Il pianeta Terra non sembrerà più lo stesso dopo che lo avremo visto attraverso l’occhio di Prisma, la missione interamente italiana che, salvo ulteriori rinvii, dovrebbe essere lanciata dalla base spaziale europea di Kourou in Guyana francese, il 15 marzo 2019 con un lanciatore “Vega” dell’Esa, costruito anch’esso in Italia dalla Avio di Colleferro, alle porte di Roma. Il satellite dell’Agenzia spaziale italiana Asi si orienta nello Spazio grazie a uno Star Tracker, una bussola stellare costruita da Leonardo e già presente su altre sonde spaziali. Orbitando a circa 620 chilometri d’altezza dalla superficie terrestre, osserverà il nostro pianeta su scala globale grazie a una fotocamera a colori ad altissima risoluzione e, soprattutto, con un’innovativa strumentazione elettro-ottica pure realizzata in Italia da Leonardo, negli stabilimenti di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze.
Che cos’è lo ha spiegato ad askanews Enrico Suetta, responsabile dei sistemi elettro-ottici spaziali di Leonardo. “Prisma è il più potente strumento iperspettrale al mondo – ha detto – è uno strumento che è in grado di scomporre l’immagine della Terra ripresa dal satellite in una serie di bande di colore e questo permette di avere un’impronta digitale delle sostanze che compongono la superficie terrestre che viene osservata”. L’occhio del satellite scansiona la superficie terrestre con circa 200 immagini per acquisizione, raccogliendo dati fondamentali per lo studio dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e dei rischi idrogeologici.
“Si tratta di uno strumento – ha concluso Suetta – che ha richiesto oltre 10 anni di sviluppo, vincendo molte sfide progettuali e tecnologiche e che ha visto coinvolto all’incirca un centinaio di persone per la sua realizzazione”.
foto: Askanews