Intervista a Natali Brunner della Kinderhilfe Petit Suisse
Come nasce la fondazione e di cosa si occupa?
Nel 2007 Anita Eichenberger, velista appassionata, ha passato un paio di giorni sul mare mediterraneo per godersi il sole insieme alla sua famiglia. Alcuni amici con bambini dalla Svizzera, Germania e Italia hanno visitato Anita e la sua famiglia durante questa vacanza. I bambini si divertivano facendo il bagno nella baia e giocando sulla spiaggia. Hanno parlato e discusso molto e si sono scambiati esperienze. Più duravano le discussioni sui bambini, più Anita Eichenberger diventava triste. Tanti sono i bambini che durante le vacanze devono rimanere a casa e augurare agli amici con occhi tristi “Buone vacanze”, sapendo che nell’infanzia molto probabilmente non potranno mai andare in vacanze con i genitori, nonché vedere mai il mare. Dopo alcune notti insonni ha avuto un’idea fantastica. “Impegniamo subito per i bambini, fondiamo un’organizzazione in Svizzera per bambini socialmente svantaggiati”.
Sono subito iniziate le preparazioni per la nuova organizzazione d’aiuto in Svizzera e nell’autunno del 2007 è stata fondata la Petit Suisse Kinderhilfe. Tutti i collaboratori lavorano volontariamente. Le attività di Petit Suisse Kinderhilfe sono realizzate da un’unione di persone per le quali è molto importante il bisogno dei bambini e adolescenti e che vogliono dare a questi bambini la possibilità di vedere anche il lato positivo della vita. L’obiettivo della Kinderhilfe Petit Suisse è un mondo in cui bambini e adolescenti possono svolgere il loro potenziale e prendere in mano lo sviluppo proprio insieme alla famiglia e alla società. La Kinderhilfe Petit Suisse si sente obbligata a lottare contro la povertà: la povertà in Svizzera non è un controsenso. Lo standard alto di vita non vale per tutti: ogni ottava persona in Svizzera non ha la capacità di assicurarsi la propria esistenza. Della povertà in Svizzera tante volte non si parla, si fa finta di non vederla. Tanti si vergognano e non sanno come andare avanti. Vogliamo bambini forti e sicuri di sé: per questo sosteniamo anche i genitori nelle loro competenze di educazione e nella vita quotidiana, puntiamo molto sulla prevenzione.
Spesso parlando di bambini poveri e in difficoltà si pensa ad altre realtà (per esempio Africa, Asia e Sud America), ma anche in Europa abbiamo diverse realtà difficili. Per esempio qual è la situazione in Svizzera?
Prima di pranzo sono seduti a scuola con lo stomaco che rumoreggia, alla gita a pagamento della scuola non possono partecipare e il foglio con l’argomento “La mia vacanza più bella” rimane vuoto. Sven non ha una bicicletta, Anna non può andare in vacanza. Due bambini, una cosa in comune: i genitori hanno solo la metà dei soldi a disposizione al mese di un cittadino svizzero medio. E basta questo per considerarli “poveri”. Quasi 290’000 bambini in Svizzera sono toccati dalla povertà. Momentaneamente si parla di grandi misure restrittive nei comuni e cantoni. Se questi vengono effettuati dobbiamo stare molto attenti che non siano toccati questi bambini. Tante volte ci viene chiesto “Come si nota la povertà dei bambini in Svizzera?”, la nostra risposta è “Non si nota”.
Quanti sono i bambini che aiutate ogni anno in Svizzera e in cosa consiste il vostro intervento?
La Petitsuisse Kinderhilfe l’anno scorso ha potuto dare più di 2800 pacchetti natalizi a bambini socialmente svantaggiati o handicappati in Svizzera, 423 hanno potuto partecipare ad una gita o visitare un camp, 8200 orsacchiotti da coccolare sono stati distribuiti negli ospedali e 1443 bambini e famiglie sono stati sostenuti con consigli e contributi finanziari.
Natale è alle porte: quali sono i progetti della fondazione rivolti ai bimbi?
Il progetto Angelo regala i pacchetti natalizi. Per tanti bambini la vigilia di Natale è un giorno come tutti gli altri. Un regalo per Natale per loro rimane solo un sogno. Vogliamo far battere più alto i loro cuoricini e vedere i loro occhi che brillano. In tutta la Svizzera vengono distribuiti migliaia pacchetti natalizi a bambini socialmente svantaggiati, handicappati o residenti in case famiglia. Per la chiusura del 2013 con Petitsuisse vogliamo dare la possibilità di un Natale meraviglioso a tanti bambini. I bambini passeranno il 24.12.13 insieme agli anziani degli ospizi (che altrimenti durante il periodo di Natale sarebbero stati soli), godendo una buona cena natalizia, cantando e ascoltando le storie di Natale.
Cosa bisogna fare per chiedere il vostro aiuto?
Petitsuisse riceve ogni settimana tante richieste da tutta la Svizzera. La via più facile è fare la richiesta per iscritto o per e-mail. Così possiamo prendere contatto rapidamente e senza tanta burocrazia con l’interessato.
Cosa può fare la popolazione svizzera più fortunata per aiutare chi vive queste problematiche?
Con una donazione date un segno di solidarietà per i bambini bisognosi. Il vostro guadagno: Potete sostenere progetti di Petitsuisse in Svizzera e sottrarre l’aiuto dalle tasse. Aiutateci per far brillare gli occhi dei bambini.
Ci sono stati dei casi o delle storie particolari in cui il vostro intervento è stato rilevante? Ci può fare degli esempi?
– Spesso abbiamo richieste di genitori di bambini handicappati. I contributo d’invalidità coprono tanto, ma non tutto. Ad un bambino di otto anni abbiamo organizzato un triciclo speciale per poter finalmente fare dei giri insieme ai fratelli. Molte volte non ci vuole tanto per far felice un bambino.
– Quest’estate abbiamo dato la possibilità a Riccardo, 12 anni, di conoscere finalmente i suoi nonni in Italia. I genitori lavorano fino all’esaurimento in diversi posti di lavoro e lo stesso i soldi non bastano. Con un piccolo sostegno finanziario la famiglia di cinque persone ha potuto viaggiare al mare e abbracciare finalmente i nonni tanto amati.
– “Michi” un bambino molto divertente di una casa famiglia ci ha scritto perché il suo più grande sogno (realizzato dal bambino Gesù) sarebbe un barattolo di Ovomaltine solo per se stesso, e se non ha già troppo da portare (il bambino Gesù), vorrebbe anche delle scarpe da ginnastica blu. Questo desiderio la Petitsuisse lo esaudisce con molto piacere e glielo consegnerà il 24 dicembre 2013 direttamente a Michael.
– I collaboratori volontari hanno potuto esaudire tante volte anche piccoli desideri di bambini malati. Così abbiamo contattato diversi personaggi dal mondo dei film e televisione e siamo rimasti molto sorpresi dalla disponibilità. Sono arrivati cartoline autografate, t-shirt, lettere personali e anche visite personali negli ospedali. Da Michael Mittermeier, Ueli Schmezer, Clown Dimitrie, Emil e Oesch i Terzi a diversi altri hanno partecipato, per poter esaudire questi piccoli sogni.
– Petitsuisse negli ultimi anni ha aiutato migliaia di bambini e famiglie. A parte le cartoline di ringraziamento soprattutto il sorriso dei bambini è la nostra più grande motivazione per continuare a fare tutto questo.