Lugano Living Lab (www.luganolivinglab.ch), l’ufficio della municipalità di Lugano che si occupa di innovazione, a Villa Ciani in questi giorni ha debuttato nella galassia degli NFT e della Crypto Art con una apposita mostra, accompagnata da eventi e workshop dedicati.
I gettoni non fungibili, che gli esperti abbreviano proprio in Non Fungible Token-NFT, sono delle procedure digitali che, grazie alla blockchain, la modalità informatica che consente pubblica registrazione e verifica delle attività sul web, rappresentano la evoluzione di protocolli operativi in parte già noti al pubblico.
Facciamo un esempio di NFT, applicandolo al mondo dell’arte, scusandoci con gli addetti ai lavori che sicuramente queste cose le avrebbero sapute spiegare meglio ma non lo hanno ancora fatto.
Allora: ricordate le stampe, le litografie?
L’artista preparava una matrice.
Da questa poi creava una serie di multipli cartacei che, per assicurarne valore commerciale ed autenticità, erano registrati con un numero progressivo.
Tuttavia queste procedure non mettevano al riparo gli acquirenti dalla produzione seriale di copie parassite e neppure da contraffazioni, difficilissime da verificare.
Grazie alla potenza della informatica, le vecchie procedure manuali oggi si sono smaterializzate e crittografate.
Con una matrice elettronica ora si riesce a generare una serie di copie parimenti digitali, conformi al modello base, oltre che autentiche, immutabili e per di piu’ il tutto sempre in forma pubblica, alla proverbiale luce del sole.
“Applicati nel campo dell’arte digitale”, osserva il Comune di Lugano presentando la manifestazione, gli NFT “permettono di certificare unicità e rarità di un’opera che, in quanto digitale, è facilmente replicabile o riproducibile, ma che viene per così dire resa rara dalla sua registrazione nella Blockchain. NFT non è quindi l’opera e nemmeno un fenomeno artistico, ma la corrispondente certificazione registrata su blockchain”.
Ampliate questa modalità ad altri campi, ad esempio musicale, della moda, oppure ai giochi online, e si riesce ad avere una idea di come è fatto, come funziona e soprattutto quanto può rendere un NFT la cui produzione è costantemente disponibile su mercati digitali per soddisfare un pubblico volubile e rapidissimo ad accaparrarsi le novità e tesaurizzarle, come è sempre accaduto anche in passato con i prodotti convenzionali.
Queste innovazioni generano un duplice interesse.
Innanzitutto, pratico: per gli innovatori di tecnologie digitali e per il pubblico in generale, cui il web ha moltiplicato le ambizioni di un arbitrio sempre più libero, e da soddisfare con novità continue.
Sono invece interessate agli aspetti tecnici le pubbliche amministrazioni di cui, forse non per caso, si dice vogliano trasferire agli archivi digitali i tradizionali pubblici registri a noi già noti.
Ecco spiegato perché la serie di eventi organizzati dalla municipalità luganese sono stati una preziosa occasione per conoscere fatti, teorie, protagonisti, narrativa, applicazioni e soprattutto i profitti della irresistibile coppia NFT, la mente, e blockchain, il suo braccio operativo.
Quasi ad unire due periodi storici apparentemente contrapposti, le eleganti architetture ottocentesche di Villa Ciani, al pianterreno hanno ospitato la mostra intitolata “The Future is Unwritten”, allestita da Ivan Quaroni e Linda Tommasi, che hanno proposto una selezione ragionata dalla pinacoteca digitale del Gruppo Poseidon (https://poseidongroup.ch/) fra le principali a livello europeo.
Il primo piano della dimora dei fratelli Ciani è stato invece dedicato agli appassionati del Gaming, evoluzione dei vecchi videogiochi, con opere digitali e collezionabili sviluppati da aziende di Lugano, tra cui Crypto Heroes, un gioco basato sugli NFT e sul protocollo NFT Gaming di www.noku.io, rappresentata dal suo direttore Roberto Gorini.
Presente anche la piattaforma online di intrattenimento in 3D The Nemesis di UNDO Studios, che combina la tecnologia dei mondi virtuali a quella del gaming, oltre a NFT di prodotti del mondo del lusso e gioielli realizzati dalla luganese www.luxochain.io.
A “Lugano NFT Week: Non Fungible Tangible” é stato anche possibile esaminare gli NFT di Axie Infinity, il più noto NFT-blockchain game internazionale, nonché Cryptogene e Scriblet Clubhouse con Shifty Shepherds, disegnato da Juliet Duplessie, sviluppati da Sortium, tre progetti ai quali Pangea (https://pangeablockchain.ch/), fondo specializzato in investimenti in progetti blockchain con uffici a Lugano, ha contribuito finanziariamente.
Sempre al piano nobile dell’edificio Ciani il pubblico ha visitato lo stand della Posta Svizzera, dove Martina Bellodi, Responsabile della Regione Ticino per il gigante giallo, presentava l’anteprima dei soggetti digitali del primo Crypto Stamp, un francobollo fisico associato a composizioni NFT.
Sarà lanciato il prossimo 25 novembre (https://crypto-stamp.post.ch/) ma già oggi sta attirando la attenzione dei filatelisti a livello mondiale.
All’interno della rassegna, oltre a vari workshop fra cui quello di Maggie Rokkum-Testi di www.groupcopernicus.com per la esposizione NFT Gaming & Collectibles “The Future is Now”, è stato possibile anche partecipare alla creazione del primo NFT della Città di Lugano ed in tal modo contribuire ad un’opera artistica collettiva.
Concludendo, la felice collaborazione fra pubblico e privato confermata da questo evento ricorda che ormai siamo entrati in una epoca dove il futuro non viene piu’ programmato; possiamo solo limitarci ad inseguire la coda della sua cometa velocissima, affascinante, ma sfuggente, persa nell’infinito digitale.
A collegare vecchio e nuovo mondo resta il fatto che i valori espressi da attività, mercati e valute digitali sono intellegibili dal grande pubblico quando il loro valore, che è diverso dal loro significato, è espresso in monete tradizionali: dollari o franchi che siano.
Il che porta a ricordare che la blockchain e le sue declinazioni non rappresentano un prodotto ma un metodo di logica digitale che collega un punto A ad un risultato B.
Tocca poi alla creatività, come sempre, spingere la umana immaginazione oltre ogni suo limite.
di Andreas Grandi