Ormai il Ministero degli Affari Esteri si sta liberando della maggior parte degli immobili demaniali, posseduti oltre confine, mettendoli all’asta, senza minimamente riflettere su quello che hanno rappresentato, rappresentano e potrebbero continuare a rappresentare in futuro, per la comunità italiana.
Questa operazione vergognosa è da paragonarsi quasi a un tribunale dei minori, che improvvisamente decide di togliere un figlio ai genitori legittimi, senza uno specifico motivo e soprattutto senza tener conto dell’importanza per il minore di restare all’interno della famiglia di appartenenza, nonostante le difficoltà. E la stessa cosa sta succedendo, da alcuni anni, con le cosiddette Case d’Italia sparse nel mondo dell’emigrazione. È qualcosa di inspiegabile e scandaloso, in quanto togliere alla comunità italiana l’unico luogo, dove essa ancora si identifica con la propria lingua e la propria cultura è un’azione disonorevole e indegna per un paese come l’Italia.
Inoltre ci sentiamo abbandonati anche dalle Istituzioni italiane all’estero, a partire dall’Ambasciatore, dai Comites, dal CGIE e infine dai parlamentari della Circoscrizione estero che invece di difendere, concretamente, gli interessi dei connazionali si preoccupano solo di essere di nuovo candidati alla prossima tornata elettorale.
Nella Circoscrizione consolare di Zurigo si è iniziato con la messa all’asta della Casa d’Italia di Lucerna e probabilmente si continuerà con quella di Zurigo, chiusa da tempo, con un’azione improvvisa e di forza dell’Ambasciatore in Svizzera, per urgenti lavori di ristrutturazione. Da allora è passato più di un anno, ma tutto è rimasto come prima. L’unico cambiamento è che prima questo immobile era pieno di italiani, ora invece è pieno di topi e ratti.
Certo che l’Ambasciatore Del Panta, ultimamente, è sempre al centro dell’attenzione. Una volta per aver espresso simpatie per l’ex Ministro Calenda e il PD, un’altra per essersi accanito senza ragione, contro un ex console di Zurigo, come riportato sulla stampa.
Pertanto, senza offendere nessuno, suggeriamo al Ministero degli Affari Esteri di mettere all’asta, invece, il Capo Missione a Berna e di salvare le Case d’Italia di Lucerna e Zurigo.
Maurizio Raviola