Di luoghi comuni in medicina ce ne sono parecchi, a volte anche infondati o non coerenti completamente
Ad esprimere un’opinione a riguardo è il dottor Barera, fisioterapista della fondazione Don Gnocchi di Milano: l’ipotesi comune è che la colonna vertebrale in acqua venga sottoposta a un minor sforzo rispetto allo stesso sforzo compiuto in una zona aerobica. Sebbene quando si nuota ci siano molti muscoli del corpo coinvolti nell’azione, in sostanza, è soprattutto il tronco superiore che viene utilizzato. Per questo alcuni studi indicano che usare la parte superiore del corpo possa essere la causa di asimmetrie a livello della colonna vertebrale. In alcune ricerche si è anche dimostrato che la frequenza del mal di schiena colpisce diverse discipline sportive compreso il nuoto escludendo quindi che questa pratica porti l’immunità ai problemi di schiena. Del resto, la ripetitività dei gesti, come capita nel ciclismo o nella corsa, tende a sviluppare solo un certo tipo di muscolatura quindi gli esperti suggeriscono di alternare l’esercizio in vasca con attività fisica di altro tipo per compensare l’allenamento.
Tornando agli ipotetici effetti di “riduzione del peso corporeo” che si hanno in acqua, sembra che ridurre il carico a livello dello scheletro e dei muscoli non sia così benefico. Un recente studio dimostra che uno stress ben ottimizzato per durata e intensità rafforzi la colonna vertebrale, nello specifico, una vertebra sottoposta a stress in modo progressivo e controllato viene resa più resistente. Da questo si deduce che “proteggere” la schiena facendo nuoto non è in sé negativo ma neanche così salutare come si è sempre creduto. Il fisioterapista sconsiglia quindi di lasciare sempre la nostra colonna vertebrale scarica da ogni sforzo o peso perché le conseguenze negative sarebbero di gran lunga superiori ai rischi di chi fa sforzi moderati e progressivi. L’esempio viene dato da quello che succede agli astronauti nelle stazioni spaziali: la permanenza in mancanza di gravità conduce a una precoce perdita di massa ossea quindi è fondamentale sottoporre le nostre strutture osteo-muscolari a un carico corretto.
La conclusione, ribadiamo, è che il nuoto non è uno sport inutile o dannoso ma semplicemente non è migliore di altri per quanto riguarda la protezione della schiena, per la prevenzione di problematiche lombari. Per chi ha mal di schiena i consigli, quindi, sono quelli di adottare uno stile di vita vario muovendosi a piedi, in bicicletta e scegliendo diverse tipologie di sport evitando di non sforzarsi sempre sui soliti movimenti sportivi. È importante quindi non credere ai luoghi comuni che danno per certo un miglioramento ai problemi di colonna vertebrale iscrivendosi in piscina ma consultandosi con un esperto che possa indirizzarvi a diverse attività complete.