Sarebbe un autogol in Svizzera per la Svizzera se l’iniziativa popolare «1:12 – Per salari equi» dovesse passare. È molto chiaro su questo aspetto il Consiglio federale che boccia senza mezzi termini l’iniziativa lanciata dalla Gioventù socialista
In ballo ci sono soprattutto le persone con salari modesti e perfino la stessa piazza finanziaria elvetica come ha spiegato il Consigliere federale Johann Schneider-Ammann.
L’iniziativa popolare «1:12 – Per salari equi», oggetto in votazione il prossimo 24 novembre, secondo cui in una stessa azienda non è possibile che il salario massimo possa superare di più di dodici volte il salario minimo corrisposto dalla medesima impresa. Secondo i Giovani socialisti, in questo modo si potrebbero limitare gli stipendi versati ai dirigenti, contribuendo così a rialzare quelli più bassi. Ma il Consiglio federale non è d’accordo e indica tutta una serie di motivi per i quali l’iniziativa non dovrebbe passare. Tra questi vi è il fatto che una tale iniziativa rappresenta una minaccia al modello di successo della Confederazione, costituendo un duro colpo per il mercato del lavoro e per la piazza economica svizzera. Si andrebbe cioè a toccare una politica economica collaudata da tempo e che ha permesso alla Svizzera di creare e garantire tanti buoni posti di lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione bassissimo.
La confederazione, inoltre, considera il fattore della mobilità delle aziende e della concorrenza che viene dagli altri Paesi disposti a garantire condizioni che verrebbero a mancare in Svizzera se l’iniziativa dovesse passare: infatti le restrizioni salariali potrebbero scoraggiare le aziende straniere che cercano dove installare la loro sede.
Secondo il Consigliere federale responsabile dell’economia Johann Schneider-Ammann, inoltre, una tale iniziativa andrebbe a colpire la Svizzera nella fattispecie delle entrate dello Stato e delle assicurazioni sociali che subirebbero perdite considerevoli. Oggi infatti coloro che rientrano nelle fasce alte di reddito versano somme cospicue, tra tasse e contributi, alle assicurazioni sociali. Le perdite non farebbero che aggravare gli attuali problemi di finanziamento delle assicurazioni sociali. Per tutta questa serie di motivi il consiglio federale preferisce non intervenire per legge nella definizione dei salari delle imprese private.