ministro dell’interno, Angelino Alfano, rispondendo ai rilievi fatti dal portavoce della Commissione europea, Michele Cercone, “Per trovare le soluzioni e almeno cercare di alleviare il problema, è necessario che l’Italia ci dica quali sono le priorità e il sostegno in tema di immigrazione che chiede all’Ue. Noi siamo pronti a sostenere l’Italia, lo abbiamo già fatto a marzo e non abbiamo ricevuto richieste concrete”. Questo è quanto ha affermato in un’intervista Cercone a ‘Vista’. Lo stesso ha risposto alle critiche mosse dal governo Renzi nei confronti dell’Ue all’indomani della tragedia nel Mediterraneo e ha continuato: “Vogliamo continuare la cooperazione molto costruttiva con le autorità italiane alle quali va il ringraziamento per gli sforzi messi in atto che hanno permesso di salvare decine di migliaia di vite ed evitare che altre tragedie accadessero”. Che si tratta di una faccenda molto difficile lo dimostra già che in Italia ci sono vari punti di vista su probabili soluzioni.
A sostenere, ad esempio, la risposta di Alfano è la capogruppo alla Camera di Ncd Nunzia De Girolamo, che, facendo riferimento al commissario Malmstrom, ha dichiarato che da lui “ci saremmo aspettati maggiore serietà. Il tentativo di incalzarci cadendo dalle nuvole su un dramma come quello dei flussi migratori clandestini che, da anni, angoscia il meridione italiano, dimostra la negligenza mostrata fino ad oggi da Bruxelles”.
‘”In questo senso al ministro Alfano va il merito di aver pensato una missione che negli ultimi mesi ha fatto sì che non ci ritrovassimo a contare migliaia di vittime a Lampedusa”. E De Girolamo ha spiegato meglio cosa ci si aspetta concretamente: “Il Nuovo Centro Destra, e con noi il Paese, chiede una gestione comune delle frontiere esterne dell’Unione attraverso la trasformazione di Frontex in un vero corpo europeo di guardie di frontiera. Speriamo che la Malmstrom, a questo punto, abbia capito cosa vogliamo”.
A criticare Alfano, invece, è il capogruppo di Scelta Civica alla Camera, Andrea Romano che ai microfoni di Skytg24 ha dichiarato che ci si aspettava più “sobrietà ed efficacia e meno polemiche con Bruxelles”. Romano ha inoltre consigliato ad Alfano di concentrarsi sul coordinamento delle operazioni di soccorso, senza definire “ridicola e provocatoria la commissaria europea Malmstrom”.
Il direttore del consiglio italiano dei rifugiati, Christopher Hein ha pure richiesto che i rifugiati dovrebbero avere la possibilità di richiesta d’asilo già nelle ambasciate europee in Libia o in Tunisia, questo finora non è possibile. Secondo i diritti dell’Ue i rifugiati possono richiedere asilo soltanto nel paese europeo in cui mettono piedi per terra la prima volta. “Queste leggi costringono i rifugiati di venire in Europa illegalmente e in un modo che mette in pericolo la loro vita”, ha detto Hein.
“Capisco la vostra preoccupazione e la vostra amarezza davanti alla scandalosa tragedia delle morti nel Mediterraneo, che si sta trasformando nel più grande cimitero d’Europa. L’operazione ”Mare Nostrum” ha già salvato decine di migliaia di vite, ma l’Italia deve essere aiutata di più dagli altri Paesi”. Si apre così la lettera del candidato socialista alla presidenza della Commissione Ue Martin Schulz che arriva in risposta all’appello lanciato mercoledì da 47 deputati italiani, che ha visto come primi firmatari i socialisti Marco Di Lello e Pia Locatelli. Nella lettera veniva richiesto a Schulz l’impegno a convocare una conferenza europea per trasformare definitivamente l’emergenza immigrazione in problema europeo e non solo italiano, partendo dalla riforma del diritto d’asilo e da una nuova cooperazione con i paesi da cui partono i migranti. “La gestione delle frontiere non è un affare di Lampedusa o della guardia costiera italiana: è una responsabilità europea. L’Europa può e deve fare di più per trarre in salvo gli immigrati che mettono la loro vita nelle mani di criminali senza scrupoli. Vi assicuro che la questione dell’immigrazione sarà alta sull’agenda del mio programma come Presidente della Commissione. In questo senso è benvenuta la vostra idea di una conferenza che analizzi le azioni necessarie a livello europeo per mettere fine a questa situazione, che rappresenta una macchia sui valori fondamentali del nostro Continente”.