Le ricerche del dottor Siegfried Kasper sulle cause delle depressione
C’è qualche speranza per chi soffre di depressione e questa speranza viene da Vienna, dove un illustre psichiatra, il professor Siegfried Kasper, ha fatto degli studi sull’argomento, giungendo a dei risultati che dopo il tempo necessario alla sperimentazione rivoluzioneranno le cure attuali.
Ecco in sintesi il suo giudizio: “Abbiamo scoperto che il cervello dei pazienti affetti da depressione non ha mai momenti di pausa e, conseguentemente, di recupero. Questo determina un esaurimento precoce delle risorse psichiche che dovrebbero mantenerlo attivo. Non avendo mai momenti di calma interiore, si verifica quanto accade a un motore che rimane sempre acceso: esaurisce prima degli altri il carburante e, quel che è peggio, non riesce mai a trovare una “stazione di servizio” in cui fare il pieno delle sostanze chimiche che gli servono per acquistare il benessere perduto. Perciò questi pazienti avvertono un calo della vitalità, proprio i sintomi che accusano i pazienti affetti dalla depressione, il cosiddetto male oscuro”. Parole chiare ed esempi ancora più efficaci.
La ricerca del professor Siegfried Kasper è partita da un obiettivo: capire perché nei malati affetti da depressione si crea quello stato tipico della prostrazione psicologica. Infatti, i depressi non sono persone che mancano di forza muscolare, sono persone che sono benissimo in grado di affrontare tutte le incombenze che si presentano nella vita di tutti i giorni, quello che fa loro difetto è la mente e la sua capacità a reagire di fronte a qualsiasi cosa. Le energie di cui questi pazienti lamentano una carenza, sono mentali, non fisiche. E’ la mente che prostra se stessa e il corpo. Come ha fatto il dottor Kasper ad arrivare a queste conclusioni? Ha sottoposto un gruppo di pazienti depressi e un gruppo di pazienti non depressi a un esame, la risonanza magnetica funzionale. L’esame ha permesso di “vedere quali zone del cervello si attivano mente sono elaborati i pensieri. Abbiamo così chiesto a tutti d’immaginare un’attività piacevole, in pratica di sognare ad occhi aperti. E alla fine, tra volontari non depressi e pazienti, abbiamo riscontrato differenze notevoli. Nei volontari non depressi si attivavano svariate aree del cervello, che, invece, nei pazienti depressi non funzionavano o funzionavano solo in parte. Queste zone cerebrali sono chiamate “default mode network”, sono disseminate un po’ dovunque nel cervello ed entrano in gioco nei momenti di riposo. La loro funzione è quella di attivarsi proprio quando si smette di effettuare un lavoro che richiede impegno mentale, un po’ come avviene quando si lascia il computer inattivo e, trascorso un po’ di tempo, lo schermo si oscura. In quei momenti il cervello riposa. E la mente si lascia trasportare da fantasie, sogni, desideri. Insomma, da pensieri capaci di restituire la serenità interiore che può essere stata compromessa dal lavoro o dall’impegno intellettuale precedente”.
In pratica, queste aree non si attivano nei depressi perché manca la serotonina, la sostanza del buonumore. Se i livelli di serotonina sono minimi, aiutano sì il cervello a prendersi una pausa, ma non ce la fanno a farlo funzionare come si deve. Ecco la spiegazione del dottor Kasper nell’intervista concessa a Tommaso Varotti (Di Più): “La disponibilità iniziale di serotonina risulta troppo scarsa e comporta che le aree di riposo non si attivino. E non è prodotta, inoltre, altra serotonina. Il serbatoio rimane sempre in riserva e manca l’energia per portare avanti le occupazioni quotidiane. Il cervello, insomma, non riposa mai”.Spesso, come si sa, i depressi soffrono anche d’insonnia, quindi non c’è recupero, anche se le “pause” sono necessarie di giorno, oltre che di notte. L’insonnia è determinata dal fatto che non c’è calma interiore per abbandonarsi al riposo.
Lo scopo della ricerca del dottor Kasper è non solo quello di attivare le aree cerebrali nei depressi come avviene con le persone non depresse, ma di “offrire” quantitativi di serotonina sufficienti e di fare in modo che essa raggiunga determinate zone che ora, con gli attuali farmaci non si riesce ad attivare. Solo così il sistema tornerebbe ad essere virtuoso. Ci vorrà del tempo, ma aver capito il meccanismo è già un buon punto di partenza. I consigli del dottor Kasper sono i seguenti: “Prendersi momenti di pura evasione, a patto che siano solo momenti, aiuta a migliorare l’equilibrio chimico delle sostanze che agiscono nel nostro cervello. Perciò, come forma di prevenzione, immaginare situazioni piacevoli, fare progetti e pensare serenamente al futuro è un buon rimedio preventivo”.
10 commenti
io soffro di depressione da circa due anni, e mi ritrovo completamente nella descrizione fatta in questo articolo, e’ quello che dico sempre al mio psichiatra, e’ come se il mio cervello fosse sempre in funzione, non stacca mai, e infatti soffro di insonnia. Ma vorrei fare una domanda, come mai i livelli di serotonina diminuiscono? A cosa e’ dovuto?
grazie mille
Antonella
ma come mai tutti gli psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, “psi” di questo mondo riescono a descrivere la depressione nel più piccolo dettaglio e mai nessuno ne esce definitivamente? Crediamo di essere arrivati al capolinea della scienza ma nessuno ne capisce un tubo in realtà o comunque non tanto da dare risposte certe. I vari “psi”? Solo persone che hanno trovato il modo di fare soldi e basta. La depessione, la tristezza, l’ansia, ecc. ci sono sempre state e ci saranno sempre. Inutile illudersi del contrario . E’ la nostra stupida società consumistica, del “bello e del perfetto” che ci vuole sempre al 100% . Crediamo di essere l’anello ultimo della scienza ma in realtà non siamo altro che piccoli dinosauri. L’unica cosa certa di questi sig.ri “psi” è ….l’onorario! 100, 200, 300, 400, 500 …. euro s’intende! E mentre loro sono felici per i soldi intascati aumenta loro anche il livello di serotonina mentre al poveraccio di turno se prima gli mancava solo la serotonina in “quella parte di cervello” adesso gli mancano purei soldi in quella parte di …tasca.
“Default mode network”: ma per favore!!!!
Come nessuno ne esce del tutto?
Io sì: ingestibile depressione di sei anni, alla fine lo squilibrio di serotonina c’era eccome ed era dato da una forte sensibilità al glutine.
Questo articolo è comunque approssimativo: non serve a un tubo colmare la mancanza di serotonina se non si conosce cosa ne produce lo squilibrio.
E spesso, essendo che la maggior parte di serotonina è prodotta dall’intestino, la questione è alimentare.
ciao Federica
quindi tu alla fine ne sei uscita definitivamente???
e come???
grazie
giuseppe
ciao Federica,
spero che tu possa rispondermi,
volevo chiederti come ha fatto a capire ed individuare la SENSIBILTA’ AL GLUTINE???
quali esami vanno fatti??
grazie 1000
Certo che dalla depressione se ne esce.
Che dire!!La depressione è uno squilibrio chimico ,causata da ormoni proinfiammatori,in primis il cortisolo
La serotonina intestinale (cervello enterico) non ha alcuna attinenza con quella sinaptica.
Lasciate perdere la celiachia e la gluten-sensitivity,non sono assolutamente connesse alla depressione,anzi.
Cara Federica,se hai adottato una dieta gluten-free,sicuramente avrai ancora grossi problemi umorali che difficilmente riuscirai a far passare con l’ausilio degli antidepressivi,e tieni presente che anche dolori alla cervicale,perdita di peso,indebolimento dei capelli,tiroidite di Ashimoto,orticaria etc. fanno parte della rosa dei sintomi della depressione.
Ciao Keanu,
( o chiunque altro possa rispondermi )
Io ho diversi problemi, fra i quali anche uno squilibrio della serotonina
Ma non sono depresso
Nel senso che avrei voglia di fare, ma mi mancano le energie nervose, cioe’ sono totalmente esaurito
Ovviamente non nel senso prosaico o popolare del termine, ma esclusivamente in senso clinico.
Rigetto al mittente qualunque tentativo di banalizzazione.
Ho problemi seri
Affetto da MCS da 7 anni, senza diagnosi, con sospetta Sindrome di Sjogren, e recentemente sospetto paziente oncologico ( polmoni ), e con dolori sporadici ed inspiegabili alle ossa, ai reni, e talvolta a pancreas e fegato, con malassorbimento intestinale da oltre 2 anni e mezzo, costipazione cronica da oltre 3 mesi, con squilibri a livello del Sistema Immunitario ( tipizzazione linfocitaria: alterati numeri assoluti di CD4, CD8, loro rapporto, numero di linfociti 700 con intervallo di riferimento 1500-5000 ), squilibri di vitamina D, vitamina B12, serotonina, melatonina urinaria, glutatione ridotto, e valore alterato del rapporto Omega3/Omega6 per il rischio cardiovascolare
La mia domanda e’: come si puo’ rilevare la carenza di serotonina a livello cerebrale ?
Inoltre, dato che fra i numerosissimi sintomi afferenti al sistema nervoso ( che per brevita’ tralascio ) si e’ ultimamente aggiunto anche quello per cui ho una minore sensibilita’ al tatto e cutanea, tendo a “sentire” di meno gli oggetti con le mani, che anzi tendo a fare cadere per mancanza di sensibilita’, quali sarebbero i passi necessari a valutare lo stato di salute del mio sistema nervoso ?
Grazie e saluti
Io ho avuto la depressione x 20 giorni e più e con l aiuto dei farmaci ho ristabilizzato la serotonina (che già a livello biologico ne produco poca) e sono riuscito ad uscire dalla depressione perchè ho applicato subito la giusta terapia
Soffro di depressione e ho solo 17 anni!!! Ció xk mi sono resa conto degli errori che ho fatto. In estate ho fatto uso di droghe e ho esagerato. Il mio umore è sempre brutto,non riesco più ad essere felice e ció è dovuto sicuramente al fatto che la mia serotonina non funziona come dovrebbe. La cocaina va ad incidere moltissimo su quell’ormone. Ora, sono depressa, infelice..e vorrei cambiare questa situazione ma nn ci riesco!!!
Ah buone feste a tutti!!! 🙂 spero vi portino più serenità e tranquillità