Grande successo per gli scienziati svizzeri
Sono tre i pazienti paraplegici, feriti al midollo spinale da oltre quattro anni, che grazie agli scienziati del Politecnico federale di Losanna, sono di nuovo in grado parzialmente di muovere le gambe grazie alla stimolazione elettrica della superficie del midollo spinale.
Lo studio è denominato STIMO, Stimulation Movement Overground, i risultati sono stati pubblicati nelle riviste di settore “Nature” e su “Nature Neuroscience” dal team intorno a Grégoire Courtine del Politecnico di Losanna e Jocelyne Bloch dell’Ospedale universitario di Losanna.
“Le nostre scoperte si basano su una profonda comprensione dei meccanismi sottostanti che abbiamo acquisito in anni di ricerca sui modelli animali. Siamo quindi stati in grado di simulare in tempo reale come il cervello attiva naturalmente il midollo spinale”, ha spiegato Grégoire Courtine a “Nature” secondo Le Scienze.
“La temporizzazione esatta e la posizione della stimolazione elettrica sono cruciali per la capacità del paziente di produrre un movimento intenzionale. È anche questa coincidenza spazio-temporale che fa scattare la crescita di nuove connessioni nervose”.
L’integrazione tra il sistema nervoso e il dispositivo, dopo diversi mesi di stimolazione, è arrivata al punto da permettere al cervello di comandare i muscoli precedentemente paralizzati anche senza che lo stimolatore fosse attivo, scrive Le Scienze. “Tutti e tre i partecipanti allo studio sono stati in grado di camminare con il supporto del peso corporeo dopo solo una settimana di calibrazione e il controllo volontario dei muscoli è migliorato enormemente entro cinque mesi dall’addestramento” ha aggiunto Courtine. “Il sistema nervoso umano ha risposto al trattamento ancora più intensamente di quanto ci aspettassimo”.
Uno dei tre pazienti si chiama David Mzee, paraplegico dopo una grave caduta mentre provava a fare un salto triplo durante un allenamento. Mzee, appassionato di sport, si stava preparando alla laurea triennale per fare l’istruttore di educazione fisica. Al Tagesanzeiger Mzee ha raccontato che è stato subito d’accordo a partecipare allo studio del Politecnico e che ci ha lavorato davvero tantissimo. Grazie a questa tecnica è stato capace di camminare per oltre 100 metri con un deambulatore nei corridoi dell’Ospedale universitario, ma al Tagesanzeiger ha ammesso pure che è stata una grande fatica. Il massimo però sarebbe stato fare per la prima volta a mano libera prima cinque e poi dieci passi senza la stimolazione elettrica, un momento indescrivibile, ha commentato al quotidiano.
Nel secondo articolo pubblicato su “Nature Neuroscience”, si legge su Le Scienze, gli autori discutono nei dettagli le caratteristiche dei segnali elettrici usati per la stimolazione. In particolare, dimostrano che i precedenti protocolli di stimolazione per ripristinare la deambulazione potrebbero essere stati meno efficaci del previsto in termini di percezione della posizione degli arti. Questo nuova stimolazione pulsata è in grado di promuovere la locomozione preservando al contempo i segnali sensoriali che provengono dalle gambe.
foto:Ansa