All’esame da 2 anni: Lega prepara manifestazione per sensibilizzare sul tema il 25 aprile a Verona
Uno degli ultimi avvenimenti di cronaca, quello accaduto a Budrio (vedi pag. 22), riguarda un tentativo di rapina che si è concluso con l’omicidio del barista che ha cercato di difendersi e di tutelare il proprio locale. Ma se a morire, invece del barista, fosse stato il rapinatore? Un soggetto malintenzionato e violento che ha provato a rapinare l’uomo e che nella difficoltà non si è fatto scrupoli di ucciderlo.
In quel caso il barista avrebbe avuto diversi guai con la legge. Sarebbe stato denunciato di omicidio, anche se avvenuto in un frangente che lo vedeva fortemente minacciato e costretto ad agire per legittima difesa. È quello che è accaduto al tabaccaio Fabio Birolo di Civè di Correzzola accusato di eccesso colposo di legittima difesa per aver ucciso un ladro moldavo entrato nel suo negozio. Di primo grado l’uomo era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere, oltre al pagamento di un risarcimento da 225mila euro in favore della madre del defunto e altri 100mila alla sorella. In secondo grado però la sentenza è stata ribaltata assolvendo completamente il tabaccaio.
Allora, legittima difesa o no? Fino a che punto si può parlare di “eccesso” di legittima difesa? Questa discussione è accesa da due anni e vede contrapposti la Lega e il Pd in parlamento. A tal proposito, il prossimo 25 aprile, Matteo Salvini, leader della Lega, ha annunciato una manifestazione nazionale a Verona dal titolo esplicativo: “La difesa è sempre legittima”.
Annunciando la manifestazione al programma Rai ‘Porta a Porta’, Salvini ha detto che in Parlamento è ferma da 4 anni la proposta per rafforzare la legittima difesa. “Un Paese è libero se può difendersi – ha specificato il leader della Lega – Il mio modello non sono gli Usa ma gli svizzeri”. Un modello che sarà rilanciato nell’evento del 25 aprile a Verona.
Secondo quanto prevede oggi il codice, la legittima difesa è approvata quando si tratta di una aggressione e la reazione rappresenta l’unico rimedio possibile nell’immediato per evitare una “offesa ingiusta”. Ma attenzione, il codice prevede che la difesa debba essere, “proporzionata all’offesa”. Quindi possiamo prendere a bastonate il ladro che ci troviamo in casa solo se anche lui munito di bastone e di cattive intenzioni.
Due anni fa è stata proprio la Lega a portare il caso in Parlamento con la proposta di un testo a Montecitorio che prevede la legittima difesa in tutti i casi di violazione dell’abitazione o del luogo in cui si svolge il proprio lavoro. Il testo prevede infatti che corrisponda direttamente a “difesa legittima” quella di chi semplicemente agisce “per respingere l’ingresso, mediante effrazione o contro la volontà del proprietario, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di persona travisata o di più persone, in un’abitazione privata, o in ogni altro luogo ove sia esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”. Per mano del Pd però il testo è stato modificato non prendendo più in considerazione l’articolo del codice penale relativo alla legittima difesa ma quello sulle attenuanti.
Il testo del Pd introduce il concetto che non sussista l’eccesso di legittima difesa qualora ci sia una situazione di “grave perturbamento psichico” in chi ha agito in propria difesa. In particolare la situazione di “grave perturbamento psichico” viene valutata dal giudice solo in determinati casi, ad esempio, in cui una aggressione avvenga di notte, da parte di una persona armata, in una casa con persone anziane, donne o bambini.
Il testo così modificato è approdato in Aula il 21 aprile 2016, il provvedimento è stato rimandato in commissione su proposta di Ap (sostenuta dal Pd) e il relatore, il leghista Molteni, si è dimesso dall’incarico. A questo punto dovrà ripartire l’esame ma, al momento, tutto l’iter sembra fermo.