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15 May 2024
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L'altra parte della vita

Mongrassano

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La storia che voglio raccontare parla di un paese, uno di quelli sospesi nel centro del mondo, dove l’aria respira i profumi dei fiori, 

degli alberi di frutto che piano scendono a valle come fa il vento giocando con lo scivolo della vita. Questa è la storia di un paese che lotta da sempre per non morire, nonostante si cerca in qualche modo di denudarlo, come fanno i “barbari” bruciando ogni cosa, o come fanno i politici; uomini stupidi che sminuiscono il senso filosofico del luogo in cui vivono, cercando semplicemente di ghettizzarlo attraverso la poca dedizione che un paese deve avere. C’è un eco, poi un altro e un altro ancora, ci sono gli odori che ci fanno sentire a casa come in nessun altro luogo, perché il posto dove si nasce e  si delinea la propria crescita diventa una “tana” sicura dove ritrovare se stessi, ricercare il senso analogico di ogni cosa come un bacio dato alla persona che si ama e reca la piacevole “illusione” che ci rende felici, forti e spensierati.

Questa è la storia di un paese che si chiama Mongrassano; piccolo come sono le cose importanti nella vita, da racchiudere in un abbraccio, ma grande allo stesso tempo perché gli abbracci ci fanno sentire uniti, vivi, importanti. La vita è una ragionevole fortuna che abbiamo ricevuto, ma per far sì che sia davvero “vita” bisogna completare un puzzle fatto di tantissime piccole cose e sicuramente ciò che regge il tutto è il pilastro dell’infanzia, i giochi che nei vicoli nascondevi dagli sguardi, gli strilli per raggiungere una palla che voleva mai finisse, o gli odori intensi delle tradizioni che in qualche modo sono la “cornice” della propria esistenza. I paesi muoiono perché la gente muore. Muore la voglia di vivere la vita come merita di essere vissuta. Tace sempre la pazza gioia, tace perché non sa sorridere dentro l’uomo che cerca sempre e solo di assopirla, di ucciderla in qualche modo. Si emigra, a portar vita altrove, dove non ci si conosce, dove nasci a 30 anni cancellando in qualche modo la tua storia. Muoiono i paesi, governati con le cinghie tese, troppo, a chiedere sacrifici che più non può. Scarno, derubato per l’ennesima volta dall’uomo, da quell’uomo che come virtù nutre il mietitore d’anime. Vivi altrove, spesso, perché non vuoi morire.

Cosa resta agli uomini senza coraggio? Cosa resta a chi oggi ancora una volta ha distrutto il proprio paese? Cosa si cela dietro l’altra parte di Mongrassano?Domani quando le nuove generazioni non sentiranno l’ebrezza del canto delle rane nelle fontane, la bellissima sensazione di tirare un calcio di rigore, o la piacevole voglia di aspettare carnevale, natale, ora spenti più che mai. A voi politici dico “BASTA” a voi cittadini dico non “MOLLATE”

Spero che domani Mongrassano possa ritrovare le persone giuste affinché possa essere l’ispirazione più grande per sognare, amare e sorridere di vita, come faceva  il vento che piano scivolava a valle. A mio nipote Vincenzo gli auguro che potremmo un giorno guardarci negli occhi e raccontare di quanto bello è il paese in cui è nato, di poter dire con orgoglio: sono di Mongrassano.

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