Questa settimana il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha avuto un incontro presso il Palazzo delle Orsoline, la sede del Governo a Bellinzona, capitale cantonale, con l’Ambasciatore della Repubblica Italiana a Berna, S.E. Dottor Gian Lorenzo Cornado, accompagnato dal Console Generale Italiano a Lugano, S. E. Dott. Gabriele Meucci.
L’incontro ha offerto l’opportunità di esaminare in via preliminare una serie di questioni di immediata attualità nell’ambito delle relazioni di mutuo, oltre che bilaterale, interesse tra i due paesi.
In particolare, la visita protocollare del massimo rappresentante diplomatico italiano nella Confederazione, quest’ultimo entrato in carica nello scorso mese di settembre, ha rappresentato la prima occasione di incontro formale tra le due amministrazioni.
Nel suo esame del contesto socio-economico ticinese, il Presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa ha ricordato le dinamiche della realtà transfrontaliera e ribadito l’importanza di una collaborazione efficace con le autorità politiche delle Regioni di prossimità con la Confederazione, in particolare la Lombardia ed il Piemonte, nell’ambito delle iniziative avviate dalla Comunità di lavoro della Regio Insubrica, la macro area italofona condivisa da entrambe le nazioni.
Durante l’incontro sono anche state affrontate alcune delle priorità nelle relazioni tra Svizzera e Italia, come la imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri e le dinamiche riguardanti lo sviluppo demografico.
Capitolo a parte resta la mobilità.
A partire da quella di lungo raggio, che ha come tema principale il completamento di Alptransit, la Nuova Ferrovia TransAlpina-NFTA, che in Svizzera è costituita dalle tre gallerie di base di Lötschberg, San Gottardo e Ceneri che, attraversando le Alpi all’altezza dell’Altopiano, rappresentano i principali assi del trasporto elvetico su rotaia, e la cui naturale continuazione geografica si rivolge al territorio italiano.
È stata considerata anche la mobilità a corto raggio, quella transfrontaliera, per la quale si é ricordata la esigenza di aggiornare il calendario delle prossime discussioni bilaterali.
di Nicoletta Tomei