Proteste Lega, Pd: miglioramenti ma più urgenti riforme giustizia al Senato
La Camera ha rinviato l’esame in aula della proposta di legge sulla legittima difesa. A seguito di una richiesta di parte della maggioranza, in particolare da Area popolare, si è deciso di riportare il testo in commissione per valutare eventuali modifiche tra le proteste della Lega, i cui deputati hanno indossato in aula una maglietta con la scritta “la difesa è sempre legittima”. Slogan poi ripreso anche su cartelli esposti nell’emiciclo di Montecitorio. Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, da New York ha assicurato: “Troveremo la quadra”.
Il controverso provvedimento era stato presentato i primi di marzo in commissione Giustizia, alla Camera, su iniziativa della Lega che voleva ampliare le fattispecie per cui è ammessa la legittima difesa. Ma il Pd con un emendamento a prima firma David Ermini, responsabile Giustizia, ha modificato la proposta intervenendo sull’articolo del codice penale che stabilisce l’errore e non sull’articolo che disciplina i casi di legittima difesa e su cui si centrava l’iniziativa leghista. Il testo Pd recita: “La colpa dell’agente è sempre esclusa se l’errore riferito alla situazione di pericolo ed ai limiti imposti è conseguenza di un grave turbamento psichico ed è causato, volontariamente o colposamente, dalla persona contro cui è diretto il fatto”.
Per questa ragione la Lega ha rinunciato ad avere il relatore e ha lasciato la paternità della norma al Pd. Il testo è arrivato in aula già lo scorso 10 marzo ma a causa delle proteste delle opposizioni è stato deciso il rinvio in commissione “per impedire la prosecuzione di uno spettacolo politico triste, fatto solo di propaganda, e consentire da ora in avanti un confronto più pacato e meno ideologico sul tema”, aveva spiegato il capogruppo in commissione Giustizia del Pd, Walter Verini.
Intanto con la Lega si è schierata anche Forza Italia per chiedere “una legge che dia maggiori garanzie a chi legittimamente reagisce alla violenza e alla sopraffazione”. E in seguito anche dentro la maggioranza si è aperto un dibattito con il ministro Enrico Costa (Ap) che ha chiesto che “vada sempre riconosciuta la legittima difesa in caso di presenza in casa dei bambini”.
Così si è arrivati allo stop formalizzato nuovamente in aula alla Camera con una richiesta del gruppo a cui Costa appartiene, Area popolare: “Il nostro obiettivo è rafforzare la tutela dei cittadini ed evitare discrezionalità o interpretazioni soggettive, anche nell’interesse stesso del lavoro della magistratura. Su questo, daremo battaglia in Commissione”, ha detto Nino Marotta.
Il capogruppo del Pd Ettore Rosato ha assicurato che se saranno proposti dei miglioramenti li implementeremo”, pur sottolineando che in questo momento la priorità è “sbloccare le riforme della giustizia ferme in Senato” ossia il processo penale con le norme sulle intercettazioni e forse la riforma della prescrizione. E anche le parole del ministro della Giustizia lasciano intendere che i tempi della legittima difesa inevitabilmente si allungheranno: “Dovremo seguire con molta attenzione il dibattito che si svilupperà in Commissione, poi assumeremo un orientamento”, ha detto Orlando.
Askanews