Secondo un recente studio, le neomamme avrebbero un tono di voce più basso
Nell’immaginario collettivo si è portati a pensare che tutto nelle neo mamme si trasformi regalando loro quel quid di dolcezza in più tipico di un’esperienza così importante e coinvolgente. Sguardo sognante, occhi dolci, sorrisi beati: è così che immaginiamo, subito dopo gli ‘acciacchi’ del parto, le mamme alle prese con ciucci e biberon, soprattutto quanto si tratta del primo figlio.
Eppure, non tutto segue questa dolce trasformazione e i sorrisi beati e gli sguardi sognanti si accompagnano ad una trasformazione che con il sapore della dolcezza ha ben poco in comune. Come ha infatti rivelato uno studio dell’Università del Sussex (Regno Unito), la voce delle donne che hanno appena partorito diventa più profonda e questo transitorio abbassamento di tono si protrae per circa un anno.
Ad ispirare il singolare studio dell’università inglese le testimonianze di molte donne dello spettacolo, attrici ma soprattutto cantanti, che hanno lamentato rilevanti difficoltà a raggiungere gli acuti dopo la nascita di un figlio rispetto a quanto riuscivano a fare prima della gravidanza.
I ricercatori hanno così iniziato a raccogliere campioni di voce di donne diventate mamme e di altre che non avevano mai avuto figli. Nelle loro analisi si sono avvalsi anche di archivi di interviste di donne (cantanti, attrici, giornaliste) registrate prima, durante e dopo la gravidanza. Una volta raccolti tutti i campioni, gli scienziati hanno poi proceduto a confrontare il tono di voce delle donne in quattro fasi diverse: durante la gravidanza, subito dopo il parto, a cinque anni dalla nascita del bambino e cinque anni prima del concepimento.
I risultati hanno confermato quanto sostenuto dalle neomamme, ovvero un tono di voce piuttosto monocorde e non certo collegato all’età. Nello specifico è stato notato che l’intonazione di voce minima e quella media di ciascuna donna erano calate di 14 Hz (1,3 semitoni) dopo il parto, mentre quella massima era scesa in media di 44 Hz, (2,2 semitoni): del tutto comprensibili e inevitabili dunque la difficoltà femminile di raggiungere toni di voce acuti dopo la nascita del primo figlio.
Relazionando sulle cause, i ricercatori hanno posto l’accento sull’influsso di ormoni (estrogeni, progesterone, testosterone) che possono alterare spessore e velocità di vibrazione delle corde vocali, alterando il tono di voce. Non sarebbero da trascurare però anche altri fattori quali la fatica fisica e la stanchezza propria dei nuovi ritmi di vita imposti da un neonato e dalla sua cura, fattori che cambiano radicalmente le abitudini delle donne, soprattutto quando si tratta del primo figlio. Il fenomeno dell’abbassamento del tono di voce si registra infatti prevalentemente nel caso del primo parto, il che porterebbe a pensare che oltre agli ormoni il cambiamento sia causato anche dalla stanchezza dovuta al nuovo stile di vita.
Già altri studi avevano dimostrato che la voce delle donne subisce diverse, spesso quasi impercettibili, alterazioni in specifiche fasi: ad esempio non è inusuale una maggiore acutezza nei giorni che precedono l’ovulazione, in concomitanza con l’aumento della fertilità, così come è provato un calo della sua intensità con la menopausa.