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21 November 2024
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Lo stress nemico della forma

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Se fino a pochi decenni fa il termine “stress” era quasi sconosciuto, oggi è difficile conoscere qualcuno che non percepisca gli effetti dello stress sulla propria vita. E sui propri fianchi.

Il termine “stress” venne presentato per la prima volta alla comunità scientifica nel 1935 dal fisiologo Cannon e definito poi come “Sindrome Generale di Adattamento” dall’endocrinologo e biochimico austriaco Selye. Selye ha poi definito la differenza tra stress “buono” (Eustress) e “cattivo” (Distress): detto in due parole, nel primo caso gli adattamenti a uno stimolo stressorio portano a un miglioramento delle capacità psicofisiche, nel secondo a un loro progressivo deterioramento.

È proprio questo secondo tipo che peggiora la qualità della vita in una percentuale allarmante di persone (in Svizzera, 1 lavoratore su 4, secondo il Job Stress Index presentato da Promozione Salute Svizzera – (1)) e che viene correlato, da un numero crescente di studi, a cattive abitudini alimentari, obesità e malattie metaboliche. (2)

Ma se è vero che uno dei fattori che mettono a rischio il successo di una dieta è lo stress, è pur vero che la dieta stessa, intesa come regime di restrizione, è percepito come un’importante causa di stress. (3)

E allora, come uscire da questo circolo vizioso?

Innanzitutto bisogna evitare le diete molto restrittive e/o ripetitive: mangiare piccole quantità, magari addirittura da pesare, di un numero ristretto di alimenti, non solo annoia, deprime e demotiva, ma alla lunga convince l’ipotalamo (il centro di controllo metabolico) che stiamo vivendo un vero e proprio periodo di carestia. Quindi, per difenderci dalla morte per fame, esso attiverà una modalità di risparmio e di accumulo. In altre parole, il metabolismo rallenta. Ecco perché le diete restrittive, che pure fanno perdere anche molto peso in poco tempo, dopo un po’ non funzionano più.

Un regime alimentare vario, basato su cibi integri e davvero nutrienti, che tenga conto non solo delle esigenze specifiche di ciascuno, ma anche del diverso fabbisogno energetico e nutrizionale nel corso della giornata, attiva invece il metabolismo e porta a un reale dimagrimento, senza stress fisici o psicologici e soprattutto a lungo termine.

Per saperne di più, potete scrivermi presso la redazione o al mio indirizzo email.

Attivi saluti dalla vostra consulente alimentare Tatiana Gaudimonte [email protected]

Fonti:

(1) Job Stress Index 2016 – Promozione Salute Svizzera

(2) “Perceived stress and eating behaviors by sex, obesity status, and stress vulnerability: findings from the vitamins and lifestyle (VITAL) study.” – Barrington et al – J Acad Nutr Diet. 2014 Nov;114(11):1791-9

(3) “Myths, Presumptions and Facts about obesity” – Casazza  K  et  al,  NEJM,  368:  446-454,  2013

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