Un esperimento che “non tiene conto del codice etico”
“Un esperimento matto” che “è un duro colpo per la reputazione mondiale della scienza cinese”: 122 ricercatori cinesi hanno firmato una lettera contro l’esperimento di He Jiankui, docente della Southern University of Science and Technology in Cina, che qualche settimana fa ha annunciato di aver modificato la genetica di due bambine con il metodo Crispr/Cas9, rendendole immuni al virus HIV.
“La Crispr/Cas9 è una tecnica definita di “taglia e cuci” per intervenire sul Dna delle cellule. Il Dna è la molecola presente all’interno di tutte le cellule, in una struttura chiamata nucleo: contiene le istruzioni per la gestione delle milioni di attività cellulari sotto forma di sequenze di informazioni, chiamate geni”, spiega Focus in un articolo a proposito.
Lulu e Nana
I bambini, soprannominati “Lulu” e “Nana”, sono nati dopo la fecondazione in vitro, da un embrione modificato prima di essere impiantati nell’utero della madre. “Subito dopo aver iniettato lo sperma del marito nell’uovo, un embriologo ha iniettato anche la proteina Crispr-Cas9 per modificare un gene e proteggere le bambine da una futura infezione da HIV”, ha detto He Jiankui, secondo Askanews.
Le critiche a Jiankui continuano ad espandersi anche per la mancata verifica indipendente, visto che i risultati non sono stati pubblicati su una rivista del settore. “Annunciare questi risultati con un video su YouTube è una pratica scientifica molto problematica”, ha detto, secondo l’Afp, Nicholas Evans, un assistente professore di filosofia presso l’Università del Massachusetts negli Stati Uniti, che lavora su questioni bioetiche. “Questo respinge i processi di controllo su cui si basano molti progressi scientifici, come la valutazione tra pari”, ha aggiunto, interrogato dalla France Presse. Inoltre, secondo il giornale cinese China Daily, lo scienziato non avrebbe avuto il permesso da parte degli enti responsabili di portare a termine il suo esperimento. Anche la commissione per la pianificazione famigliare e la salute, che nel caso di un progetto del genere dev’essere informata, non è stata avvisata.
Bambini “corretti”?
In un lungo articolo in merito alla tecnica Crispr/Cas9, Focus spiega che “Si può operare all’interno del nucleo di alcune cellule. Non cellule qualunque, ma solo quelle che hanno un gene dal funzionamento difettoso”. Questo però non significherebbe che “alcune cellule abbiano solo il patrimonio genetico che è utile a loro per funzionare correttamente”, ma che “tutte le cellule del corpo hanno tutti i geni”, mentre funzionano però solo “quelli utili in quell’organo, o in quel momento e altri sono bloccati o silenziati”, si legge nell’articolo.
Così “quelli che vengono corretti dalla tecnica Crispr/Cas9 sono geni funzionanti, ma con dei difetti”. Nell’articolo apparso a luglio di quest’anno si sottolinea inoltre che “si potrebbe anche agire all’interno delle cellule sessuali, come uova e spermatozoi, per correggere i difetti genetici alla radice, cioè a livello di embrione. Ma la tecnica non è abbastanza precisa, né testata, per far nascere bambini “corretti” con Crispr/Cas9”.
foto: Ansa