Durante la conferenza di fine anno, Matteo Renzi ha dichiarato che “C’è sfiducia ma l’Italia ce la farà”, vediamo alcuni dei punti trattati dal Presidente del Consiglio
Sono stati tanti i punti discussi da Renzi durante la conferenza di fine anno, tra cui anche la tragedia del traghetto nell’Adriatico sulla quale Renzi ha detto: “Un intervento così ricco di passione, dedizione e tenacia ha consentito di evitare una vera e propria ecatombe. Il lavoro dei nostri connazionali ci rende orgogliosi del tricolore e della nostra comune appartenenza”. Tra i punti discussi anche la situazione della Grecia, la corruzione o la vicenda difficile dei Marò, sulla quale Renzi polemizza, senza nominarlo, con l’ex ministro Terzi, accusandolo di aver messo in atto “inutili show e inutili iniziative politiche assolutamente incredibili”.
Il successore di Napolitano
“Ci sono i numeri per eleggere il presidente della Repubblica”. Renzi però non dà indicazioni sul profilo del nuovo capo dello Stato: si limita a dire che “il presidente della Repubblica deve avere i requisiti previsti dalla Costituzione: ha funzioni tipicamente politiche con la ‘p’ maiuscola, anche se nel corso della storia ci sono stati vari presidenti di provenienza diversa”. “Non sono preoccupato per la tenuta parlamentare, al momento opportuno sono certo che l’Italia individuerà il successore. Non la penso come Sposetti, non credo ci siano 220 franchi tiratori”. Il voto sul successore di Napolitano “non sarà un test politico, non è un voto di fiducia sulla maggioranza”. In occasione della presentazione degli auguri del Corpo Diplomatico al Quirinale, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano aveva detto: “La prossima fine di questo anno 2014 e ‘imminente conclusione del mio mandato’ presidenziale, inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l’Italia, l’Europa ed il mondo”.
Jobs Act e dipendenti pubblici
“In Consiglio dei ministri ho proposto io di togliere la norma sui dipendenti pubblici”, dice Renzi parlando del jobs act. Ma la questione sarà affrontata nei prossimi mesi: “Non vedo perché non prevedere lo scarso rendimento nel pubblico”, così come per i privati. “La mia idea è che chi sbaglia nel pubblico paghi. Per i cosiddetti fannulloni va messa la condizione di mandarli a casa”. “Se la domanda è se è giusto che un impiegato pubblico che sbaglia, partendo dai furti e arrivando all’assenteismo a volte vergognoso, paghi, la risposta è sì. Su questo sono pronto al confronto in Parlamento”. E ancora sul Jobs Act Renzi dichiara: “Il referendum sul Jobs Act? Se ci sarà, faremo il referendum. I decreti non hanno avuto la firma e già si parla di referendum. Mi appassiona…. Faremo prima il referendum sulla Costituzione. Faremo mancare il quorum per farlo”.
Economia italiana e europea
Per la ripresa economica il “2015 sarà decisivo, ma non è un termine perentorio, è un termine impegnativo” ed è per questo che “insisto sul senso dell’urgenza”. “Il nostro modello è la Germania e fare meglio, un obiettivo alla nostra portata”. “L’Italia non può ripartire senza le riforme strutturali, ma non bastano. Bisogna cambiare paradigma a livello Ue”. Renzi chiede che “gli investimenti necessari, pubblici e privati, siano scomputati dal Patto”: “È una battaglia nostra vedremo se sarà anche dell’Europa. Il tema degli investimenti è centrale: la nostra richiesta storica è scomputarli dal Patto, vedremo se questa richiesta sarà accolta dall’Ue. Il resto lo scopriremo solo vivendo….”. Sul Pil il premier ha dichiarato che: “Quest’anno il differenziale con gli altri Paesi si è molto ridotto, anche se non a sufficienza perché siamo ancora con il segno meno, a -0,4%”.
Legge elettorale entro gennaio
“Immaginiamo di approvare la legge elettorale entro gennaio”. E a chi gli fa notare il rischio che vengano ripresentati in Aula gli oltre 15mila emendamenti, risponde: “Siamo grandi esperti di ‘canguri’”, la tecnica per tagliare le votazioni. Quanto alla clausola di salvaguardia per far slittare l’entrata in vigore della legge, Renzi dice: “Non sono contrario. Se qualcuno vuole mettere la clausola nel 2016, siamo pronti a discutere, ma prima facciamo la legge. A discuterne prima sembra che non ci sia intenzione di fare la legge. Disponibilità sì, ma c’è un limite a tutto”.