Ci risiamo: con novembre tornano le zucche di Halloween, le decorazioni natalizie e il panico da ingrassamento festivo. Quindi tutti a correre ai ripari, per dimagrire in fretta e furia e potersi poi rimpinzare a cuor leggero durante le feste.
Giusto ieri ho letto la “dieta delle sei settimane”, composta da cibi pesati uguali per tutti (come se una donna alta 1.60m di 65 kg possa avere le stesse esigenze di un uomo alto 1.75 di 90 kg…) con dosi da Biafra. Naturalmente, per evitare a chi si sottopone a questa assurdità di uccidere qualcuno sotto lo stress causato dai morsi della fame, vengono imposti spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio. Spuntini che impediscono all’organismo di utilizzare le riserve di grasso (che è quello che si vuole perdere). Ma questo lo spiegherò un’altra volta.
Ciò che gli inventori di questa genialata evidentemente ignorano è che imporre un regime di restrizione (traduco: obbligare la gente a morire di fame) con l’obiettivo di dimagrire è che l’effetto ottenuto è esattamente l’opposto, ossia viene favorito l’ingrassamento.
Attenzione: non dico che durante la dieta non si perda PESO. Certamente la bilancia indicherà la perdita di qualche chilo.
Il problema è che ciò che si perde NON sono chili di GRASSO: perlopiù si perdono muscolo e acqua, con una piccola frazione di grasso. E perché accade questo? Perché il grasso è una preziosissima riserva di energia che viene trattenuta il più a lungo possibile dall’organismo che vuole difendersi dalla “carestia” imposta dalla dieta. Mi spiego meglio: il nostro organismo è regolato da una “centralina metabolica” che si trova nel nostro cervello e si chiama ipotalamo.
L’ipotalamo, come un buon padre di famiglia, si occupa di proteggere il corpo da ogni pericolo, primo fra tutti la carenza di cibo. Se dunque mangiamo “il giusto”, l’ipotalamo farà bruciare liberamente energia al corpo mantenendo tutte le funzioni organiche al top. Se invece mangiamo meno di quanto sia necessario, l’ipotalamo abbassa i consumi riducendo alcune o tutte queste funzionalità per risparmiare energia (pensate alle ragazzine anoressiche che perdono il ciclo, come esempio limite).
Quindi, se prima di iniziare la dieta bruciamo, per esempio, 1800 Kcal al giorno, per effetto della dieta dopo bruceremo soltanto, per esempio, 1300 Kcal al giorno. Questo consumo “ribassato” verrà mantenuto per diversi mesi anche dopo la fine della dieta! Il risultato è che basterà ricominciare a mangiare normalmente per riprendere tutti i chili persi, spesso con gli interessi. E tanti saluti ai nostri sacrifici. Ditemi voi se vale la pena…
Desolati (per chi sta a dieta) saluti dalla vostra
Tatiana Gaudimonte
Articolo precedente
Prossimo articolo
Ti potrebbe interessare anche...
- Commenti
- Commenti su facebook