Venerdì sera 3 novembre 2017 in concomitanza con la chiusura della campagna elettorale in Sicilia, ho espresso sulla stampa online una mia spassionata riflessione, su come sarebbero finite queste votazioni siciliane, prima che gli stessi siciliani andassero al voto. Ho fatto questa riflessione prima delle votazioni, semplicemente perché diventa facile fare dei commenti quando tutto è stato definito dalle urne.
In questa mia riflessione, con unica, ho messo in evidenza il fatto, che né Micari, né Fava avrebbero avuto soddisfazioni da questo voto grazie alla decisione di presentarsi con due liste distinte, in pratica pestantosi i piedi vicendevolmente. Questo per dire che, l’esperienza della Liguria non ha insegnato niente ai dirigenti della sinistra in generale italiana. È evidente che tutto questo disastro nasce con l’avvento di Renzi, che l’unica soddisfazione avuta è stato il 40% alle ultime Europee, dopo di che non ne ha azzeccata una. Ora a bocce ferme a sinistra la riflessione è acuta, se qualcuno deve scendere da cavallo questo è Renzi. Se come centro-sinistra quello vero, non quello inquinato dai Verdini e altri soggetti, si vuole salire la china, bisogna individuare un candidato premier che sappia aggregare una sinistra vera e un centro responsabile per cercare di competere a livello nazionale, la prossima primavera. Tutti sappiamo, anche gli avversari, che il centrosinistra in Italia e all’estero è maggioritario, dobbiamo solo avere la capacità e responsabilità di tenerlo unito. Questo compito non è incarnato né da Renzi, né da D’Alema. Cari amici del PD e della cosiddetta sinistra più radicale in Italia, perché no, anche in Svizzera e nel mondo, uniamoci per l’obbiettivo comune, di salvare la nostra cara Italia, mettendo in soffitta le beghe interne e riprendiamo per buono il pensiero di Berlinguer. In Svizzera, pur di aprire la mente ai dirigenti di sinistra e di centro, possiamo unirci per dare dei messaggi di concretezza e di fattibilità di pensiero di unità.
Ticchio Giuseppe Cittadinanza solidare