La Presidenza nazionale delle Acli della Svizzera, riunita a Zurigo il 13 settembre 2014, ha effettuato un’approfondita valutazione politica sulle prossime elezioni per il rinnovo dei COMITES (Comitati degli Italiani all’Estero). L’incertezza che ancora regna sovrana sulla data di tali elezioni – dopo cinque anni di rinvii e falliti tentativi di riforma che di fatto hanno danneggiato enormemente i Comites – non è certamente un buon viatico per stimolare la partecipaziopne dei connazionali al voto. Per ora, l’unica certezza sono le nuove regole di partecipazione al voto: l’iscrizione a un (nuovo!) elenco elettorale nei rispettivi Consolati d’appartenenza, come sancito dal D.L. approvato lo scorso primo agosto.
Le Acli Svizzera, oltre a condannare questo modo di fare irrispettoso dei cittadini italiani all’esetero, esprimono preoccupazione per i tempi strettissimi previsti per l’iscrizione agli elenchi elettorali e sottolineano che i potenziali elettori sono largamente all’oscuro delle nuove modalità. Senza un’ampia informazione e sensibilizzazione si corre un forte rischio, per mancanza di partecipazione, di svilire pesantemente il mandato democratico di questi organi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero. “Occorre uno spazio di tempo adeguato – ha rimarcato la Presidenza delle Acli Svizzera – per organizzare le elezioni e gestire una situazione di per sé difficile soto l’aspetto motivazionale. A tal fine le Acli Svizzera chiedono che si proceda ad indire le votazioni entro il 2014 e a fissarte le votazioni a fine febbraio inizio marzo, incrementando, nel frattempo, l’informazione per la creazione degli elenchi elettorali”.
Gli italiani all’estero iscritti all’AIRE, secondo i dati del rapporto Migrantes 2013, sono 4.341.156. Nelle ultime votazioni politiche, solo un terzo degli aventi diritto al voto ha rispedito la scheda elettorale. Ma con la prassi pensata per le elezioni dei COMITES, giustificata con esigenze di risparmio – che perevede il tutto in tempi brevissimi e una insufficiente informazione – il rischio di un colossale flop oltre che prevedibile è evidente, anche perché moltissimi elettori ritengono genericamente di essere già registrati agli elenchi elettorali. Le conseguenze sono evidenti: ulteriore indebolimento della rappresentanza dei COMITES, fondati sul volontariato, con limitate competenze e pochissime risorse per gli obiettivi progettuali e operativi. Negli ultimi anni gli italiani all’estero hanno subito una delusione dopo l’altra: aggravio della tassazione dei beni in Italia, tagli ai corsi di lingua e cultura italiana, smantellamento della rete consolare e, ancora più grave, marcato disinteresse e calo di attenzione verso le comunità italiane emigrate. Anche per queste ragioni, le motivazioni dei nostri connazionali verso la partecipazione ai momenti elettorali sono in caduta libera.
Le elezioni dei COMITES costituiscono un passaggio di esercizio della democrazia che non può essere sprecato, soprattutto se si vuole attirare l’attenzione dei nuovi migranti che giungono continuamente dall’Italia, per i quali occorrono strutture di sostegno e di accompagnamento all’integrazione nella vita sociale del Paese di accoglimento. Oltre a sollecitare il Parlamento e il Governo italiano ad agire con ponderatezza, le ACLI della Svizzera invitano tutti gli italiani registrati all’AIRE ad iscriversi, e a far iscrivere, agli elenchi elettorali dei rispettivi Consolati.
1 commento
Si diventa credibili quando si costruisce,se si attendono gli eventi si va a braccetto con l’ oblio perenne. I Comites eterno dilemma degli italiani all’ estero addetti ai lavori, e si perché a gli altri gliene puo’ fregar di meno. Quando nasce un organismo che dovrebbe servire alla tutela e alla salvaguardia dei diritti degli italiani all’ estero, e nel suo percorso non lascia alcuna traccia, forse e meglio eliminarlo e cercare nuovi orizzonti, La mia presa di posizione non é critica, é solo realistica. Ormai sono anni che andiamo dicendo che cosi’ comé il Comites é inutile e non incide in nessun modo, ma questo non significa che lo stesso sia inutile, infatti: al contrario del CGIE organismo ormai vecchio e obsoleto, il Comites con una ristrutturazione radicale potrebbe essere un faro da prendere come esempio per le nostre comunità. Intando partiamo da un presupposto molto semplice, proporre é utile, ma non incide, al contrario eseguire responsabilizza é rende utili, questo per dire una buona volta che il Comites deve cambiare facciata e passare dall’ attuale stato di propositività, ad un piu incisivo compito che é quello della esecutitività. Per far si che questa avvenga,serve la volonta politica non dei partiti, ma della comunità tutta. Oggi qualcuno si lamenta sul fatto che siano stati tagliati i fondi per i corsi di lingua e cultura italiana, ragione sacrosanta, ma forse la memoria corta di qualcuno fa dimenticare le prese di posizione del comites di Zurigo degli inizi anni novanta, dove per tutelare l’a rticolo 34 della costituzione, lo schieramento di destra protesto’ e non poco sul vergognoso pagamento di quella quota minima che oggi é diventata pesante ed ingiusta.Una piccola conquista oggi dimenticata dai piu’, ma allora quel Comites fece orecchio da mercante per tutelare l’ interesse partitico, adesso non lamentiamoci delle conseguenza che oggi siamo costretti a subire.In pratica e senza tirarla per le lunghe, chiudiamo le inutilità, e proviamo ad aprire un dialogo diverso.