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5 May 2024
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Svizzera

Conferenza dell’ITAL UIL alla SAIG

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1Quella casa che non fa dormire!

Continuando il loro ciclo di conferenze in Svizzera sul problema della fiscalità della casa in Italia, il coordinatore della UIM in Europa Dino Nardi ed il presidente dell’ITAL UIL in Svizzera Mariano Franzin, accompagnati in questa circostanza dalla responsabile del patronato ITAL UIL di Ginevra Grazia Tredanari,  hanno partecipato ad un dibattito organizzato a Ginevra dalla SAIG.

Come ormai consuetudine in tutte le località in cui si discute di questo tema, anche in questa occasione la sala della SAIG, che ospitava la conferenza, era stracolma di emigrati italiani proprietari una abitazione in Italia interessati a conoscere la sorte che capiterà loro sia con l’IMU per il 2013 che con il regime fiscale elvetico. Pure in questa assemblea, nel corso del dibattito, è esplosa la rabbia ed il rancore di molti emigrati per come vengono ormai trattati, ovvero dimenticati e tartassati, dal loro Paese per la casa che, con tanti sacrifici, erano riusciti a farsi in Italia nei primi anni di emigrazione e grazie alla quale ogni anno possono ritornare nei loro luoghi di origine insieme alla famiglia, allargata spesso a figli e nipoti. Una casa i cui costi, tra IMU ed utenze varie, per tanti di loro che nel frattempo sono diventati pensionati, non sono più sopportabili economicamente.

Un vero e proprio problema, quello della proprietà della casa in Italia, tanto che qualcuno ha confessato di non riuscire più a dormire quando la sera va a letto e viene assillato da quel pensiero. Messa una pietra tombale sul 2013 per il quale si dovrà versare il saldo come seconda casa entro il prossimo 16 dicembre (salvo che in quei comuni dove si sia legiferato diversamente) si deve solo sperare che il governo Letta ed il parlamento italiano, con la nuova normativa sulla fiscalità degli immobili, che dovrebbe sostituire l’IMU dal 2014, si ricordino degli emigrati italiani e non facciano come i governi precedenti, che se ne erano letteralmente dimenticati. Purtroppo, per il momento, e cioè da quanto è stato legiferato in merito dal Senato con la Legge di Stabilità, non sembra proprio di essere presenti ad una inversione di tendenza. Unica speranza resta la Camera dei Deputati, ovvero che in seconda lettura della norma si ponga rimedio a questa discriminazione. In caso contrario saranno sempre di più gli emigrati italiani che saranno costretti a disfarsi della loro proprietà in Italia. Sempre che….. riescano a trovare un acquirente, cosa difficile di questi tempi!

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