Secondo una ricerca scientifica se i figli sono intelligenti è tutto merito delle mamme
Che piaccia o no, pare che l’intelligenza si tramandi attraverso i geni, ma solamente da parte della madre: uno studio condotto dall’Università di Cambridge ha analizzato l’evoluzione del cervello confermando che i geni materni contribuiscono maggiormente allo sviluppo dei centri del pensiero.
Altri studi di laboratorio, invece, hanno dimostrato che i bambini che hanno ricevuto una dose massiccia di geni paterni presentano cervelli più piccoli e corpi più grandi. Analizzando a fondo queste differenze i ricercatori hanno identificato le cellule che contenevano solo i geni paterni o materni in sei diverse parti del cervello che controllano diverse funzioni cognitive, dalle abitudini alimentari alla memoria. In pratica, durante i primi giorni di sviluppo dell’embrione, una cellula può apparire ovunque nel cervello, ma nella misura in cui gli embrioni maturano e crescono, cellule che avevano i geni paterni si accumulano in alcune aree del cervello emotivo: ipotalamo, amigdala, preottica e setto. Queste aree sono parte del sistema limbico, che è responsabile della nostra sopravvivenza ed è coinvolto in funzioni come sesso, cibo e aggressività. Tuttavia, i ricercatori non hanno trovato alcuna cellula paterna nella corteccia cerebrale, che è il luogo dove si sviluppano le funzioni cognitive più avanzate, come l’intelligenza, il pensiero, il linguaggio e la pianificazione.
La spiegazione scientifica verrebbe dal fatto che i geni dell’intelligenza sono portati dal cromosoma X: ebbene la donna ne possiede due, mentre l’uomo solamente uno. L’analisi più interessante è stata condotta dal Medical Research Council di Glasgow, che dal 1994 ha intervistato 12.686 giovani di età compresa tra i 14 e i 22 anni, stabilendo che il miglior predittore di intelligenza era il QI della madre. Anche uno studio condotto nel 1984 presso l’Università di Cambridge era già giunto alla stessa conclusione, condivisa peraltro da ricerche successive che hanno analizzato la coevoluzione del cervello e il condizionamento del genoma, per concludere che i geni materni contribuiscono maggiormente allo sviluppo dei centri del pensiero nel cervello. Tuttavia, la scienza ha dimostrato anche che la genetica non è l’unico fattore che determina lo sviluppo delle capacità cognitive. Solo una percentuale dell’intelligenza pare essere ereditaria, percentuale compresa tra il 40 e il 60%, mentre il resto delle capacità cognitive si sviluppa nella crescita, ma è sempre la madre che gioca un ruolo fondamentale. Altri studi rivelano infatti come la madre svolga un ruolo importante nello sviluppo intellettuale dei bambini, attraverso il contatto fisico ed emotivo.
E un legame sicuro è intimamente connesso allo sviluppo dell’intelligenza. Questo perché il legame forte dà la sicurezza necessaria ai bambini per esplorare il mondo e la fiducia per risolvere i problemi senza perdersi d’animo. L’importanza della relazione affettiva per lo sviluppo del cervello è stata dimostrata dai ricercatori della University of Washington, che hanno rivelato per la prima volta che un rapporto sicuro e l’amore della madre sono cruciali per la crescita di alcune parti del cervello.
Questi ricercatori hanno analizzato per sette anni il modo in cui le madri si rivolgono ai loro figli e hanno scoperto che quando sostenuti emotivamente e adeguatamente gratificati, all’età di 13 anni l’ippocampo dei bambini (la zona del cervello associata con la memoria, l’apprendimento e la risposta allo stress), è del 10% superiore a quello di figli di madri emotivamente distanti.