I coinvolti al caso delle firme delle liste del M5s di dimettono seguendo le direttive di Grillo. Il Pd critica fortemente e parla di caso “Grillopoli”
Si complicano le cose per il M5s, con l’indagine sulle firme che si allarga e novità che emergono si intravedono tempi duri! Non ci sarebbero solo firme ricopiate, ma la lista del Movimento 5 stelle per le Comunali 2012 si sarebbe arricchita anche di firme rubate. Pare infatti che alcuni nominativi con le date di nascita e i documenti d’identità apparsi nelle liste per la presentazione delle liste amministrative, provenissero dagli elenchi di chi firmò ai banchetti per il referendum che aveva come argomento la privatizzazione dell’acqua, molte persone a cui appartengono i nominativi indagati, affermano infatti di aver firmato per “il quesito sull’acqua pubblica” e non per le liste elettorali, “Quelle firme sono palesemente false, non sono nostre” affermano due professionisti palermitani coinvolti.
Quindi firme ricopiate e nominativi rubati, inoltre l’inchiesta si allarga ad altri attivisti del movimento. Oltre la deputata Claudia La Rocca, anche il deputato regione Giorgio Ciaccio si è autodimesso e i due parlamentari nazionali indagati, Riccardo Nuti e Claudia Mannino, aspettano prima l’avviso di garanzia per qualsiasi mossa. “Ho seguito le indicazioni del post sul blog di Grillo”, afferma la deputata Claudia La Rocca, infatti è stato proprio Grillo attraverso un messaggio sul suo blog a chiedere la sospensione di tutti quelli coinvolti all’indagine: “Chiediamo a tutti gli indagati nell’inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal Movimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell’indagine nei loro confronti a tutela dell’immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti”.
Concetto ribadito in questi giorni da Alessandro Di Battista durante un comizio a Piazza Cairoli a Messina per dire NO al referendum costituzionale: “Non facciamo sconti a nessuno, valutiamo chi sono gli indagati e chiederemo loro di auto sospendersi”.
“Pensate – prosegue – comunque se tutti avessero i comportamenti del movimento cinque stelle di fronte alle inchieste di mafia, non di fronte ad inchieste su delle firme ricopiate. Nonostante ciò, se è tutto vero, è stato un errore grande e grossolano per delle elezioni dove comunque nessuno del movimento è stato eletto. Applicheremo la fermezza e chiederemo loro di sospendersi”.
Non ci va di certo leggero il Pd gridando allo scandalo “Grillopoli” riferendosi al fatto che Grillo e ai vertici del movimento sapevano già tutto ma hanno taciuto: “I vertici pentastellati, che sapevano e hanno taciuto invece di assumersi le loro responsabilità, continuano a tergiversare e dal tour siciliano per la campagna del no fanno saltare la tappa di Palermo” afferma il senatore Stefano Esposito e Giuseppina Maturani e vicecapogruppo del Pd al Senato aggiunge “Siamo passati da onestà-onestà a Grillopoli. Nel solito silenzio omertoso e assordante di Grillo e dei vari Di Maio e Di Battista che si girano dall’altra parte e intanto scappano da Palermo nel loro tour ferroviario. Eh, come è trasparente la diversità grillina”! E al coro si aggiunge la vicecapogruppo del Pd alla Camera, Silvia Fregolent affermando che “Ormai quella delle firme false a Palermo è diventata una vera e propria Grillopoli. Di Maio e Di Battista, Grillo e Davide Casaleggio continueranno a sminuire e a girarsi dall’altra parte o proveranno a fare chiarezza sulle nuove allarmanti denunce. La vicenda può essere ancora più grave rispetto a quanto già emerso. Se fosse vero che hanno clonato firme siglate per altri motivi, l’imbroglio sarebbe ancora più serio”.
Non è mancato il commento del premier Matteo Renzi che, nel corso di un’iniziativa per il SÌ al referendum a Ercolano, commentando la notizia molto duramente: “Dire che va tutto male riesce a chiunque. I 5 stelle fuori dal palazzo urlano ‘onesta’. Quando sono dentro copiano firme, falsificano firme”.
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