Dopo il successo del convegno del 5 Dicembre a Zurigo, a grande richiesta l’evento si è replicato il 20 Dicembre sul MES a Uster. Ecco chi ha preso parte ai convegni Leghisti e di cosa si è discusso
La Lega si fa largo anche tra gli italiani in Svizzera! La Lega nel mondo ha organizzato ben due convegni nel mese di dicembre ottenendo un partecipato riscontro. Durante gli incontri si è discusso sulla situazione della politica italiana tra Europa e richiesta di autonomia, e sul ruolo centrale degli italiani all’estero e dell’associazionismo Italiano all’estero nella promozione del Sistema Paese.
Giovedì 5 Dicembre 2019 Lega nel Mondo ha tenuto un lungo e partecipato convegno di altissimo livello sulla situazione della politica italiana tra Europa e richiesta di autonomia, e sul ruolo centrale degli italiani all’estero e dell’associazionismo italiano all’estero nella promozione del Sistema Paese.
Hanno partecipato esponenti politici di spicco ed esponenti di punta dell’associazionismo italiano sotto la moderazione del presidente di Swiss Federalism, l’analista finanziario Andrea Schenone, la neonata associazione di diritto svizzero che mira a promuovere il federalismo svizzero a il sistema economico politico svizzero a livello internazionale.
L’europarlamentare on. Paolo Borchia eletto nelle file della Lega in Veneto e coordinatore di Lega nel Mondo, la struttura estera della Lega, ha parlato della dicotomia tra sovranismo, globalismo transnazionale e principio di autodeterminazione citando il padre storico del pensiero federalista Cattaneo. Tra il sovvertimento elettorale europeo i segni dello sfaldamento del PPE, ha poi spiegato le responsabilità e la presenza capillare nel mondo della nuova struttura di Lega nel Mondo che risponde direttamente a Salvini.
Il Prof. Stefano Bruno Galli, assessore all’autonomia e cultura regione Lombardia da molti ritenuto l’erede intellettuale dell’insegnamento del prof. Miglio, collegato in videoconferenza dalla Regione Lombardia, ha parlato della crisi sistemica in atto e fornito una lectio magistralis sull’autonomia. 2011 Monti, 2013 Letta, 2014 Renzi, 2016 Gentiloni, 2017 referendum autonomia Veneto e Lombardia, 2019 Conte bis… solo da queste date si evince la crisi democratica e del sistema del paese rappresentato da un governo che rappresenta a malapena un terzo dell’elettorato. Il professore incalzato dal moderatore ha citato il costituzionalista Costantino Mortati: “Compito del Presidente della Repubblica è quello di accertare la concordanza tra corpo elettorale e parlamentare. Assolve a tale ruolo attraverso l’impiego dell’istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo necessario o anche solo opportuno in termini di gravi disarmonie fra attività degli eletti e sentimento del popolo.” Il professore e politico ha poi sottolineato Il problema storico sorto alla nascita dello stato italiano, scaturito dalla scelta di applicare un sistema centralista invece che federalista all’Italia. L’Italia è oggi confrontata da una crisi sistemica che viene da lontano e anche dagli ostacoli politici (in primis i 5 stelle) e burocratici che si frappongono alla richiesta di autonomia delle regioni, ostacoli che vengono da lontano e che vanno superato con strategie adeguate (ad esempio con la devoluzione di alcune competenze all’interno delle materie oggetto dell’autonomia).
Stefano Gualandris, coordinatore Lega nel Mondo Svizzera e già consigliere giuridico economico ex Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio on. Giancarlo Giorgetti ha spiegato il ruolo fondamentale della Difesa e soprattutto del settore dell’Aerospazio negli attuali e futuri giochi di potere di politica estera.
Christian Girardi, fondatore Global Forum Südtirol ha spiegato il suo eccellente white paper scritto insieme a un famoso economista svizzera sui tre vantaggi competitivi del sistema federalista svizzero: la democrazia diretta, la concordanza (inclusiva dell’80% dei partiti nel sistema di governo) e il sistema elettorale doppio proporzionale rispettoso delle realtà territoriali.
Emanuele Gargiulo, economista di formazione London School of Economics in un intervento molto apprezzato ha parlato degli squilibri portati dall’euro, nel filone degli interventi dei premi Nobel Stiglitz e Krugman fatti in Svizzera negli ultimi anni sui danni fatti all’Italia dall’euro e della necessità di una diminuzione delle tasse per far ripartire l’economia italiana e di ridiscutere i trattati con l’Europa
Nella parte dedicata all’ associazionismo italiano sono intervenuti Enzio Bertola, rappresentante dell’ASDLI che ha sottolineato gli interventi della sua associazione per la tutela della lingua italiana, parlata ormai non solo in Ticino (200mila persone) ma in tutto il resto della Svizzera (circa 800mila persone). Ha poi citato le tante iniziative del basso ma anche le gravi mancanze del governo italiano nel finanziamento dei corsi di italiano e della necessità di rapportarsi maggiormente con il governo svizzero e in particolare con le forze politiche di centro destra svizzero
Andrea Masciave, presidente associazione Pro Europa Una ha raccontato come l’Europa vada costituita dal basso e dalla sue radici comuni (il cristianesimo, la cultura greca e romana) che sono state tradite da una costruzione partita dall’alto e ha mostrato con una presentazione come la sua Associazione agisca concretamente in questa direzione.
Marco Pietro Tommasini, Comitato Difesa Famiglie ha presentato alcune slides sullo scandalo dei truffati italo svizzeri da Inca CGIL , delle gravissime omissioni silenzi e probabili complicità del PD in Svizzera in questo scandalo che ancora non ha trovato una soluzione. Una soluzione che dovrà essere cercata necessariamente attraverso un accordo da tutte le forze politiche per far fronte alle legittime esigenze dei truffati.
Gerardo Petta, consigliere Comites Zurigo ha espresso le sue perplessità sul sistema di elezioni dei Comites che porta a votare solo un 3% degli aventi diritti e della necessità di una riforma complessiva del sistema di rappresentanza estero (eletti estero, Comite e CGIE). In particolare dalla discussione è venuta fuori la totale assurdità del taglio degli eletti all’estero in un contesto storico di esodo di massa di italiani all’estero, che esigono maggiore rappresentatività democratica. È poi scaturita la proposta di tenere elezioni politiche e dei Comites in contemporanea e consentire solo alle forze politiche rappresentate in parlamento di avere consiglieri nei Comites.
E’ stata richiesta infine a gran voce dai presenti di una visita nel 2020 di Salvini o di Giorgetti in Svizzera per incontrare la grande comunità italiana di un milione di persone in Svizzera, la seconda comunità di italiani all’estero nel mondo.
Comunicato stampa Lega nel Mondo Svizzera