Musk sconfina in Italia con i suoi commenti. È il Presidente della Repubblica a prendere in mano la situazione e a rispondere al magnate americano che ha criticato a sproposito il lavoro dei magistrati italiani
“These judges need to go”, ha scritto l‘uomo più ricco del mondo Elon Musk sul social X, di sua proprietà, riferendosi senza ombra di dubbio alla decisione dei magistrati italiani di negare il rimpatrio di alcuni migranti, perché i loro paesi di origine sono considerati ad alto rischio. Così Musk ha scelto di dedicare un po‘ del suo prezioso tempo all‘Italia per commentare l‘evento in questi termini:
‘‘Al governo di Giorgia Meloni in Italia non sarà consentito deportare gli stranieri clandestini secondo i giudici che si sono appena pronunciati contro la sua decisione.
Hanno citato come l’Egitto abbia una scarsa situazione in materia di diritti umani e quindi rimandare i clandestini dall’Egitto al loro paese d’origine violerebbe potenzialmente i loro diritti umani, quindi non può essere fatto.
I confini dell’Italia rimarranno aperti e ai Nuovi Europei sarà permesso di inondare per sempre sia l’Italia che l’Europa‘‘.
Non solo, pare che l‘argomento gli stia troppo a cuore, tanto che Musk si sia premurato di rispondere ad un altro post sull‘argomento affermando che il comportamento dei magistrati in Italia ‘‘è inaccettabile. Il popolo italiano vive in democrazia o prende le decisioni un’autocrazia non eletta?‘‘.
Il punto è: come mai il CEO di Tesla si interessa in maniera così morbosa di questo evento prettamente italiano? Strano a dirsi, ma a primo impatto nessuno della maggioranza del governo italiano se ne è curato, peccando in quel sovranismo tanto decantato. Anzi, il vice premier Matteo Salvini, leader di uno dei partiti più sovranisti in Italia, ha preso la palla al balzo e ha addirittura dato ragione a Musk.
Mattarella nelle vesti di difensore del sovranismo italiano
A questo punto è il Presidente della Repubblica ad intervenire per difendere realmente la sovranità dello Stato Italiano.
‘‘L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della sua
Costituzione”. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni‘‘.
Questa la nota diffusa dal Quirinale a nome di Sergio Mattarella.
Il Capo di stato ha dovuto fare riferimento e utilizzare le medesime parole che utilizzò quando l’allora ministra francese per gli Affari europei Laurence Boone aveva affermato che il governo francese avrebbe vigilato sul rispetto dei diritti umani da parte di quello italiano. In quell‘occasione Giorgia Meloni era subito intervenuta in difesa del suo nascente Governo, al contrario di questa volta dove, invece, il silenzio è stato imperante nei confronti dello sconfinamento di Musk con il suo post. Solo dopo l‘intervento di Mattarella, attraverso il suo comunicato di risposta a Musk, il Governo italiano ha accennato qualche timido intervento. L‘unica cosa che Giorgia Meloni fa filtrare da Palazzo Chigi è un appoggio al capo dello Stato: «Ascoltiamo sempre con grande rispetto le parole del Presidente della Repubblica» ma nessun commento, nessuna parola per l‘imprenditore e amico Musk.
I rapporti tra Musk e la politica italiana
Pare che ci sia stata una telefonata tra Meloni e Musk, dove la Leader di FdI ha spiegato al miliardario americano i meccanismi della politica italiana e per quale motivo il Capo dello Stato sia intervenuto con quella durezza. In realtà non è neanche la prima volta che Elon Musk sia intervenuto nelle vicende della politica italiana e non è nemmeno segreta la vicinanza tra Musk e Meloni. Lo scorso anno Musk è intervenuto di presenza ad Atreju, il più importante evento annuale organizzato da Fratelli d’Italia, il partito di Meloni. Inoltre Meloni ha spesso elogiato l‘imprenditore americano, senza prendere in considerazione quel piccolo ‘‘vizietto‘‘ di Musk di ricorrere alla gestazione per altri, uno degli aspetti su cui FdI lotta fortemente. Lo scorso settembre, inoltre, Musk ha duramente criticato il sistema giudiziario italiano per la decisione di rinviare a giudizio Matteo Salvini per il caso Open Arms. Per questi motivi, e magari altri, probabilmente Lega e Fratelli d‘Italia non hanno osato ribattere contro le parole del miliardario, soprattutto in vista del futuro ruolo – ora effettivo – che Musk avrebbe assunto nel governo Trump.
Così, dopo l‘intervento di Mattarella, Salvini ha cambiato registro, ma non idea: “Quando si tratta di difendere la sovranità nazionale sono in prima fila, quindi rispetto per le parole del presidente della Repubblica, Musk ha diritto di esprimere il suo parere, noi poi siamo adulti e vaccinati. Gli italiani ragionano con la loro testa”, ha quindi commentato Matteo Salvini, rispondendo alla giornalista Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7.
Lo stesso Elon Musk, probabilmente dopo essersi consultato con Meloni, attraverso un referente italiano – che molti riconoscono in Andrea Stoppa, il trentenne esperto informatico indagato nell‘inchiesta su un presunto giro di corruzione nella società informatica Sogei – ha espresso ‘‘il suo rispetto per il presidente della Repubblica Mattarella e la Costituzione italiana» ma che «da cittadino continuerà a esprimere liberamente le proprie opinioni’‘. Ovvero, proprio come ha detto Salvini, si appella alla libertà di esprimere il suo parere da comune cittadino, dimenticando che adesso, invece, fa parte effettivo del Governo di Trump.
C‘è aria di vendetta?
Che questa intrusione di Musk – o di Mattarella, dipende da chi commenta – sia stato motivo di forte imbarazzo per il Governo italiano è chiaro dal grande silenzio dopo il post del Magnate americano e dai commenti poco decisi che sono arrivati dopo l‘intervento di Mattarella. Adesso in molti si chiedono se questa presa di posizione del Quirinale, addirittura con una nota ufficiale, avrà delle conseguenze. C‘è chi ipotizza anche una possibile vendetta nei confronti di Sergio Mattarella, come affari.it , attuando il piano attraverso la riforma costituzionale della Giustizia dove ‘‘il Presidente della Repubblica potrebbe non essere più il capo di diritto del CSM, organo di autogoverno della Magistratura. Una svolta radicale che porterebbe alla presidenza un membro non togato e quindi scelto dal Parlamento‘‘. Oppure anche attraverso un limite nelle nomine dei giudici della Consulta e quindi una limitazione dei poteri del Quirinale in tal senso.
Anche se poi non andrebbe a compimento per l’intervento di Forza Italia – conclude il portale – sarebbe comunque un segnale ‘‘fortissimo e durissimo, contro Mattarella‘‘.
Redazione La Pagina